La partita che ha regalato più emozioni è stata quella che non doveva esserci. Nella prosecuzione del match interrotto ieri sera per oscurità ci si aspettava che Murray passeggiasse sulle membra stanche del veterano Stepanek, e invece nel quinto set il ceco, noto anche per le sue doti di seduttore, sul 5-4 in suo favore è andato a due punti dalla vittoria. Vedremo se il pericolo scampato produrrà la scossa di adrenalina nello scozzese che intanto però domani sarà costretto agli straordinari e a giocare per il terzo giorno di fila (è impensabile però che la wildcard francese Bourgue, numero 164 del mondo lo possa impensierire). Intanto Andy per la nona volta ha recuperato uno svantaggio di due set, come Gerulaitis, Krickstein, Todd Martin, e Roger Federer. Meglio ha fatto solo Boris Becker, che c’è riuscito addirittura dieci volte.
Nel tabellone maschile non ci sono state grosse sorprese in questa terza giornata del torneo, Kevin Anderson, ko con Robert, è stata la testa di serie più alta (18) ad uscire, ma il sudafricano veniva da un lungo stop post operazione per problemi ad una caviglia. Le altre teste di serie sconfitte sono state Kholschreiber (24) nel derby dei rovesci ad una mano con il redivivo Almagro; Delbonis (31) sconfitto da Carreno Busta e – ahinoi – Fabio Fognini, ultima testa di serie divenuta tale grazie al forfait di Federer e Monfils. Tutto (purtroppo per Fabio) nella norma.
Ha vinto con qualche patema di troppo Dominic Thiem, che ha ceduto il primo set a Cervantes, mentre l’altro astro nascente Alexander Zverev dovrà completare domani l’opera contro il francese Herbert (è avanti due set a uno). Le due sfide tra i giovani più promettenti del circuito hanno visto Coric e Halys prevalere rispettivamente sull’americano Fritz e sul coreano Chung. Ricorderete quest’ultimo per essere stato battuto da Quinzi nella finale di Wimbledon Juniores del 2013: se pensiamo che Gianluigi bazzica ancora per futures mentre gli altri sono qui viene molta tristezza.
Come di consueto è il tabellone femminile a regalare qualche brivido in più, certamente non per “colpa” di Serena Williams che si è sbarazzata in 42 minuti di Magdalena Rybarikova, facendo tornare alla mente i 34 minuti con i quali Steffi Graf superò la Zvereva nella finale del Roland Garros del 1988.
Dell’emozionante prima vittoria contro una top-10 di Karin Knapp e delle manfrine della Azarenka (testa di serie numero 5) potrete leggere nell’editoriale del direttore. Clamorosa invece la sconfitta di Angelique Kerber, testa di serie numero 3 e soprattutto campionessa dell’Australian Open. La notizia è che la tedesca…non farà il grande slam! Ma, scherzi a parte, la resa contro la numero 58 del mondo Kiki Bertens, dimostra la fragilità della tedesca che, nonostante la vittoria di Stoccarda, dimostra di non avere ancora assimilato la sbornia australiana e la sua nuova dimensione.
Va detto che comunque la Bertens è una che sa il fatto suo: sabato ha vinto il secondo titolo della carriera a Norimberga e quindi era in fiducia e il braccio di sicuro non le trema nelle occasioni importanti, basti pensare che quest’anno in Fed-Cup ha battuto senza perdere un set e sempre in trasferta Kuznetsova, Makarova, Garcia e Mladenovic. Insomma, farà bene Camila Giorgi, sua prossima avversaria, a prenderla con le molle.
Domani tornano in campo i giocatori della parte bassa dei due tabelloni. Detto di Murray, non dovrebbero avere problemi Wawrinka contro Daniel, Raonic contro Mannarino e Nishikori contro Kuznetsov, mentre dalle donne, soprattutto se parliamo di Kvitova, Radwanska, Muguruza e Halep possiamo aspettarci di tutto.