Ad animare l’intensa settimana monegasca al Country Club, non potevano mancare i marchi più prestigiosi con numerosi stand iper-frequentati. Per la gioia del pubblico e dei tifosi che, tra un match e l’altro, amano aggirarsi tra i vari negozi, in essi si possono trovare il cappellino di Roger Federer o la racchetta di Rafa Nadal. Beh, un giretto tra i prodotti più trendy lo abbiamo fatto anche noi, per capire un po’ quali fossero le tendenze di quest’anno al Montecarlo Rolex Masters, che tipo di clientela frequentasse gli stand e quali fossero i prodotti più richiesti. Abbiamo così intervistato i responsabili dei negozi Babolat, Nike, Head e SergioTacchini presenti nel villaggio del torneo, che ci hanno spiegato il successo del loro marchio a Montecarlo, parlandoci delle nuove tendenze e delle novità di quest’anno.
Nello stand della Babolat, ci ha accolto Yoann Chartron, il promotore del marchio per la Francia:
“È stata una settimana molto intensa perché siamo presenti al torneo fin dalle qualificazioni. Abbiamo un negozio in cui vendiamo la maggior parte dei nostri prodotti, eccetto le palline. È stato bel tempo tutta la settimana, quindi è andata molto bene”.
Quali sono le novità della Babolat del vostro negozio a Montecarlo?
Innanzitutto abbiamo la nuova racchetta Pure Aero, quella di Nadal e Tsonga, la novità di quest’anno. Un’altra novità riguarda i prodotti “connessi”. Noi lavoriamo molto nell’innovazione del tennis, in particolare con il Braccialetto Pop, che ci permette di avere un’altra esperienza del tennis, con un’applicazione apposita, che funziona con tutte le racchette, perfino con quelle della concorrenza. Questa è la grande novità di quest’anno per quanto riguarda i prodotti connessi.
Il pubblico si è interessato all’evento e al vostro stand?
Sì, molto. Qui ci sono sempre molti italiani e molta gente in generale, in uno spazio abbastanza ridotto, per cui cerchiamo di fare del nostro meglio; grazie soprattutto al braccialetto, la racchetta e la nuova scarpa Jet, che piace molto, sia per il design, sia per l’innovazione del prodotto stesso perché si tratta della scarpa più leggera sul mercato, con i suoi 325 grammi, le persone sono curiose, entrano, guardano.
I clienti sono attratti solo dalla racchetta di Nadal o anche da quella di altri tennisti?
Sì, quella di Nadal è richiesta molto spesso. Abbiamo racchette molto appariscenti, che si notano da lontano. E molti arrivano chiedendoci subito la racchetta di Nadal. Rafa ha un grossa influenza sul consumatore. Ma anche Jo-Wilfried Tsonga. Poi ogni paese ha un giocatore che influenza il prodotto e il compratore. In Italia, per esempio, c’è Fabio Fognini, che utilizza Babolat.
Il vostro gruppo a Montecarlo sarà presente anche in altri tornei?
Noi ci spostiamo essenzialmente in Francia. Saremo presenti in alcuni Challenger, come in quello di Aix-en-Provence e di Primrose, vicino a Bordeaux. Andremo al torneo di Nizza per poi continuare al Roland Garros. Dopodiché, saremo presenti nella nostra città, a Lione, dove si trova la sede di Babolat. Ci sarà un nuovo Challenger di grande qualità di cui Lionel Roux è il direttore. Saremo presenti tutta la settimana in qualità di sponsor.
Ed eccoci allo stand della Nike che, per la prima volta a Montecarlo, non espone l’immagine e i prodotti di Maria Sharapova.
Com’è andata la settimana per Nike?
Molto bene. Abbiamo avuto un aumento della frequentazione rispetto agli anni precedenti. Abbiamo avuto molto successo con i prodotti legati a Roger Federer e, visto che è stato eliminato, ora la gente si orienta verso i prodotti di Nadal.
Quest’anno non c’è l’immagine della Sharapova nello stand, così come sono assenti gli articoli da lei indossati recentemente. Pensa che sia una scelta voluta in seguito alla sospensione del contratto da parte di Nike con Maria?
È vero, Sharapova non è presente. È sicuramente una cosa volontaria ma non so se sia per questo. Bisognerebbe chiederlo alla direzione.
Da cosa è stata caratterizzata la clientela della settimana?
All’inizio della settimana, si è trattato soprattutto di clienti italiani residenti non lontano da Montecarlo; a partire da giovedì, abbiamo avuto molti russi e tedeschi. Per quanto riguarda il potere d’acquisto, si rivela più debole all’inizio della settimana, mentre aumenta negli ultimi giorni.
Quali sono gli articoli più venduti in generale?
In generale sono soprattutto i cappellini di Rafael Nadal e Roger Federer; poi il completo, soprattutto quello di Federer, composto dai calzoncini e la maglietta.
Ora è la volta del negozio della Head e Jérôme Gueirard ci spiega quanta importanza abbia per il marchio il savoir-faire e la qualità. Inoltre conferma che la Head continua a sostenere Maria Sharapova.
Com’è il bilancio della settimana a Montecarlo per il marchio Head?
È stata una bellissima settima per noi. Siamo presenti al torneo per valorizzare i nostri prodotti e mostrare il nostro savoir-faire; per quanto riguarda le nostre racchette, abbiamo quelle da tennis e da padel. Ci teniamo anche allo sviluppo del footwork, quindi facciamo grande attenzione alle scarpe. Anche l’outfit diventa un prodotto molto importante, con una gamma molto estesa e apprezzata, concepita in una logica piuttosto divertente e giovane per piacere ad un pubblico vasto. Il torneo di Montecarlo è un torneo molto prestigioso, è splendida vetrina, con una bellissima clientela ed è molto importante mostrare l’insieme delle nostre qualità ed esperienza nel settore dell’attività sportiva.
Cosa attira di più i clienti? Le racchette, per esempio: viene richiesta di più quella di Murray, Berdych o quella della Sharapova? Head è uno degli sponsor che ha deciso di continuare la partneship con Maria…
Sì, Head porta il suo sostegno a Maria Sharapova. Oggi il marchio vuole continuare a supportare Maria. Il riconoscimento dei nostri prodotti avviene anche perché gli atleti li utilizzano e questo è importante perché si tratta della credibilità dei prodotti che viene valorizzata.
Che tipo di clientela avete esattamente? Piuttosto uomini o donne? E quali sono i prodotti preferiti dal pubblico?
I prodotti che si vendono di più oggi nello stand sono quelli tessili. In particolare per le donne, i vestitini, definiti di alta qualità. La tendenza di quest’anno è il verde-acqua, soprattutto per le donne; per gli uomini va molto il nero abbinato al rosso, colori che ricordano la nostra racchetta “Radical”, quella utilizzata da Andy Murray. Per quanto riguarda la nazionalità della clientela, abbiamo avuto il 70% di italiani, il 20% di francesi e il resto erano russi e spagnoli.
E, infine, presso lo stand della Sergio Tacchini, parliamo con Cristiano Rohrich che ci illustra il bilancio della settimana per il suo brand:
“Il bilancio è stato abbastanza buono, dovuto anche al fatto che abbiamo goduto di una settimana di sole. Abbiamo avuto molti clienti e le vendite sono andate discretamente bene, anche se forse un po’ meno bene rispetto all’anno scorso. I prodotti sono piaciuti e il fatto che fosse il nostro 50° anniversario sicuramente ha aiutato. Abbiamo avuto un grosso miglioramento nella vendita nel settore delle scarpe da donna rispetto all’anno scorso e, naturalmente, in tutti i prodotti logati “Montecarlo”. Predomina una clientela quindi femminile in gran parte, ma anche maschile. Poi il nostro target non è molto giovanile; i nostri prodotti sono orientati verso una clientela che conosce il marchio da lunga data, diciamo tra i 40 e i 50 anni di età. Quindi di bambini, per esempio, ne vediamo pochi; sono soprattutto i genitori che li accompagnano e comprano per loro. Ma non è la prima scelta del bambino, che si orienta invece verso altre marche un po’ più recenti e meno classiche”.
Qual è il prodotto che va davvero alla grande, oltre alle scarpe?
Abbiamo venduto molto le T-shirt, quelle con il grosso logo del torneo, così come la salvietta, quella utilizzata dai giocatori in campo. Poi vengono le scarpe da donna e le polo del 50° anniversario. Il verde è il colore più richiesto, perché quest’anno abbiamo spinto molto sul verde, anche per il fatto che tutti i raccattapalle erano vestiti di verde. Quindi è stato in assoluto il colore più richiesto e, a seguire, il blu.