[1] S. Williams b. [9] S. Kuznetsova 6-2 6-0
“Offesa morale o danno materiale che si arreca a qualcuno per fargli scontare un’offesa o un torto che ha provocato”. Così recita il dizionario Garzanti alla voce “vendetta”.
E Serena conosce bene questa parola, per informazioni rivolgersi a Maria Sharapova, che dopo averla battuta due volte nel 2004 ha subìto diciotto sconfitte consecutive. La campionessa statunitense è certo scesa in campo con motivazioni particolari dopo l’inaspettata débacle di marzo a Miami e quando è così per le avversarie c’è poco da fare, compresa la n° 19 WTA Svetlana Kuznetsova, autrice del misfatto in Florida. Serena ha giocato a grinta spianata fin dalla prima palla dell’incontro, mandando un chiaro e immediato messaggio alla russa oltre il net insieme a colpi precisi e potenti. La serata è ventosa e abbastanza fredda e l’emozionante quarto maschile fra Djokovic e Nadal si è chiuso da poco quando Serena serve la prima palla del match e chiude il punto. Concentrata e cattiva, la numero uno si comporta da tale e fra dritti vincenti, aces e rovesci piatti lungolinea va velocemente 3-0 e poi 4-1.
Non soffre minimamente le raffiche di vento che investono il centrale, se non in un paio di doppi falli ininfluenti, e i colpi di rimbalzo sono giocati in pieno controllo. I suoi games di battuta hanno la durata di un frullìo d’ali e lei, novella Penelope, fa e disfa a suo piacimento come nel settimo gioco, quando spara tre prime e un rovescio d’incontro e perde l’unico punto in maniera incredibile: sbatte Svetlana sotto il seggiolone dell’arbitro con una smorzata ma mette fuori il rovescio seguente a campo aperto.
Però quando decide di chiudere, chiude. Strappa il servizio alla russa nell’ottavo gioco mandandola fuori giri con un velenoso back di rovescio a uscire e il “come on” urlato a pieni polmoni che mette in ghiaccio il 6-2 significa molto. Williams non molla un centimetro, apre il secondo set con un parziale di otto punti a uno, brekka con una bomba incontrollabile di rovescio seguita da un dritto vincente in cross e nel game seguente ritorna Penelope. Prima va sotto 15-40 con un erroraccio e il terzo doppio fallo, recupera con una prima al corpo seguita da una seconda assassina ma concede un’altra occasione sbagliando clamorosamente la direzione di un attacco. Può bastare, un ace a 190 kmh annulla la sola occasione avuta da Kuznetsova nell’intero incontro, Serena torna padrona e sorvola gli ultimi tre giochi lasciando all’avversaria solo le briciole per il 6-0 che lava l’onta subìta. Avviso ai naviganti, se la regina gioca così si salvi chi può, prima fra tutti la romena Begu, prossima della lista.