da Madrid, Tommaso Borgatti
Scende la pioggia su Madrid e “finalmente” gli organizzatori possono chiudere il tetto e trasformare il torneo in una manifestazione indoor. Sbilanciamoci a dire finalmente perché, da quando l’impianto è stato costruito nel 2009, ben poche volte si è visto il tetto chiuso e di conseguenza l’ingente investimento sostenuto per la costruzione della Caja Magica non ha finora dato i massimi frutti sperati. Guardandola dal lato positivo, la possibilità di chiudere tre campi ha permesso il regolare svolgimento di tutta la manifestazione, altrimenti non possibile in una giornata piovosa come ieri. Chi sicuramente non è stato molto contento di questa trasformazione è stato Rafa Nadal che poco prima del suo match ha fatto aprire il tetto in uno dei pochi momenti non piovosi della giornata. Sicuramente il gioco all’aperto ha avvantaggiato il maiorchino che conduceva 6-0 e 3-2 quando la pioggia è aumentata e Lahyani ha chiamato l’ufficio tecnico per chiudere tutto. Il cambiamento ha un po’ scosso Nadal che ha ceduto il secondo set al suo avversario Joao Sousa e ha dovuto allungare la partita al terzo set. Fortunatamente per lui, e per i migliaia di suoi tifosi, alla fine l’ha spuntata senza troppo faticare nel terzo set con il punteggio di 6-3.
Chi invece sembra essere parso particolarmente disinteressato alle condizioni climatiche è Andy Murray che ieri con sole, pioggia o neve che sia non avrebbe avuto alcun problema. Lo scozzese ha alzato notevolmente il livello del suo gioco imponendosi su un Berdych impegnato a difendersi tutto il tempo dalle traiettorie del britannico. 6-3 6-2 il punteggio all’ora di pranzo e semifinale raggiunta senza problemi dal defending champion Murray. Sfida di oggi che sarà l’esatta ripetizione della finale dell’anno scorso, che lo scozzese ricorderà sicuramente molto più felicemente di Nadal.
Rimanendo sempre in tema ATP l’unica sfida al di fuori del Santana ha visto protagonisti il giapponese Nishikori e l’emergente promessa Kyrgios. Spettacolo puro di intensità e tenacia, con Kei combattivo fino all’ultimo e Nick forse non ancora maturo per sostenere una battaglia lunga quasi tre ore contro un avversario che lo costringeva a fare il punto cinque o sei volte. È durata un set (vinto al tie-break) e poco più la pazienza dell’australiano, mentre Kei sembrava quasi a suo agio a dover correre a destra e sinistra per rimandare di là la pallina. Il suo avversario di oggi sarà, in serata, Novak Djokovic, che ha avuto la meglio su Milos Raonic. Ottima prova del serbo che ha tenuto molto bene la risposta sulle bombardate uscite dalla racchetta del canadese. Due break decisivi sono bastati a Nole per portare a casa in due set con il punteggio di 6-3 6-4 la semifinale qui a Madrid. Buona risposta anche del pubblico madrileno, non sempre cordiale gli anni passati con il numero uno del mondo. Semifinale ricca di spunti questa sera, con Djokovic che in conferenza stampa post-partita ha rivelato di essere stato molto contento della sua prova in risposta con Raonic ma dovrà completamente cambiare il suo approcio con Nishikori che sicuramente lo impensierirà di meno sulla potenza dei colpi ma lo impegnerà di più sul lato atletico.
Parrebbero essersi giocate anche le semifinali femminili, o per lo meno erano in programma sul campo Manolo Santana. Si è spenta nei cuori degli spagnoli la Chirico-mania, con la giovane del New Jersey che non ha per niente retto tutte le pressioni del caso. Per niente facile il suo esordio sul campo centrale e purtroppo il nervosismo e probabilmente anche le emozioni, non l’hanno per nulla fatta assomigliare alla Chirico vista fin qui nel torneo. In ogni caso positiva la sua esperienza qui a Madrid, risultato che le sarà molto utile a livello di classifica e di esperienza professionale. Chiedendole cosa farà del suo futuro, ci ha risposto che era in attesa di scoprire la possibilità di entrare nelle qualificazioni di Roma. Non essendo accaduto ciò, la prossima settimana la vedremo in un futures. Tutt’altro palcoscenico e pressioni, difficilmente sarà richiesta in one-to-one direttamente dal New York Times, ma sarà sicuramente chiamata a confermare ciò che di buono tecnicamente ha mostrato qui al mondo intero. Tornando alla cronaca, ha racimolato appena due giochi contro la Cibulkova, rendendo quasi più spettacolare la pioggia caduta in un settore del Santana nonostante il tetto chiuso. Già, perché verso la fine del match, un’inspiegabile infiltrazione nel tetto ha fatto cadere litri e litri di acqua su alcuni seggiolini del Santana.
Se la prima semifinale è durata meno di un’ora, la seconda è durata meno di cinquanta minuti. Sicuramente non possiamo parlare di inesperienza con una giocatrice navigata come Samantha Stosur, apparsa in campo solo per i palleggi iniziali. Giusto dare i meriti alla romena Halep che l’ha letteralmente sovrastata, ma probabilmente ci si aspettava qualcosa in più da una giocatrice esperta come lei. 6-2 6-0 lo score finale che ha mandato Simona Halep alla sua seconda finale a Madrid.
Giornata oggi dedicata alla finale femminile e alle semifinali maschili, con i big che si scontrano tra loro. Hanno iniziato a riempirsi gli spalti della Caja Magica con il quasi tutto esaurito per Nadal e Djokovic. Al pubblico piace questo spettacolo, e sinceramente anche a noi, peccato manchino soltanto poche battaglie per arrivare alla fine.