Intervistato dal New York Times, Jim Courier ha parlato dell’importanza del prossimo Roland Garros per l’attuale numero uno del mondo: “Djokovic ha sicuramente bisogno di vincere. Non ci sono dubbi. Novak non verrebbe considerato il miglior giocatore di sempre, perché ha le chance per esserlo, se non sarà in grado di vincerlo. (Djokovic) ha dimostrato un po’ troppo pubblicamente negli ultimi anni quanto questo (Roland Garros) significhi per lui. Penso che uno dei maggiori punti di forza di Nadal sia che ha sempre giocato ogni punto e ogni torneo allo stesso modo. Certo i tornei Slam hanno più importanza per tutti, ma credo che Nadal sia in grado di attivare “compartimenti stagni” nelle emozioni in maniera impeccabile. Anche Federer (ne è in grado), penso invece che Novak sia un ragazzo un po’ più emotivo. Lui tira fuori tanta energia e questa può essere la sua forza ma anche il suo difetto”. Boris Becker, invece, ha parlato di quanto accadde dopo la finale persa a Parigi lo scorso giugno contro Wawrinka: “Il torneo di Parigi era finito. Quindi c’erano molti modi per affrontarlo e per poterlo superare. Per mettere alle spalle una sconfitta devi affrontarla, devi parlarne e devi fare i conti con l’insuccesso. Oppure puoi scappare”. Il tedesco ha poi aggiunto che il suo allievo dovrebbe arrivare allo Slam parigino in maniera positiva: “Penso che arriverà a Parigi con ottime sensazioni. Certo la sconfitta contro Stan ha avuto un forte impatto ma credo anche che quello che è successo quel giorno dimostri a lui stesso quanto il pubblico abbia apprezzato la sua sportività e il suo fair play al termine dell’incontro. Ovviamente Novak sa qual è il suo compito, ma deve lavorarci giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Credo che le sue sensazioni abbiano raggiunto un buon compromesso: non vede l’ora di competere”.
Lo stesso campione serbo, in un’intervista concessa a Le Figaro, ha parlato del suo grande obiettivo stagionale e di quanto esso significhi per lui: “Al Roland Garros ho disputato tre finali, le emozioni col pubblico, sia da giocatore che come persona, mi hanno fatto esprimere un livello più alto. L’anno scorso nella cerimonia di premiazione ho vissuto un momento che mi ha particolarmente toccato. La standing ovation ricevuta è stato uno dei momenti più intensi e particolari della mia carriera. Spero un giorno di vincere il trofeo”.