Nove games in 4 set per Errani e Vinci. Una crisi azzurra annunciata ma non riconosciuta
Wawrinka si salva dalla furia ceca, Murray forse
K. Bertens b. [3] A. Kerber 6-2 3-6 6-3 (Raffaello Esposito)
Non certo un sorteggio benevolo per la tedesca Angelique Kerber. Incocciare al primo turno la ventiquattrenne Kiki Bertens non è quel che si dice un morbido avvio e poche settimane fa il solo precedente fra le due, deciso dal ritiro dell’olandese al terzo, lo ha ben mostrato. Forse l’aver smarrito il trofeo di Melbourne era un segno, ma Angelique sta avendo una stagione altalenante, ha perso la seconda posizione mondiale e fatica a dare continuità al suo gioco. Oggi Kiki dal gran servizio è un’antagonista pericolosa e in un gran momento di forma. Ha appena vinto singolo e doppio a Norimberga, è salita al n° 58 WTA ed è una lottatrice. Kerber però sulla terra è a proprio agio e da Charleston 2015 ha compilato un record di 26 vinte e 6 perse.
Bertens parte decisa ad imporre il suo tennis potente e brekka a zero ad inizio match portandosi 3-1. La sua battuta non si tocca, quella di Angelique sì. Un secondo sgarbo e il primo set termina con il punteggio di 6-2. Gran gioco di Kiki ma la tedesca è irriconoscibile. O forse sta adottando la tattica di Alì contro Foreman a Kinshasa 1974, la sfianca per poi punirla. Il secondo parziale gira nei giochi centrali quando tre break consecutivi, due per Kerber, portano l’incontro al terzo. Ma è sempre comunque Bertens a comandare le operazioni spingendo forte la palla e mostrando anche una buona mobilità sulla terra del Chatrier. A prima vista parrebbe un finale scritto, come i peggiori Rocky o Rambo, ma non sarà così. Il terzo set si apre col botto, Angie precipita 0-40 e cede subito la battuta su uno schema smorzata-passante ben giocato da Kiki e sullo 0-3 si fa massaggiare la spalla e poi esce dal campo per un MTO. Al rientro le cose sembrano andare meglio, potrebbe recuperare quando ha due opportunità sul 15-40 del terzo game ma è lei a mancare incredibilmente la seconda mettendo in rete un passante “a porta vuota” da metà campo.
Alla sua avversaria non difetta il coraggio e l’occasione di riequilibrare il punteggio sfuma. Bertens ora ci crede, si aggrappa alla battuta e resiste all’estremo tentativo di Kerber. Si porta subito a doppio match point sul 40-15 ma fra un timore e un tremore si fa riprendere e va sotto. Sarà il suo genetico coraggio a salvarla, annulla con una smorzata e un attimo dopo butta fuori la terza favorita del torneo.
È un ennesimo errore a condannare Angelique, che raggiunge Davenport 2000 e Li-Na 2014 nel poco ambito club delle giocatrici sconfitte al primo turno dopo aver vinto a Melbourne. Dal 1988 ad oggi la doppietta dei due mondi è riuscita solo a Seles, Graf, Capriati e Serena Williams.
Spiace per la tedesca ma ottime nuove per Camila Giorgi, che vede spalancarsi la sua parte di tabellone. Altra storia è capire se finalmente riuscirà ad approfittarne…
[1] S. Williams b. M. Rybarikova 6-2 6-0 (Francesco Scurci)
Ordinaria amministrazione per una Serena Williams un po’ indolente nel match contro la slovacca Rybarikova, nr. 77 del ranking. La numero uno del mondo ha la meglio facilmente di un’avversaria apparsa piuttosto acciaccata fisicamente e che probabilmente è scesa in campo solo per intascare l’assegno del primo turno, senza nutrire alcuna velleità di fare partita contro l’americana. Il match è tutto fuorché interessante sia dal punto di vista tecnico che del pathos, oltre che per la differenza di caratura per le condizioni fisiche della slovacca e si risolve in due set molto rapidi. Nel primo Serena opera subito il break salvo poi distarsi e restituirlo nel game successivo a causa di un paio di gratuiti evitabili, facendosi agganciare sul 2 pari. L’americana ritorna “focused” sul match e piazza 4 giochi consecutivi per chiudere in scioltezza 6 giochi a 2. Nel secondo la Rybarikova è sempre più immobile ed il match ancora più noioso e scontato. Il parziale si conclude dunque con un umiliante ma sacrosanto bagel che proietta Serena al secondo turno in attesa della prossima (vera) avversaria che uscirà dall’incontro fra la brasiliana Pereira e Krystina Pliskova.
T. Maria b. [23] J. Jankovic 6-3 3-6 6-3 (Davide Carrino)
In una mattinata piena di incontri anche a causa delle prosecuzioni dei match sospesi nella giornata di ieri, la tre volte semifinalista ed ex numero 1 del mondo Jelena Jankovic debutta da teste di serie numero 23 su un campo modesto, il 4. La rivale, la tedesca Tatjana Maria, è attualmente numero 104 WTA, la quart’ultima per classifica ad entrare direttamente in tabellone. Jankovic parte molto al rilento con tanti errori gratuiti, cercando di dominare lo scambio sin da subito, ma la tedesca è più regolare e riesce a spezzarle il ritmo con una serie di palle corte: in poco più di venti minuti è già in vantaggio 5-0. Pian piano la serba ritrova regolarità nei suoi attacchi, annulla un set point con un missile lungolinea e si porta sul 3-5. Ma è troppo tardi e la Maria chiude sul 6-3 sul proprio servizio. Nel secondo la Jankovic parte più concentrata, gli scambi si allungano, con la tedesca che è costretta ad arretrare e forzare ulteriormente le soluzioni usate nel primo set, come la palla corta: l’ex numero 1 riesce così a rientrare in partita vincendo la seconda frazione per 6-3.
Il terzo inizia con grande equilibrio, scambi serrati e pochi errori da entrambi le parti: le due vanno a braccetto con la Maria sempre in testa, fino ad un’interminabile ottavo game che porta la tedesca a servire per il match sul 5-3. La Jankovic accusa il contraccolpo psicologico e perde gioco ed incontro a zero. Continua l’annata nera per la serba, che non vince da metà marzo ed è alla quinta sconfitta consecutiva, con un parziale di solo sei vittorie e dodici sconfitte nel 2016. Grande iniezione di fiducia invece per Tatjana Maria, che riesce per la prima volta a passare un turno a Parigi, dove aveva perso tre volte all’esordio. L’ex top 80 ha ora di fronte a sé un altro test importante: affronterà al second turno la francese Alize Cornet, che ha lasciato un solo gioco alla belga Kirsten Flipkens e gode dell’appoggio del pubblico di casa.
[8] T. Bacsinszky b. [LL] S. Soler-Espinosa 6-3 6-1 (Federico Carducci)
Timea Bacsinszky supera la lucky loser spagnola Silvia Soler-Espinosa nel primo turno del Roland Garros 2016 e si garantisce la sfida con la canadese Eugenie Bouchard. Nonostante il punteggio non è stata, almeno nel primo set, una sfida semplicissima per l’elvetica costretta ad inseguire sin dal primo game la sua avversaria. La spagnola, infatti, strappa subito la battuta alla semifinalista del 2015, ma non riesce a mantenere il vantaggio e a sua volta perde il servizio. Il terzo game è molto combattuto, anche perché l’elvetica fatica molto nei turni di battuta e deve concedere una nuova palla break, questa volta infruttuosa. L’equilibrio si mantiene anche nel game successivo, e anzi sembra essere la spagnola la giocatrice più in palla tanto da riuscire a strappare nuovamente la battuta alla svizzera, riportandosi in vantaggio per 3-2. Da questo momento in poi la Bacsinszky cambia ritmo, sopratutto cambia modo di giocare: cambia il ritmo, aumenta il tipo di variazioni ed il taglio della palla mettendo spesso in difficoltà la sua avversaria nel palleggio, oppure aprendosi il campo per cercare soluzioni in avanzamento o a rete. La conseguenza sono 4 game consecutivi che le permettono di chiudere la prima frazione con il punteggio di 6-3.
L’apertura del secondo parziale prosegue sulla stessa falsariga del primo: l’elvetica si procura immediatamente 3 palle break nel primo game e, pur sprecando le prime due occasioni, riesce a trovare il break ed a confermarlo nel game successivo. La spagnola trova una minima reazione nel terzo gioco, anche e soprattutto sfruttando gli errori della Bacsinszky. Se nella prima frazione l’alternanza di rendimento aveva prodotto un equilibrio protrattosi sino al 3-3, nel secondo set la Bacsinszky non si distrae più ed infila un nuovo parziale di quattro giochi consecutivi che le permettono di chiudere la partita dopo un’ora e dieci minuti.
[15] M. Keys b. D. Vekic 6-3 6-2 (Giovanni Vianello)
Come spesso accade nei primi turni femminili, c’è poca partita tra la statunitense Madison Keys (semifinalista a Melbourne nel 2015 e t.d.s 15 del torneo, con un ranking di n.17) e Donna Vekic (n.96 del mondo). Sono combattuti solamente i primi game del primo set, in cui a volte Madison esagera con le accelerazioni, ciononostante va presto avanti di un break ed ha anche palla del doppio break. Tuttavia, sul 3-2 in suo favore nel primo parziale, la statunitense va sotto nel punteggio sul proprio servizio, ma recupera e poi, sul 5-3, opera il secondo break del set, aggiudicandosi la frazione. Nel secondo parziale c’è poca storia, la Keys va subito avanti 3-0 con un break e poi 5-1, spreca una chance di servire per il match ma chiude comunque 6-2. Decisamente più pesante la palla da fondo della Keys, che è stata molto più aggressiva e pressante, soprattutto con il suo dritto estremamente potente. La Vekic è riuscita a fare partita pari solamente quando la Keys ha commesso qualche gratuito di troppo e non ha spinto al massimo, consentendo alla croata di venire a rete. Per Madison al prossimo turno la vincente tra Gavrilova e Duque-Marino.
A pagina 2, gli incontri di Venus Williams, Suarez Navarro e Ivanovic