[9] D. Ferrer b. G. Garcia-Lopez 3-6 6-1 6-2 (Riccardo Sozzi)
Dopo una giornata di tennis che definire intensa è senza dubbio riduttivo, ecco iniziare il loro incontro David Ferrer e Guillermo Garcia-Lopez, due veterani che disputano quest’oggi a Madrid il loro decimo confronto diretto, con “Ferru” in netto vantaggio 8-1.
La partita è esattamente come ci si aspetterebbe di vedere con in campo due terraioli “doc”, i due sono fedeli al gioco da fondo campo con remate e strenue difese per costringere l’avversario all’errore o mettersi in condizione di trovare il vincente. Chi per primo trova l’allungo è il nativo di La Roda, che approfitta di un Ferrer troppo parsimonioso nell’aprire il campo per giocare lo sventaglio di dritto, permettendo all’avversario di entrare col lungo linea di rovescio, che nel primo set funziona molto bene; uno scambio di break tra il settimo e l’ottavo gioco portano Garcia-Lopez a servire per il primo set, che fa suo in trentanove minuti.
Nel secondo parziale è però inaspettatamente Garcia-Lopez a smarrire per primo la bussola, subendo il break nel quarto e sesto gioco anche grazie ad un Ferrer più combattivo, che “cambia pelle” giocando più vincenti e meno errori.
Il terzo set finale è, come spesso accade, un misto dei primi due. Sia Garcia-Lopez sia Ferrer cercano di fiaccare la resistenza avversaria dando vita ad un match ora veramente godibile, in cui il primo a prendere il largo è proprio Ferrer, che da l’impressione di aver ritrovato o quantomeno di non aver perso il suo caratteristico footwork, costringendo Garcia-Lopez a giocare quel colpo in più che porta spesso all’errore. Un secondo break nel settimo gioco condanna le ultime speranze del tennista di La Roda.
Molto bene David Ferrer che torna al successo dopo poco più di un mese di assenza dai campi, dimostrando una buona tenuta e facendo intravedere il gioco dei tempi migliori. Male al contrario Garcia-Lopez, che dopo un inizio eccellente perde incomprensibilmente l’orientamento nel secondo set senza riuscire nel terzo a ritrovare il gioco del primo parziale, spianando di fatto la strada a “Ferru”.
[Q] L. Pouille b. [12] D. Goffin 7-6(4) 2-6 7-6(7) (Domenico Giugliano)
Incontro di primo turno entusiasmante quello tra David Goffin e il rampante francese Lucas Pouille. I due si affrontavano per la seconda volta e a pochi mesi di distanza: datato gennaio 2016 a Brisbane il precedente, che vide il francese prevalere 6-3 al terzo. Il match per la testa di serie numero 12 non era facile alla vigilia e così si è confermato. Molti gli scambi duri da fondo campo nel primo set, grande equilibrio, anche nei break, due a testa. L’epilogo è al tiebreak e qui Pouille, freddo nei punti importanti, chiude per 7 punti a 4. Il secondo parziale non offre emozioni fino al sesto game. Qui Goffin si procura tre palle break consecutive, strappando il servizio all’avversario alla seconda occasione con un preciso dritto a sventaglio. Nel game successivo, David offre subito la palla del controbreak, che annulla grazie ad un ottimo dritto, volando 5-2. Nel game successivo il belga con tre vincenti fa suo il gioco e chiude il set per 6-2.
Il set decisivo ha un andamento uguale a quello precedente. Equilibrio fino al sesto game. Pouille concede due palle break e alla seconda occasione Goffin non sbaglia e vola 4-2. Tuttavia, nel game successivo Goffin cede subito la battuta, commettendo anche tre gravi gratuiti. Il belga non sfrutta tre match point consecutivi nel decimo gioco e viene punito al tiebreak, dopo un altro match point sprecato sul 7-6, servizio Pouille. Il francese chiude 9-7 dopo 2 ore e 30 minuti di battaglia. Adesso affronterà Sam Querrey.
[10] R. Gasquet b. [Q] R. Carballes Baena 6-1 7-6(5) (Paolo Di Giovanni)
Nell’inedito confronto tra Richard Gasquet ed il qualificato Roberto Carballes Baena, il numero 10 del mondo si impone in due set, non senza trovare insidie. Gasquet sembra centrato ad inizio incontro, concede poco e soprattutto conduce gli scambi senza mai andare in difficoltà. Il primo set scorre dunque via velocemente, nonostante Carballes Baena cerchi di lottare, ma è costretto a cedere la battuta in due occasioni, entrambe ai vantaggi.
Nella seconda partita lo spagnolo propone un tennis più aggressivo, comanda con il dritto riuscendo a mandare Gasquet, come di consueto, ben lontano dalla riga di fondo, e si presenta a rete in diverse circostanze comportandosi egregiamente. Si segue l’andamento dei servizi per arrivare al tie-break, al culmine di un set piacevole nel quale non sono mancanti colpi vincenti né da una parte né dall’altra. Il padrone di casa ci arriva forse un po’ scarico, va sotto 0-4, poi 4-6. Annulla il primo match point con coraggio, anche sul secondo ha lo scambio in mano ma una chiamata errata di un giudice di linea lo deconcentra. Si rigioca il punto e manda subito il dritto in corridoio regalando il successo a Gasquet. Sulla strada del transalpino c’è ora Fernando Verdasco (6-8 i precedenti).
[11] M. Raonic b. T. Bellucci 7-6(4) 6-1 (Benedetto Napoli)
A scendere in campo per il secondo match nell’Arantxa Sanchez sono il fresco numero 10 mondiale Milos Raonic e il no. 36 ATP Thomaz Bellucci. Il gran servizio e la potenza in entrambi i fondamentali del canadese contro la sagacia tattica del brasiliano, specialista di questa superficie, dove ha vinto i suoi quattro titoli ATP – l’ultimo a Ginevra la scorsa stagione – e quest’anno è arrivato in finale nel 250 di Quito dopo aver sconfitto in semifinale l’azzurro Paolo Lorenzi. L’unico precedente tra i due è datato 2015 in quel di Shanghai dove a imporsi fu il canadese grazie a un doppio tiebreak in un match tiratissimo.
Il primo set rispecchia perfettamente l’incontro giocato in terra cinese. In dodici game giocati solo una volta Bellucci è riuscito a portare il suo avversario ai vantaggi (nel terzo gioco) mentre Raonic non è andato oltre all’aggiudicarsi due 15 nei turni di servizio della speranza verdeoro ai giochi di Rio de Janeiro. Il tiebreak è l’epilogo scontato: break iniziale di Raonic, ma incredibilmente Bellucci non solo lo annulla, ma grazie a un poderoso dritto incrociato si porta in vantaggio. Inspiegabilmente dopo questo hot shot il numero 33 ATP si perde. Raonic deve solo rispedire la palla dall’altra parte della rete, al resto ci pensa il brasiliano, che regala il set grazie una volée da dimenticare dopo una sciagurata discesa a rete.
Il secondo set è tutta un’altra storia. In meno di venti minuti il canadese si porta sul quattro a zero con un parziale di diciotto punti a sei. Bellucci con molta fatica riesce ad aggiudicarsi il game della bandiera; successivamente un parziale di otto punti a uno regala la vittoria al canadese, che al secondo turno se la vedrà contro l’istrionico Dolgopolov.
[16] G. Simon b. M. Baghdatis 6-3 3-6 6-4 (Andrea Lavagnini)
Nella sfida tra ex top-10, un Gilles Simon tutt’altro che impeccabile supera al terzo set Marcos Baghdatis in quello che è stato il loro sesto confronto (3-2 per il il cipriota), il primo sulla terra rossa.
Simon vanta una finale qui a Madrid nel lontano 2008, quando il torneo si giocava sul veloce indoor. Il cambio di superficie non ha poi aiutato il francese nelle sue successive apparizioni nella capitale spagnola dove non è più andato oltre il terzo turno.
Il cipriota, nuovo recordman in Davis, non si è mai spinto oltre il secondo turno a Madrid (cinque volte su sei sconfitto da giocatori spagnoli), così come in nessun altro Masters 1000 sulla terra, a conferma delle sue caratteristiche più adatte alle superfici veloci.
Il primo set è condizionato dal break subito conquistato da Simon al terzo gioco grazie a tre errori non forzati commessi da Baghdatis. I due giocano praticamente alla pari nei successivi sei giochi con il francese che riesce non concedere palle break nonostante qualche errore di troppo con il diritto. In svantaggio 5-3 Baghdatis spreca due palle per tenere il servizio e concede il secondo break, suggellato da un grande rovescio in anticipo di Simon, suo marchio di fabbrica.
Nel secondo il cipriota stordisce il suo avversario con una serie infinita di palle corte e grazie a un impressionante 91% di punti vinti sulla prima e a un evidente calo psico-fisico del francese, riesce a conquistare due break consecutivi e quindi il parziale, che si conclude 6-3.
Il terzo set parte sulla falsa riga del secondo con due possibilità di 2-0 per Baghdatis che prima spreca e, nel gioco successivo, viene punito: grazie a una ritrovata lucidità, Simon, dopo aver tenuto il servizio, guadagna il break e non senza difficoltà lo difende fino alla fine, chiudendo 6-4. Al prossimo turno troverà il vincente dell’incontro tra Carreno Busta e Dimitrov.
Risultati:
F. Lopez b. L. Mayer 7-6(5) 4-6 6-4
[16] G. Simon b. M. Baghdatis 6-3 3-6 6-4
[11] M. Raonic b. T. Bellucci 7-6(4) 6-1
A. Kuznetsov b. V. Troicki 6-4 6-4
[10] R. Gasquet b. [Q] R. Carballes Baena 6-1 7-6(5)
[Q] D. Istomin b. T. Gabashvili 6-1 6-4
[Q] L. Pouille b. [12] D. Goffin 7-6(4) 2-6 7-6(7)
J. Sousa b. N. Mahut 6-4 6-4
[Q] R. Stepanek b. V. Pospisil 6-1 6-7(4) 6-4
S. Querrey b. [Q] P.H. Herbert 6-7(5) 7-6(5) 6-4
[9] D. Ferrer b. G. Garcia-Lopez 3-6 6-1 6-2