“Non può più essere tollerato nel mondo del tennis parlare e accusare senza prove. So quante volte sono stato controllato, durante e fuori dalle competizioni”. Così comincia la lettera che un Rafael Nadal stufo di smentire continuamente chi lo critica per aver fatto uso di doping ha inviato alla International Tennis Federation (ITF) e al suo presidente, lo statunitense David Haggerty.
“Per favore rendete pubbliche tutte le informazioni su di me”, ha quindi chiesto esplicitamente il campione iberico, “Rendete pubblico il mio passaporto biologico, la mia storia completa dei controlli anti-doping. Vi chiedo d’ora in avanti di comunicare quando sono controllato e i risultati non appena siano pronti dai laboratori. Vi incoraggio inoltre ad archiviare le cause se c’è stata disinformazione da parte di qualcuno”.
Non si è fatta attendere la risposta da parte dell’organo internazionale, tramite un comunicato ufficiale: “La ITF conferma che il Sig.Nadal non ha mai fallito un test sotto il TADP (Tennis Anti-Doping Program ndr) e non è mai stato sospeso per un violazione del codice anti-doping o per qualunque altra ragione legata al TADP”. Tuttavia la ITF ci ha tenuto a ribadire che il 14 volte campione Slam, come tutti gli altri giocatori, ha accesso ai registri della World Anti-Doping Agency (WADA) ed “è libero di renderli disponibili”. In seguito, “l’accuratezza di tali pubblicazioni sarebbe verificata dalla ITF”, ha aggiunto il comunicato.
Nadal ha anche detto di aver scritto la lettera a causa dei commenti di Roselyne Bachelot, ex ministro francese della salute e dello sport. Lo scorso mese Bachelot aveva sostenuto ad una televisione francese che l’infortunio dello spagnolo nel 2012 era “probabilmente dovuto alla positività ad un test anti-doping”. Il n.5 del ranking ATP ha recentemente querelato l’ex ministro.
Il tennista maiorchino nella lettera ha anche affermato che la stampa, gli appassionati e gli sponsor non sono soddisfatte di come il problema venga affrontato dalle autorità competenti. “Non si fidano dello sport. Pensano che le istituzioni che lo governano insabbino tutto e non facciano nulla”, ha scritto Nadal, “Sappiamo che non è vero. Penso che il tempo sia giunto per il nostro sport e le sue istituzioni di fare un passo in avanti dal punto di vista della comunicazione”.
Infine il fresco vincitore del torneo di Barcellona ha espresso la sua dura condanna nei confronti di ogni forma di sostanza che alteri le prestazioni, falsando i valori in campo. “Credo che dobbiamo continuare a lottare contro il doping e in maniera più forte se possibile”, ha scritto Rafa, “Come giocatore, prima dilettante e poi professionista, sono sempre stato sicuro che il nostro sport fosse pulito. È necessario che il nostro sport diventi una bandiera in un mondo nel quale trasparenza ed onestà sono due pilastri di come conduciamo la nostra vita”.