Marco Cecchinato è nato a Palermo il 30 settembre 1992 ed è l’unico tennista italiano nato negli anni ’90 ad essere entrato nella top 100 (traguardo raggiunto il 20 luglio 2015) restandoci ininterrottamente dal 14 settembre. Nella passata stagione, oltre a lui, Luca Vanni aveva raggiunto la centesima piazza del ranking ATP, ma Luca è del 1985. Thomas Fabbiano ha raggiunto questo prestigioso traguardo pochi giorni fa, ma la carta d’identità, purtroppo, cita 1989 come anno di nascita e sono 27 gli anni da compiere il prossimo maggio. Noi appassionati nutriamo fondate speranze per Giannessi, Donati, Napolitano, Sonego, Quinzi e co, ma questa sarà un’altra storia.
Se questi sono i fatti, il nostro presente ed il nostro futuro non può non aggrapparsi a Marco Cecchinato, che con tanto sudore e fatica è riuscito a ritagliarsi un posto fra i migliori grazie ad una continuità a livello challenger a dir poco straordinaria: una serie di 12 semifinali raggiunte intervallate da un secondo turno perso contro Ignatik ed un quarto di finale in cui ha ceduto ad Hemery. Delle 12 semifinali un trofeo alzato al cielo a Torino ed una finale persa di misura al terzo set contro un ottimo Nicolas Almagro in quel di Genova.
La prima volta che vedemmo Marco giocare dal vivo fu Cordenons nel 2013: in un campo secondario regolò Alessio di Mauro in una delle sue ultime comparse nel circuito, mentre al turno successivo perse, ben figurando, contro Filippo Volandri, allora numero 96 del mondo. Pochi giorni prima Marco aveva conquistato il suo primo trofeo challenger a San Marino (in quello che era stato eletto miglior challenger del mondo) sconfiggendo all’atto finale proprio il livornese: Marco si era mostrato ai più ed aveva finalmente fatto valere il suo tennis arrotato ed aggraziato, così per la prima volta entrava nei primi 200 tennisti del mondo. All’epoca il ventenne ci aveva stupito per la sua personalità in campo, per il suo modo di muoversi sulla terra rossa, il suo rovescio ad una mano colpito spesso scomposto, ma pulito ed efficace, era esaltante. Lottava Marco, sempre su ogni palla.
La stagione 2015 si è rivelata più che buona con l’unico neo di non aver mai vinto un match nel circuito maggiore nonostante le occasioni ci siano state, per esempio il match perso 7-5 al terzo con Nieminen a Rio, quando Marco si era trovato a servire per il match. Qualificazioni superate, main draw centrati, ma mai quella vittoria nel tabellone principale che potesse dare il “la” alla carriera pro di Marco.
Il “Ceck” non è un tennista dotato di un talento cristallino grazie al quale poter ottenere vittorie agevoli se in giornata, ma ha un tennis più costruito che sfrutta il suo potente dritto per comandare e chiudere gli scambi. Le sue potenzialità non sono del tutto espresse ma i molti anni di carriera che si prospettano gli serviranno per diventare un giocatore completo e centrato. Top 10? O solo top 50? L’obiettivo dichiarato di puntare alla top 50 è tangibile, però richiede uno sforzo costante negli allenamenti e la vittoria di qualche partita di livello.
Così entriamo nel 2016, iniziato con una serie di sconfitte, alcune comprensibili, altre meno, ma sempre sconfitte, anche in quel circuito challenger che tanto gli ha dato nel corso della sua giovane carriera. Finora la classifica non ne ha risentito perché nei primi mesi del 2015 non aveva ottenuto grandi risultati, ma con l’avvio della stagione su terra battuta Marco dovrà far vedere di meritarsi quel posto che si è ritagliato.
A marzo è arrivata la prima convocazione in coppa Davis per dar man forte a Seppi, Bolelli e Lorenzi nella sfida contro la Svizzera così ha potuto esordire in singolare nella terza giornata di sfide a punteggio ormai acquisito: la prima vittoria è giunta ai danni Adrien Bossel il 6 marzo. Pochi giorni dopo la doccia fredda: Cecchinato viene deferito dalla Procura Federale FIT per violazione degli articoli 1 e 10 del regolamento di giustizia sportiva compiendo atti diretti ad alterare il corretto svolgimento della partita contro Kamil Majchrzak nel challenger di Mohammedia. Il diciottenne Majchrzak era numero 338 del mondo e, partendo dalle qualificazioni, sconfisse Rachidi, Bourgue, Cervantes, Cecchinato e Carreno Busta prima di arrendersi a Carballes Baena in finale. Marco si è dichiarato “fiducioso dell’operato della magistratura FIT, la quale conclamerà la mia totale estraneità al fatto che mi viene contestato”. A conclusione dell’udienza del 9 aprile sul procedimento disciplinare a carico dei giocatori Marco Cecchinato e Riccardo Accardi, il Tribunale Federale della FIT si è riservato la decisione su alcune questioni preliminari. In una successiva ordinanza verrà fissata una nuova udienza.
Nel frattempo arriva la wild card per il main draw di Montecarlo, seconda partecipazione ad un 1000 per il palermitano, che lo vede ben figurare contro Milos Raonic perdendo 6-3 7-5.
La stagione di Marco deve iniziare adesso proprio mentre ci si affaccia in quel mare di terra rossa nel quale, da isolano, sa nuotare benissimo.
Carlo Soldati