J. Sock b. [PR] J.M. del Potro 6-4 7-6(2) (Francesco Scurci)
Si svolge in serale uno dei match più interessanti in tabellone, quello fra Juan Martin del Potro e l’americano Jack Sock nr. 26 del mondo. Partita che promette spettacolo ma che viene stranamente relegata sul campo 6. C’è ormai un misto di ansia e trepidazione ogni volta che scende in campo l’argentino, un pò per la voglia degli appassionati di rivedere i suoi proverbiali drittoni sparati a tutto braccio, un pò per la paura di assistere invece all’ennesimo capriccio del suo polso malandato. La grande prova di ieri con Thiem potrebbe aver prosciugato molte delle energie di Delpo e l’avversario, seppur non avvezzo alla superficie, rappresenta sempre un cliente ostico.
Pronti via e Sock piazza subito il break in apertura approfittando di un del Potro partito piuttosto contratto, break che si rivelerà decisivo per l’andamento del set. Nel game successivo l’argentino ha un palla per l’immediato controbreak ma Sock è bravo ad annullarla ed a consolidare il 2 a 0. Nei giochi seguenti il servizio la fa da padrone con del Potro che ha un ottima resa con questo fondamentale (4 ace, 70% di prime con l’80% di realizzazione); tuttavia l’argentino non riesce in risposta ad impensierire l’avversario, limitato ancora da un rovescio in top che in fase di spinta non gli consente di fare male e lo costringe spesso a percorrere chilometri per girare dalla parte del dritto oppure a ricorrere allo slice in fase di contenimento. Altro indicatore di questa impasse è il misero 22% raccolto con la seconda di servizio da Delpo che fatica in molti casi a ribaltare l’inerzia dello scambio. Sock non si fa pregare e tiene i suoi turni di battuta con autorità per chiudere facilmente 6-4 al secondo set point.
Il secondo parziale è combattutissimo con i giocatori che concedono le briciole al servizio (una palla break per parte e mostruose percentuali di realizzazione con la prima) e l’argentino che mostra una discreta condizione fisica nonostante i pochi match nelle gambe. Si giunge fatalmente al tie break dove Sock fa valere la sua maggiore abitudine alla competizione vincendo gli ultimi 3 punti sul servizio dell’argentino per chiudere 7 punti a due dopo un ora e 36 minuti. Prestazione comunque confortante per del Potro che se sarà lasciato in pace dal suo delicatissimo polso potrà ancora dire la sua nel circuito. Per Sock ulteriore iniezione di fiducia dopo un’altra buona prova; nel prossimo turno affronterà in un incontro abbordabile il portoghese Joao Sousa.
[1] N. Djokovic b. B. Coric 6-2 6-4 (Domenico Giugliano)
C’era molta curiosità per il ritorno in campo del numero uno del mondo, Novak Djokovic, dopo la bruciante sconfitta al primo turno di Montecarlo contro Vesely tre settimane fa. Ad attenderlo, Borna Coric, giovane e rampante diciannovenne croato. Non c’erano precedenti tra i due è nel primo set il serbo è sembrato letteralmente di un altro pianeta. Il primo break arriva sul 2-1 e Djokovic vola sul 4-1 perdendo soltanto tre punti al servizio. Sul 5-2 arriva a zero anche il secondo break che gli concede il parziale per 6-2 in 25 minuti.
Nel secondo set c’è più partita. Coric tiene bene i suoi turni di servizio e per ben due volte costringe il numero uno del mondo ai vantaggi nei suoi turni di battuta. L’equilibrio si rompe d’incanto proprio sul 5-4 Djokovic. Coric avverte la tensione di dover allungare la partita e cede servizio ed incontro al serbo che vola al terzo turno.
Un buon Djokovic, molto solido e fresco fisicamente rispetto a quello visto a Montecarlo. L’avversario non era dei più semplici ma ha gestito il match senza patemi e senza mai rischiare. Per Coric arrivano, tuttavia, delle buone sensazioni. Il secondo set, giocato alla pari, dà la sensazione che questo giovane talento arriverà molto in alto in poco tempo.
N. Kyrgios b. [4] S. Wawrinka 7-6(7) 7-6(2) (Paolo Di Giovanni)
Nick Kyrgios fa registrare la sorpresa di giornata eliminando, nel main event del secondo turno giocatosi stranamente sul campo 3, Stan Wawrinka. Quarto confronto tra due dei migliori picchiatori del circuito; ‘Stan the Man’ conduceva 2-1 nei precedenti. Il match prometteva scintille, al di là delle note scaramucce di quasi un anno fa a Montreal, e il pubblico è stato accontentato con un tennis di alto livello giocato a velocità esorbitanti.
L’inerzia del primo set sembra dalla parte della testa di serie numero 4 del torneo: regge alla battuta senza difficoltà e insidia l’avversario in risposta. Sono sue le uniche quattro palle break, ma non può nulla sulla perfezione al servizio dell’australiano. Al tie-break però la spunta la maggior concentrazione e voglia di Kyrgios, che prima va avanti di due mini-break, si fa riacciuffare anche a causa di un controverso doppio fallo, ma rimane lì con la testa e il secondo set point è quello giusto grazie a Wawrinka che mette lungo il rovescio.
Il secondo parziale scorre via lineare a suon di servizi vincenti, sono solo sei i punti totali vinti in risposta (quattro da Kyrgios, due da Wawrinka) e anche in questo tie-break lo svizzero manca della sua grande esplosività fisica e cede di schianto, rassegnandosi su un nastro fortunoso che consegna al numero 21 del mondo un consistente vantaggio. Altri due errori e game, set and match Kyrgios, che qui a Madrid miete un’altra vittima illustre, dopo aver eliminato Federer lo scorso anno.
[7] J.W. Tsonga b. A. Ramos-Vinolas 7-6(6) 5-7 6-4 (Bruno Apicella)
Ha avuto bisogno del terzo set Jo- Wilfried Tsonga per accedere agli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid. Il numero 7 del ranking ATP, dopo due ore e quaranta minuti, è riuscito a regolare la resistenza di Albert Ramos-Vinolas (n. 56). Lo spagnolo che nell’ottobre scorso sorprese tutti battendo nel Masters di Shanghai Roger Federer e che al primo turno ha sconfitto un altro francese Jeremy Chardy. Tsonga torna in campo dopo la semifinale a Montecarlo dove è stato fermato dal connazionale Gael Monfils.
Il francese inizia il match al servizio e concede subito un break che lo porta a rincorrere nel set. Ramos sale sul 2 a 0 spinge ogni colpo creando difficoltà all’avversario con il suo dritto mancino. Sul 3 a 2 il numero 7 del mondo allunga gli scambi e ritrova il suo dritto che gli permette di riportare il set in parità. Il settimo game è ancora lottato ed è sempre il francese a concedere tre palle break che però riesce ad annullare. Sul 4 pari il francese si salva annullando una pericolosa palla break in favore di Ramos. I giocatori tengono la battuta e il parziale viene deciso dal tie break. Tsonga spinge e Ramos risponde; sul 4 a 3 il francese commette un doppio fallo che porta lo spagnolo a due punti dal set. Il numero 58 del ranking conquista un set point ma non lo può giocare sul suo servizio e Tsonga lo annulla con un ace. Sul 6 pari il francese alza il livello del suo gioco e dopo aver spinto da fondo si prende il set con due punti chiusi a rete.
È un break in favore dello spagnolo nel dodicesimo game a decidere il secondo set. Con i giocatori che seguono l’andamento del servizio anche se è il francese a non concretizzare, nel quinto game, le palle break offerte dall’avversario. Quando tutto sembra rimandare ad un nuovo tie break, Tsonga si fa recuperare da un vantaggio di 30 a 0 e chiude il game pur avendo la palla del 40-30. Ramos non molla e fa giocare sempre una palla in più all’avversario, con il set che si chiude sul 7 a 5 grazie ad un dritto affossato in rete dall’avversario.
In apertura di terzo parziale è il francese a conquistare il break decisivo: Tsonga si scrolla la tensione accumulata in chiusura di set e conserva il vantaggio. Ramos è bravo a rimanere attaccato alla partita e a non concedere altri break. Tsonga serve per chiudere l’incontro: non trema, chiude per 6 giochi a 4 e si regala la sfida con Milos Raonic.
P. Cuevas b. [13] G. Monfils 6-7(5) 6-3 7-6(4) (Diego Serra)
Pablo Cuevas, numero 27 ATP, vince in tre set contro Gael Monfils. I precedenti tra i due parlavano di tre vittorie a zero per il francese, l’ultima delle quali a Miami quest’anno. Con Gael che aveva sofferto per tre set sulla terra di casa a Parigi per battere il coriaceo Pablo, impresa che oggi non gli è riuscita.
Primo set che fila liscio con un totale dominio dei servizi fino al nono game, dove Cuevas si procura quattro palle break e all’ultima strappa il servizio al francese. Nel game successivo per l’uruguaiano con la battuta a disposizione ci sono due set point, che però non sfrutta, ma anzi subisce il break di Monfils. Si va quindi al tiebreak dove c’è un solo minibreak francese nel decimo game, ed è Monfils che porta a casa il primo set. Secondo set e nel secondo game ci sono due palle break per Cuevas salito sul 15-40, Pablo chiude la prima dopo uno scambio intenso. Poi di nuovo dominio dei servizi soprattutto nel turno di Cuevas, che ha una palla break, nonché set point, nel nono game che non sfrutta. Si chiude comunque per l’uruguaiano per 6-3. Terzo parziale di nuovo sulla scia on serve, con Cuevas che oggi nulla ha di meno del francese alla battuta. In tutto il set c’è una sola palla break ed è per Cuevas, nel nono game non sfruttata. Si va al tiebreak. I due tennisti si scambiano i servizi nei due primi game, poi è Cuevas a entrare in campo con prepotenza e a prendersi nell’ottavo game un minibreak di vantaggio. Passaggio che risulterà decisivo perché Cuevas va alla battuta, tiene entrambi i servizi e chiude il tiebreak per 7 a 4.
[8] T. Berdych b. [Q] D. Istomin 6-3 6-3 (Bruno Morobianco)
Quinto confronto diretto e quinta vittoria per il top ten Tomas Berdych contro l’uzbeco Istomin, al termine di una gara veloce durata appena settanta minuti, senza grossi patemi per il ceco, con un doppio 6-3.
È subito Berdych a strappare il servizio all’avversario, alla prima occasione utile, per cederlo però immediatamente dopo. Istomin ha avuto il merito di portarsi avanti 2-1 per la prima e unica volta nella gara, ma nulla ha potuto contro il più quotato avversario che ha ripreso la conduzione dell’incontro, infilando una striscia vincente di tre game ha messo le giuste distanze tra se e l’avversario e sul 4-2 ha dovuto solo gestire il set per vincerlo al primo set point utile.
La maggiore esperienza di Berdych si è vista anche nel secondo set in cui il ceco ha dovuto solo aspettare il momento giusto per strappare il servizio, evitando di allungare l’incontro fino al terzo. Istomin è stato capace di mantenere il suo turno di servizio fino all’ottavo gioco, quando sotto 4-3 nulla ha potuto nell’unica palla break in assoluto del secondo set. Avanti 5-3 il ceco ha chiuso la pratica qualificazione, sfruttando subito il primo dei due match point a disposizione. Agli ottavi, Berdych affronterà la testa di serie numero nove del torneo, David Ferrer.
Risultati:
[15] R. Bautista Agut b. F. Lopez 6-3 5-7 7-5
[1] N. Djokovic b. B. Coric 6-2 6-4
[6] K. Nishikori b. F. Fognini 6-2 3-6 7-5
[9] D. Ferrer b. [Q] D. Kudla 6-4 4-6 6-4
P. Cuevas b. [13] G. Monfils 6-7(5) 6-3 7-6(4)
[8] T. Berdych b. [Q] D. Istomin 6-3 6-3
N. Kyrgios b. [4] S. Wawrinka 7-6(7) 7-6(2)
S. Querrey b. [Q] L. Pouille 6-7(5) 6-3 6-4
J. Sousa b. [LL] M. Granollers 6-3 6-3
[16] G. Simon b. [WC] P. Carreno Busta 2-6 6-3 6-4
[7] J.W. Tsonga b. A. Ramos-Vinolas 7-6(6) 5-7 6-4