dal nostro inviato a Barcellona
Seconda giornata di main draw presso il Real Club di Barcellona, dove a scendere in campo nel primo match vi sono il carismatico lettone Ernests Gulbis e l’ungherese Marcon Fucsovics, atleta classe 1992 proveniente dalle qualificazioni.
Si gioca alla pari e solo qualche trovata di classe del lettone sul 5-5 gli permette di archiviare un primo set lottato; Fucsovics però non molla e costringe spesso all’errore Gulbis che, dal canto suo, pare non trovare la tattica opportuna al gioco su terra: Gulbis opta spesso per soluzioni rapide che atterrano in corridoio evitando sistematicamente lo scambio prolungato al quale sembra più propenso il suo avversario. Dopo un secondo set ottenuto di misura, Fucsovics prende il volo in quello decisivo, schernendo Gulbis 6-1. Sempre più profonda la crisi di Gulbis, capace di perdere contro un giocatore che non vinceva una partita nel circuito maggiore da quasi tre anni. L’evento risale al torneo di Metz, nel settembre del 2013, quando l’ungherese sconfisse Chardy al primo turno.
Il match più coinvolgente della giornata è quello che ha visto il beniamino del pubblico di casa Roberto Bautista-Agut soccombere sotto i colpi del giovanissimo Karen Khachanov, diciannovenne russo partito dalle qualificazioni: si assiste ad un incontro molto bello, di alta qualità tennistica e molto partecipato dal tifo, quasi calcistico, che affolla il centrale.
Dopo un primo parziale in favore di Khachanov, l’esperto spagnolo prova a rimontare fornendo una bella prova di forza mentale e fisica ed agguantando il terzo set dopo un tie-break condito da vari colpi di scena. Nel terzo set però, il padrone di casa appare provato e chiede anche l’intervento del fisioterapista per una medicazione al braccio.
Il russo prosegue la cavalcata sotto gli occhi increduli del pubblico catalano, che non può fare altro che applaudire il diciannovenne, più fresco e meritevole dello spagnolo che comunque esce con l’onore delle armi. Finisce 6-3 al terzo dopo 2 ore e 25 minuti: giù il cappello per Karen Khachanov, unico qualificato rimasto in tabellone, che si inchina gioioso sulla terra del centrale appena conquistato il match point. Dovrà affrontare Alex Dolgopolov agli ottavi di finale.
Negli altri campi uno dei tanti giocatori di casa, Carreno Busta, non delude le attese dei numerosi fan accorsi gestendo Istomin grazie a due break, uno per set (doppio 7-5).
Il frizzante gioco di Rajeev Ram pare invece non emergere pienamente sulla terra del piccolissimo campo 3, finendo per conquistando quattro game in tutto contro l’attento Mikhail Youzhny.
Nel frattempo, dentro la gabbia del campo 8, Rafael Nadal si allena silenziosamente assieme all’emergente Andrey Rublev. C’è molto pubblico a seguire lo spagnolo. Coach Toni snocciola qualche consiglio ma sono tutti molto pensierosi; è stata appositamente installata una speciale tribuna da parte dell’organizzazione per permettere di assistere agli allenamenti a più pubblico,ed alcuni giornalisti di Tv Espana calcano gli spalti per interpellare i giovani fan.
Sotto ai pini del campo 1 invece, fatica Alex Dolgopolov contro il russo Evgeny Donskoy, che ieri ha vinto in due lottati set con Bagnis: Dolgopolov, dopo una tintarella nel terrazzo dell’area ristorante, scende in campo forse non del tutto pronto ai colpi astuti del venticinquenne sovietico, che lo sorprende 6-4 nel primo parziale. Il talentuoso ucraino nel secondo set parte meglio coinvolgendo in una dura lotta l’avversario. Dolgopolov, grazie anche alla sua infinita varieta di colpi, supera indenne un durissimo tiebreak, annulla anche un match point sul 7-8 e poi stacca il pass per il gli ottavi di finale grazie ad un 6-4 al terzo e decisivo set.
Bella prova di Marcel Granollers, che batte agevolmente il connazionale Munoz De La Nava, numero 96 del mondo, 6-4, 6-3. Vince Ivan Dodig, che passa al terzo dopo una lotta di due ore e mezza con il qualificato argentino Pedro Cachin, che comunque esce a testa alta dall’ATP catalano.
Negli altri incontri, il francese Benoit Paire, accompagnato fin quasi dentro al campo dalla fidanzata, modella francese, non si distrae regolando Gabashvili in due set e staccando il pass per gli ottavi di finali.
Jeremy Chardy è impegnato in un complicato secondo turno in chiusura di giornata contro il longevo Victor Estrella Burgos, più anziano vincitore di un titolo ATP (ha conquistato infatti l’ATP di Quito nel 2015, all’età di trentacinque anni). Il francese, 33 del ranking sa di dover mettere a segno una prova maiuscola e non lascia al dominicano la possibilità di rientrare nel match, una volta perso il primo parziale di misura per 7-5; Chardy chiude agevolmente 6-2 nel secondo mostrando un buon adattamento sulla terra di Barcellona.
Perde in due set, in chiusura di giornata, la wild card Jaume Munar, nel derby con l’altro spagnolo Albert Ramos-Vinolas.
Risultati
[11] A. Dolgopolov b. E. Donskoy 4-6 7-6(9) 6-4
M. Granollers b. D. Munoz De La Nava 6-4 6-3
M. Youzhny b. R. Ram 6-2 6-2
[Q] M. Fucsovics b. E. Gulbis 5-7 6-4 6-1
P. Carreno Busta b. D. Istomin 7-5 7-5
I. Dodig b. [Q] P. Cachin 5-7 6-2 6-4
[Q] K. Khachanov b. [5] R. Bautista Agut 6-2 6-7(4) 6-3
T. De Bakker b. [WC] E. Ymer 6-4 6-7 6-3
[6] B. Paire b. T. Gabashvili 6-2 7-5
[13] J. Chardy b. V. Estrella Burgos 7-5 6-2
A. Ramos-Vinolas b. J. Munar 6-3 6-2