Dal nostro inviato a Nizza
A Roma come a Nizza, l’Italia si aggrappa ad Andreas Seppi. Per il suo debutto in Costa Azzurra, il “Kid” di Caldaro ha rispolverato un suo classico, la vittoria in rimonta al terzo set, e ha superato in due ore e mezza l’ostico Daniel Munoz de la Nava, in una sfida monotona sotto il profilo del gioco ma sempre tesa e in equilibrio. Lo spagnolo trentaquattrenne, appena fuori dai cento nel ranking (al momento è 106), ha vinto al tie-break la prima frazione, accelerando nel momento decisivo e tirando tre vincenti nell’angolo dove Seppi era costretto a difendere, con minor efficacia, col dritto. Servendo sul 4-5 nel secondo set Andreas si è trovato a fronteggiare match point: uno scambio durissimo, concluso da una pallata in rete di Munoz, gli ha consentito di sopravvivere nel match e ottenere immediatamente dopo un break cruciale. Nel set decisivo Seppi ha rischiato grosso ancora una volta, trovandosi subito indietro 0-3 e poi rischiando di mandare Munoz a servire per il match, ma gli ace nei momenti importanti e una presenza fisica e mentale costante gli hanno consentito di prevalere. Al secondo turno affronterà Paul-Henri Mathieu, che se l’è cavata contro uno Hyeon Chung ancora incerto.
Nel prosieguo del pomeriggio, la terza e la quarta testa di serie hanno seguito due destini diametralmente opposti. Se Kevin Anderson è riuscito a domare il tostissimo Diego Schwartzman sulla lunga distanza, il principe dell’inconcludenza Benoit Paire è riuscito a racimolare soltanto tre game contro il connazionale Adrian Mannarino. Ciondolante, Benoit ha pur messo a segno qualche bel vincente col dritto, ma l’avversario ha capito fin da subito che quei pochi punti – fessure dalle quali trapelava una classe fin troppo timida – glieli poteva concedere senza problemi. Il successo di Mannarino è arrivato infatti grazie a un filotto di errori di Paire, quasi tutti in lunghezza, persino incorniciato dal sarcasmo dei colleghi. Simon, Halys e Bourgue, infatti, hanno commentato la prestazione dell’avignonese con degli “è molto concentrato, sì, sì” e “lo vedo calmo, buon segno”, per poi presenziare alla sua svagata conferenza stampa seduti tra i giornalisti. I tre, ma probabilmente non soltanto loro, in linea di massima sembrano ormai trattare Paire per quel che forse davvero è: l’amico indolente, simpatico e un po’ pazzo, le cui sciocchezze mettono di buonumore ma dal quale non bisogna aspettarsi mai nulla, né in un senso né nell’altro.
Anche il primo incontro del mattino, alle undici, si era giocato in un clima placido e innocuo, seppur del tutto differente: Marcel Granollers, ex doppista di successo, affrontava l’incerottato cronico Brian Baker, undici operazioni chirurgiche in carriera e nessuna apparizione nel tour tra 2014 e 2015. Fin dall’inizio del match Baker è apparso impostato, troppo. A concentrarsi solo sulla sua metà del campo, sembrava di star guardando un video-corso di tennis – è il destino di chi, come lui, ha passato gli ultimi anni ad esercitarsi molto e giocare poco. Gli inganni di Granollers, oggi invero neppure così subdoli, gli sono stati rapidamente superiori per 6-1 6-1. L’ultima giornata “affollata” dell’ATP 250 di Nizza è stata poi completata dai successi di Leonardo Mayer su Jiri Vesely e di Guido Pella su Donald Young (povero colui che desiderava un quarto di finale Fognini-Paire, avrà al suo posto Pella-Mannarino), nonché dalla lunga e poco apprezzata sfida tra Joao Sousa e Victor Estrella Burgos, con vincitore ultimo il portoghese.
Risultati secondo round:
[3/WC] K. Anderson b. [Q] D. Schwartzman 7-6(4) 6-3
A. Mannarino b. [4] B. Paire 6-3 6-0
G. Pella b. [Q] D. Young 6-3 6-0
[5] J. Sousa b. V. Estrella Burgos 3-6 6-4 6-4
Risultati primo round:
M. Granollers b. [PR] B. Baker 6-3 6-1
L. Mayer b. J. Vesely 7-6(5) 3-6 6-3
P.H. Mathieu b. H. Chung 7-6(3) 6-3
[7] A. Seppi b. D. Munoz de la Nava 6-7(4) 7-5 6-4