Il Garden Open giunge quest’anno alla ventunesima edizione con il Direttore del TC Garden Nicholas Stellabotte, il sempreverde Presidente Ezio “Pancho” Di Matteo (uno che ha giocato nei luoghi sacri del tennis come Wimbledon e Roland Garros sfidando Laver, Panatta, Ashe), e il Direttore sportivo Rodolfo Mazza impegnati al massimo per l’organizzazione dell’evento, curato come ogni anno nei minimi dettagli.
Nel 1995 il TC Garden si affacciava per la prima volta nel calendario internazionale, con un torneo Satellite (l’antenato dei moderni Futures) dotato di un prize money di 6.250 $. Man mano il livello si è alzato, passando dapprima ad un 10mila dollari, e infine nel 2004 portando a Roma un ATP Challenger da 25mila dollari e giocatori tra i primi 100 del mondo. Da allora sono passati 11 anni e il Garden Open si propone ormai come realtà consolidata nel calendario internazionale dell’ATP: montepremi da 50mila dollari più ospitalità con atleti e tecnici entusiasti di poter calcare questi campi, trovare un’organizzazione studiata ad hoc, e poter respirare la suggestiva atmosfera della Roma Imperiale.
Il Tennis Club Garden infatti è situato all’interno del Parco degli Acquedotti dove nel 50 d.C. l’imperatore Claudio faceva costruire una delle più grandi opere nella storia dell’umanità, l’Acquedotto Claudio che per secoli ha fornito l’acqua a Roma. A pochi metri dal circolo si accamparono i barbari Goti, nel 537 d.C., che stringendo d’assedio la città decisero proprio di tagliare la fornitura di acqua a Roma danneggiando l’Acquedotto e regalando al Parco il nome di Campo Barbarico. Confinante con il circolo si ergono, maestose, le rovine della Villa dei Sette Bassi (da Settimio Basso, prefetto sotto l’imperatore Settimio Severo), realizzata nel II secolo e destinata in parte ad esigenze di lusso con aule termali e grandi sale panoramiche. In questo contesto suggestivo il TC Garden si compone di 10 campi da tennis in terra rossa, un campo di Padel, 4 campi in erba sintetica, beach tennis, 2 campi di calcio a 5, una palestra, una piscina estiva, un ristorante ed una tenso-struttura polifunzionale dalla capienza di 1500 persone dove si svolgono cerimonie ed eventi.
Ma veniamo al torneo che si disputerà quest’anno. Sono 3 le wild card proposte dalla FIT – Gianluca Naso, Federico Bonacia ed Andrea Pellegrino – mentre tra i giocatori sicuri protagonisti c’è il ceko Jiri Vesely (numero 63 del ranking ATP), giustiziere di Djokovic due settimane fa a Montecarlo. Gianluca Naso, 29 anni, è attualmente al numero 246 del mondo (con un best ranking di 175) e sta risalendo la china, mentre Bonacia, diciannovenne, sarà all’esordio in un main draw a livello challenger. Andrea Pellegrino, seguito da Coach Gabrio Castrichella, dovrà mostrare altri progressi dopo quelli già manifestati negli ultimi mesi che lo ergono a futura promessa del tennis italiano. Per l’ultima wild card gli organizzatori sono in contatto con Juan Monaco, Federico Delbonis e Robin Haase in attesa di una risposta positiva da almeno uno dei tre. Sono comunque davvero tanti i tennisti interessanti da seguire nel Challenger romano, dal britannico Kyle Edmund al ceko Pavlasek, finalista al Challenger di Barletta e che ha sinceramente destato grande impressione, fino allo statunitense Tommy Paul, che è uno dei prospetti più interessanti del panorama americano.
Nel corso della storia del torneo tantissimi sono stati i campioni poi consacratisi anche nei templi del tennis come David Ferrer, attualmente top 10, Nicolas Massu, campione olimpico nel 2004 ad Atene, ma anche il fenomeno Ernests Gulbis, frenato in carriera solo da un carattere a dir poco stravagante, e per ultimo il vincitore del 2015, quel Aljaz Bedene, attualmente 59 del mondo, sloveno naturalizzato britannico. Quest’anno per la prima volta ci sarà una sessione serale, con l’ultimo incontro in programma non prima delle 19,30 ed a seguire un happy hour aperto a tutti, negli spazi attigui alla piscina scoperta del circolo, dove verrà allestito un villaggio ospitalità per tutti i tifosi e gli spettatori del torneo. Tra le altre novità ci saranno spalti con capienza ancora maggiore per poter soddisfare l’esigenza di comodità dei 12.000 appassionati che ogni anno sono presenti all’evento “Roma Garden Open”, numero di spettatori che ne fanno la manifestazione tennistica più seguita in Italia dopo il Foro Italico.
Ci permettiamo di consigliare in particolare a tutti coloro che hanno ragazzi che praticano tennis agonistico a qualsivoglia livello di seguire il torneo dal vivo, per rendersi conto di tutti quei particolari che sfuggono seguendo i campioni in TV: i ragazzi possono notare che quella “paura”, quella “tensione” che vivono nei loro incontri è la stessa dei campioni, che sono umani anche loro. Interessantissimi anche gli allenamenti che i campioni svolgono nei campi messi loro a disposizione dal circolo e che possono essere seguiti per vedere quanto impegno ripongano anche nel curare il minimo movimento nonostante siano già dei professionisti. In più vedere dal vivo questi fenomeni della racchetta non può che fornire motivazioni ai più giovani per migliorarsi ogni giorno.
Noi seguiremo il torneo giorno per giorno, non solo con la cronaca di giornata ma anche con curiosità e aneddoti dai campi.
Alessandro Zijno