[1] N. Djokovic b. [Q] S. Robert 7-5 7-5 (Emmanuel Marian)
Nole Djokovic a Roma ha vinto quattro volte e non perde un match al Foro italico da 1090 giorni. Il qualificato Stephane Robert, quasi trentasei anni e numero 103 del ranking ATP, in carriera ha vinto solo un incontro di tabellone principale da queste parti, nel 2014 contro Alejandro Gonzalez. Era dunque quantomeno complicato pensare che sarebbe stato il pur valoroso veterano di Montargis a fermare la notevole striscia vincente del serbo in territorio italiano. Nondimeno, barba incolta e fisiognomica da scafato mestierante delle periferie tennistiche, il francese è portatore di un tennis frizzante e propositivo. Ben conscio dell’inutilità di scambiare più di quanto non sia strettamente necessario con il mostro dall’altra parte del net, varia e verticalizza appena può, non disdegnando frequenti e temerari cambi sul lungo linea. La tattica produce risultati apprezzabili e Djokovic, che inizia il match notevolmente sotto ritmo, deve perfino fronteggiare una palla break durante il complicato terzo game che finisce per portare a casa dopo dodici punti. Robert tira tutto e diverte, ma cammina sull’orlo del precipizio; Nole lo sa benissimo e puntuale, quando il francese si trova a servire per prolungare il set al tie break nel dodicesimo gioco, ingrana la terza – la quarta sarebbe stata francamente troppo – e stampa un paio di vincenti procurandosi tre set point consecutivi. Stephane salva il primo, ma sul secondo, spalle al muro, affossa a metà rete l’ennesimo tentativo con il rovescio lungo linea.
Il secondo parziale inizia in modo sorprendente e Robert smentisce chi pensava non avesse null’altro da aggiungere a quanto fatto vedere. Il francese gioca venti minuti di tennis paradisiaco, strappa il servizio nel terzo gioco e tira vincenti da ogni posizione. Ma non dura, non può durare. Nole, contrariato e costretto a recuperare un minimo di concentrazione, reagisce nell’ottavo game ritrovando per qualche istante la profondità perduta e recupera il break, per poi assestare la spallata decisiva ancora una volta nel dodicesimo gioco. Il dominatore del tennis mondiale, che come spesso gli capita nei giorni di debutto ha offerto una versione molto opaca di sé, attende al terzo turno Thomaz Bellucci.
[13] D. Thiem b. J. Sousa 6-3 6-2 (Federico Carducci)
Dominic Thiem accede per la seconda volta su due partecipazioni agli ottavi di finale degli Internazionali BNL D’Italia, dove aspetta Roger Federer. Successo autoritario quello dell’austriaco, che ha impiegato appena un’ora e cinque minuti per avere ragione del portoghese Sousa, andato per la prima volta oltre il primo turno nel torneo romano dopo il successo sull’azzurro Sonego, che lo ha proiettato al 28 posto della classifica ATP, suo best ranking.
Nonostante una partenza non brillante, con il break subito nel primo game, è Thiem ad imporre il ritmo al match, alternando errori a punti vincenti di altissimo tasso tecnico e spettacolare. Il primo set sopratutto vive di questa alternanza di efficacia, con Sousa costretto quasi al ruolo di spettatore non pagante. Perso il turno di servizio in apertura di match, infatti, l’austriaco infila un parziale di 8 punti a 0 che lo proietta avanti 2-1. Nel quarto gioco, inevitabile, arriva il secondo break da parte del numero 15 del mondo, il quale appare lanciato verso una prima frazione piuttosto agevole. In svantaggio 5-2 il lusitano riesce a mantenere il servizio per la prima volta, ma non riesce più a rientrare nella frazione che Thiem chiude nel nono gioco dopo appena mezz’ora.
L’inizio della seconda partita sembra avere un maggiore filo logico: nei primi 3 game, infatti, è il giocatore al servizio a fare la differenza con Sousa avanti 2-1. L’austriaco salva due palle break nel quarto game, mantiene il servizio e dà inizio ad un monologo che, unito al crescente nervosismo di Sousa, lo porta a vincere anche i 4 game successivi, mostrando in alcuni tratti un repertorio di soluzioni davvero completo. Due episodi curiosi da segnalare, entrambi nel primo set: dapprima Sousa al servizio ritarda l’inizio del gioco per raccogliere un insetto e portarlo al sicuro nei vasi che circondano il campo, poi il giudice di sedia richiede l’intervento del fisioterapista per un suo infortunio al dito della mano.
Risultati:
[3] R. Federer b. A. Zverev 6-3 7-5
[1] N. Djokovic b. [Q] S. Robert 7-5 7-5
[5] R. Nadal b. P. Kohlschreiber 6-3 6-3
[13] D. Thiem b. J. Sousa 6-3 6-2
[2] A. Murray b. [Q] M. Kukushkin 6-3 6-3
[9] D. Ferrer b. G. Garcia-Lopez 6-4 6-3
[11] R. Gasquet b. A. Seppi 6-3 6-4
N. Kyrgios b. [10] M. Raonic 7-6(5) 6-3
T. Bellucci b. N. Mahut 6-4 6-3
J. Chardy b. [15] R. Bautista Agut 7-6(6) 6-4