Le ipotesi di risposta potrebbero essere disparate.
1)Per chi ha mal di schiena, poco o molto che sia, non c’è di peggio che giocare la sera, nell’umidità che il vicino Tevere trascina fino al Foro Italico. Gli organizzatori sanno bene quanto sia importante una presenza prolungata di Federer nel torneo. Dopo aver probabilmente sbagliato per non aver voluto accontentare Fabio Fognini che voleva giocare sul Pietrangeli e non all’ora in cui è stato fatto giocare, stavolta non hanno voluto correre rischi. Se Roger si blocca alla schiena addio fichi. A mezzogiorno la temperatura per una schiena malandata non può essere migliore. E il campo più veloce non può essere che un aiuto, anche se è probabile che non dispiaccia neppure a Zverev.
2) Il meteo non promette nulla di buono. Se dovesse piovere nell’arco della giornata i match programmati per il tardo pomeriggio o la sera, rischierebbero o di cominciare molto tardi – in piena umidità quindi – o, peggio ancora, rinviati all’indomani. Peggio perchè chi dovesse giocare il suo primo turno giovedì sarebbe costretto prima o poi a recuperare e a giocare due partite in un giorno, se il torneo deve finire domenica. Chi arriva in finale infatti ne gioca cinque. Evitare a Federer, finalista un anno fa sconfitto da Djokovic, il rischio di giocare eventualmente ottavi e quarti, oppure quarti e semifinale nello stesso giorno, era un imprescindibile must.
4) Se la schiena fa male e Roger non fosse in condizione di giocare meglio per Roger poter prendere una decisione subito, dopo il riscaldamento della prima mattina. Lui non vuole prendersi il minimo rischio. Se poco poco sente un fastidio potete star sicuri che si ritira prima ancora di scendere in campo. Non sarebbe tipo, invece, da ritirarsi durante il match a meno che la schiena gli si blocchi.
5) Roger sa bene che dalla schiena possono discendere tutta una serie di problemi. Che potrebbero pregiudicare tutto il prosieguo della stagione.
Il punto però, come si legge nel titolo, non è tanto se giocherà o no, ma come potrà giocare. In che condizioni sarà dopo così poco tennis agonistico alle spalle? E con la paura di una schiena incriccata? E dovendo affrontare non un tennista modesto, ma un giovane di talento come Zverev che, sebbene abbia detto in conferenza stampa che “Roger è forse il più grande giocatore di tutti i tempi e il mio idolo, giocarci contro è un onore” – insomma le solite frasi di circostanza – sarà motivatissimo all’idea di potersi fregiare del suo scalpo.
Un po’ come lo fu Roger Federer a Wimbledon quando sorprese Pete Sampras, suo idolo e campione quasi imbattibile sui lawns dell’All England Club.
Sarà un gran bel test anche per il tedescp che sogna di emulare le imprese dei grandi tedeschi degli anni Ottanta-Novanta, Boris Becker e Michael Stich, anche se l’altro giorno ricordava che dopo di loro c’erano stati comunque giocatori capaci di arrivare fra i primissimi posti del ranking mondiale, da Tommy Haas a Nicolas Kiefer e anche Schuettler. Sogna di farcela.
Certo è che un Federer al meglio della condizione che potesse giocarsela almeno alla pari prima con Zverev, poi forse con Nishikori (o il vincente di Gasquet-Seppi), quindi con Djokovic, ripagherebbe alla grande il pubblico romano e i telespettatori della delusione fornita dai 10 tennisti italiani eliminati al primo turno su 12 all’avvio con i soli Andreas Seppi e Roberta Vinci (alle prese con la britannica di origini ungheresi Jo Konta) azzurri superstiti.
Match da non perdere sicuramente il Raonic-Kyrgios sul Pietrangeli, più che il Djokovic-Robert del centrale che non ni mi pare valga il Nadal-Kohlschreiber notturno e nemmeno il Kvitova-Keys che chiuderà la notte chissà a che ora soprattutto se la pioggia sospendesse il torneo.
Fra le donne anche il duello Bouchard-Kerber merita d’esser visto, così come all’inizio delle 11 i due incontri Muguruza-Makarova e Azarenka-Begu (perchè il rendimento della Azarenka sulla terra rossa è ancora un’incognita).