dal nostro inviato a Roma
[2] K. Edmund b. [5] F. Krajinovic 7-6(2) 6-0
Si chiude il sipario sull’edizione 2016 del Challenger organizzato, magnificamente c’è da dire, al circolo TC Garden, con montepremi di 50mila dollari più ospitalità, con la vittoria del torneo di singolare che non sfugge a Kyle Edmund, 21 anni, numero 88 del mondo, inglese nato a Joahnnesburg (Sudafrica), che sta rapidamente scalando le classifiche ed era accreditato della testa di serie numero 2 del tabellone. Tennista ormai destinato a palcoscenici ancora più prestigiosi, in questa stagione ha giocato prevalentemente nel circuito principale (ATP e Slam-AusOpen) disputando solo 3 Challenger, vincendone due (Dallas e Roma Garden) e facendo finale nel terzo (Maui), dimostrando una dote piuttosto chiara: vince le partite che deve vincere. Gli manca ancora l’acuto nel circuito ATP, ma presto arriverà vista la capacità di mantenere un alto livello di gioco sua nella singola partita sia nel corso dei tornei.
Oggi doveva affrontare la testa di serie numero 5, il serbo Krajinovic, e non era partita semplice visto che il “pupillo” di Novak Djokovic è già stato un giocatore nei primi 100 del mondo, da junior era considerato un fenomeno ed è un tennista che sa stare in campo e considera la terra battuta la sua superficie preferita. Primo set molto equilibrato con Krajinovic che faticava a tenere il servizio ma alla fine riusciva sempre a venire a capo delle situazioni, e invece Edmund che, nonostante la prima di servizio non volesse saperne di entrare, utilizzava il suo diritto profondo e pesante per comandare lo scambio e spesso chiudere a rete (sebbene qualche difettuccio nel gioco a rete si sia visto in questo torneo). Si giungeva così al tie break, che alla fine si sarebbe rivelato determinante per l’andamento del match: senza storia filava via a vantaggio di Kyle Edmund, che lasciava a 2 il suo avversario, complici alcuni errori, anche macroscopici di Krajinovic. Il secondo set ha visto Edmund carico e deciso mentre Krajinovic si è letteralmente sgonfiato e, tra una protesta e una racchetta scagliata, ha finito col subire un 6-0 dal biondino inglese. L’unica opportunità in tutto il match di strappare il servizio al britannico è stata annullata con un vincente di diritto da Edmund, e qui sostanzialmente è finito l’incontro (ci trovavamo all’inizio del secondo set) con il serbo che ha commesso, nel secondo set, un numero infinito di “unforced”.
Il torneo ha visto un’affluenza di pubblico davvero incredibile, tantissimo entusiasmo da parte degli appassionati e nel dietro le quinte abbiamo anche potuto osservare che gli atleti sono stati contenti di partecipare e considerano il Roma Garden Open uno dei “tournament” meglio organizzati del circuito Challenger. Il ringraziamento va senz’altro esteso a Nicholas Stellabotte, Ezio “Pancho” Di Matteo, Rodolfo Mazza, che hanno organizzato questo torneo e che ci danno appuntamento all’edizione 2017.