[3] G. Muguruza b. [11] T. Bacsinszky 7-5 6-2 (Federico Carducci)
Garbiñe Muguruza è la prima semifinalista del tabellone femminile agli Internazionali BNL D’Italia. La spagnola, che torna in semifinale per la prima volta dal Master 2015, ha superato la svizzera Timea Bacsinszky al termine di una bellissima battaglia. Il successo di oggi è il quarto in altrettanti scontri diretti per la spagnola che, in caso di successo finale a Roma, raggiungerà la seconda posizione nella classifica mondiale. Pur sconfitta merita applausi anche la prestazione dell’elvetica, che ha onorato al meglio la Top 10 raggiunta ad inizio settimana ottenendo, cosi come la sua avversaria, il miglior risultato della carriera sui campi del Foro Italico.
Partita condizionata dalle non semplici condizioni atmosferiche che nei primi giochi del primo set hanno condizionato il rendimento delle due giocatrici, in particolar modo quello della Muguruza apparsa molto fallosa e in difficoltà nel controbattere alle variazioni di ritmo e di traiettoria cercate dalla sua avversaria, sicuramente più in grado di sfruttare il forte vento. Che sarebbe stata una partita equilibrata e combattuta lo si capisce sin dal primo game durato ben 14 punti e nel quale la Muguruza è stata costretta a fronteggiare una palla break. Sfumata questa occasione, tuttavia, i quattro giochi successivi hanno seguito l’ordine dei servizi senza offrire particolari acuti, malgrado la spagnola fosse sempre costretta a ricorrere ai vantaggi per assicurarsi i propri turni di battuta. Il primo strappo al match potrebbe arrivare nel sesto gioco, quando Garbiñe si procura tre palle break, di cui due consecutive, ma non riesce a trasformarle consentendo alla svizzera di chiudere il game alla prima occasione utile. Nel game successivo le parti si invertono: la Bacsinszky sale 15-40, la Muguruza annulla la prima palla break ma non la seconda mandando cosi la numero dieci del mondo avanti 4-3. Arrivato lo strappo nel punteggio, arriva anche quello nella qualità del gioco: gli errori lasciano spazio ai vincenti, le giocate e le soluzioni spettacolari si susseguono senza sosta da una parte e dall’altra e a beneficiarne è lo spettacolo. A fare la differenza, allora, è la maggior incisività e aggressività della Muguruza che, nell’ottavo gioco, recupera immediatamente il break di svantaggio, prima di portarsi avanti per 5-4. Il vantaggio non sfruttato, tuttavia, non demoralizza la Bacsinszky che anzi, nel decimo gioco, ribalta lo svantaggio di un 15 ed infila un parziale di tre punti consecutivi che la portano sul 5-5. L’undicesimo gioco vede ancora la spagnola tenere agevolmente il servizio e garantirsi almeno il tie-break, grazie ad una inedita variante nel suo gioco con una ricerca continua della rete che, pur essendo una soluzione che necessita ancora di miglioramenti, le frutta punti piuttosto rapidi. Con l’iberica avanti 6-5 ci si aspetta che la soluzione più ovvia per rompere questo equilibrio sia il tie-break, ma la numero 4 del mondo nel dodicesimo gioco impone un ritmo forsennato agli scambi e si procura, pur non consecutivamente, tre set point. I primi due vengono vanificati, ma alla terza occasione utile arriva il vincente di rovescio che chiude la frazione sul 7-5 dopo ben 74 minuti.
La seconda frazione si apre con un turno di servizio a testa scivolato via in maniera veloce, ma nel terzo game arriva l’episodio che cambia la storia del match: la Bacsinszky sale 15-40 ma non trova il break in maniera sfortunata con due soluzioni, una di dritto ed una di rovescio, che lambiscono le righe. Pur demoralizzata dalle due occasioni mancate l’elvetica se ne procura una terza, ma stavolta è l’aggressività della Muguruza ad annullarla permettendole, inoltre, di mantenere il servizio. Il quarto gioco conferma che il trend del match sta cambiando: la Bacsinszky mantiene la battuta ed impatta sul 2-2 ma deve ringraziare la mancanza di cattiveria della sua avversaria che non porta a casa due punti praticamente già conquistati. Imparata la lezione la Muguruza cambia definitivamente registro e, malgrado anche la svizzera continui a regalare soluzioni pregevoli, infila un parziale di quattro giochi consecutivi, grazie alle sue micidiali risposte vincenti e ad un servizio preciso e potente, che le permettono di chiudere la seconda partita sul 6-2 ed il match dopo un’ora e 57 minuti di spettacolo. In semifinale la Muguruza trova Madison Keys.
M. Keys b. B. Strycova 6-4 4-6 6-3 (Tommaso Voto)
Ad una settimana dal successo di Madrid, l’americana Keys supera in tre set la ceca Strycova e conquista l’accesso alla semifinale degli Internazionali BNL d’Italia, dove affronterà la spagnola Muguruza. La statunitense possiede colpi letali, un servizio efficace ed un fisico possente, ma spesso manca di continuità e di precisione, soprattutto quando deve difendere o colpire in movimento. Dopo la semifinale conquistata agli Australian Open del 2015 la tennista americana sembrava in procinto di fare il salto di qualità definitivo, poi qualcosa si è spezzato. Sono arrivate delle sconfitte impreviste, qualche infortunio di troppo e una programmazione professionale alquanto discutibile. Madison ha pensato di risolvere la sua crisi di gioco e tecnica con il cambio dell’allenatore. Dopo l’esperienza con l’ex n.1 Davenport, la statunitense ha cercato prima di affidarsi a Wilander (durato poche partite, con i quarti a Miami) poi Levine (licenziato durante il torneo di Madrid) ed ora Hogstedt (ex Sharapova) che cercherà di portare stabilità e motivazioni.
Il primo game è già di sofferenza per la Keys, che commette molti gratuiti da fondo campo, alcuni clamorosi, che consegnano subito il break alla ceca. Il tema tattico del match è abbastanza semplice, Madison picchia senza soluzione di continuità e Strycova cerca di variare il gioco e di conquistare metri con dei colpi più liftati. La terra battuta non agevola l’americana, che fa molta fatica a spostarsi in avanti e ad abbassarsi sul back della ceca, che, oltre ad essere molto basso, ha una gittata profonda. Nei primi minuti assistiamo ad un compendio di errori, che portano Strycova sul 3-0 e sembrano mettere, già, un sigillo sulla partita. Tuttavia nel classico “WTA Style” arriva la reazione dell’americana che strappa il servizio alla sua avversaria e muove finalmente il punteggio. Madison deve assolutamente migliorare nella gestione del palleggio e nella ricerca della palla, che spesso colpisce in modo scoordinato. La svolta è il sesto gioco, che l’americana si aggiudica dopo aver avuto ben 5 palle break. Un game determinante dal punto di vista psicologico, perché porta Madison sul 3-3 e mette in crisi la ceca che perde campo e sicurezza. L’inerzia è a favore dell’americana che ora comanda lo scambio e quando vuole affonda. Il decimo game porta in dote alla Keys il break ed il set, un 6-4 che è forse troppo negativo per la ceca, ma la statunitense ha avuto il merito di non mollare e di tenere duro nei momenti difficili.
Nel secondo set si gioca meno a strappi, il livello è più alto anche perché la ceca trova qualche punto rapido al servizio. Madison fallisce l’unica palla break che si conquista nel secondo gioco, ma Strycova ha il merito di resistere alle bordate americane. Il parziale è “on serve” fino al nono gioco, che stavolta produce il break a favore della ceca. Il 6-4 certifica l’equilibrio complessivo del match. La tensione è evidente, Madison perde di intensità sul lato del rovescio, perché la ceca alza la traiettoria del diritto, in modo da costringere la sua avversaria a colpire sopra la spalla. Lo scambio lo decide sempre la tennista a stelle e strisce, che sia un vincente oppure un errore. Tutto passa dalla sua racchetta, in quanto Strycova non possiede un colpo risolutivo, ma il punto arriva solo dopo una costruzione logica e tattica. Sono due modi di interpretare il tennis diverso. Quello dell’americana è potente e dominato dall’istinto, mentre quello della ceca è tattica e manualità. La n.35 del mondo soffre al servizio dopo oltre un’ora di gioco, infatti nell’ottavo gioco scivola 0-40 e un passante violento dell’americana, che rimane sulla racchetta della Strycova, porta il break. La Keys chiude e vince un match complicato e giocato bene solo a tratti, ma contro Muguruza non parte certamente battuta.
I.C. Begu b. M. Doi 6-2 7-6(3) (Domenico Giugliano)
Il secondo quarto di finale femminile in programma al Foro Italico, dopo la vittoria della Muguruza sulla Bacsinszky in mattinata, vedeva di fronte due sorprese di questo torneo: la Begu, carnefice della favorita numero due dei pronostici, Vika Azarenka e la giapponese Misaki Doi, uscita vincitrice dalla dura battaglia contro la Konta. Era il primo precedente tra le due giocatrici, entrambe alla prima occasione di centrare la prima semifinale in carriera in un torneo Premiere.
La Begu parte immediatamente con le marce alte, strappando in apertura il servizio all’avversaria e volando con un doppio break sul 4-1. Il gioco della numero 35 della classifica WTA è solido, fatto di pochi errori ed ottimi vincenti. In più, la risposta aggressiva sulla seconda della Doi fa tutta la differenza del mondo, e così, in poco più di mezz’ora la Begu porta a casa il parziale con il punteggio di 6-2. Nel secondo set c’è più partita. La Doi tiene bene i primi due turni di servizio e nel quarto game strappa la battuta per la seconda volta nel match all’avversaria. Tuttavia, nel gioco successivo la Begu con due splendidi vincenti ottiene il controbreak tenendo al sua avversaria a 15. Nei successivi turni di battuta, la Doi annulla due importantissime palle break, issandosi con fatica al tiebreak, dove la maggior solidità della Begu fa tutta la differenza del mondo, chiudendo il parziale per 7 punti a 3. Semifinale meritata per la rumena, autrice di un torneo entusiasmante e ricco di buon tennis.
Il prossimo ostacolo per lei, verso la finale di Roma, sarà la vincente di Williams-Kuznetsova. In ogni caso partirà da sfavorita, ma attenzione, le sorprese in questa edizione al femminile degli Internazionali, non sono mancate.
Risultati:
[3] G. Muguruza b. [11] T. Bacsinszky 7-5 6-2
M. Keys b. B. Strycova 6-4 4-6 6-3
I.C. Begu b. M. Doi 6-2 7-6(3)