N. Kyrgios b. [10] M. Raonic 7-6(5) 6-3 (da Roma, cigi)
Ha voglia il ragazzo australiano, ha voglia di vincere qualcosa di importante e allora non c’è Raonic che tenga. Anche perché il canadese è lontano dalla sua forma migliore, come si era visto nella partita d’esordio contro Cecchinato. Il team Kyrgios, con mamma Norlaila e fratello Christos, incoraggia Nick ad ogni punto. “Let’s go Nick, it’s all ok, come on mate!”. Piove sul Pietrangeli, Raonic parla con l’arbitro per capire che fare dopo un game e Kyrgios intanto fa il break. Il canadese lo riprende subito ma sul 2 a 2 arriva la pioggia promessa dalle nuvole: match sospeso. Quando si riparte, mezz’ora dopo, i due tengono agevolmente i turni di battuta fino al 4 pari, quando Raonic va sotto 0-40, salvandosi tutte e tre le volte col servizio. Si arriva al tiebreak, con Kyrgios che si occupa dei punti più spettacolari e Raonic che rimane solido e concentrato con servizio e dritto. Ma un errore gratuito di Raonic con il dritto permette al clan australiano di urlare lo “yeah” definitivo: 7-5 al tiebreak e primo set per Kyrgios.
Nel secondo set l’australiano fa il break subito, sul 2 a 1, e sale facilmente 4-1. Eppure non esce dai panni del personaggio: se la prende con l’avversario borbottando, parla ripetutamente col suo angolo come se fosse il più grande incompreso del pianeta, si arrabbia e si agita ma, intanto, è avanti un set e un break. Il canadese sembra non crederci più, cede nuovamente il servizio e ha solo un moto d’orgoglio sotto sul 5 a 1, quando si riprende uno dei due break di svantaggio. Kyrgios serve per il match sul 5 a 3, sciupa banalmente due matchball e si prepara a servire sul 40-30. “Ora gli fa un ace”, declama Roberto Salerno da poco arrivato sul Pietrangeli. Ed ace fu.
[2] A. Murray b. [Q] M. Kukushkin 6-3 6-3 (Raoul Ruberti)