Di nuovo la pioggia protagonista a Parigi, che costringe gli inviati a restare chiusi nell’area ristoro (chiamarlo ristorante è troppo francamente) prima di tentare di guadare la folla e i fiumi per raggiungere la sala stampa dopo litri di caffè, rigorosamente Lavazza. Caffè che costa la bellezza di tre euro ma con la sorpresa: se restituisci il bicchierino di plastica avrai un euro indietro. Abbiamo visto un giapponese con otto bicchierini fare il jackpot alla cassa, chissà se li avrà bevuti tutti lui o li avrà raccattati in giro.
Dicevamo della pioggia che ha costretto gli organizzatori a sospendere i match per un paio d’ore mandandoli in totale confusione: il match di Djokovic contro Bedene, programmato sullo Chatrier come ultimo match, veniva prima spostato sul Lenglen e poi, dopo il ritiro di Tsonga, fatto ritornare sul campo principale. In più il maltempo ha mandato in tilt la produzione televisiva dell’evento con alcuni campi non coperti ed altri solo con telecamere dall’alto. Allegria!
Prima del temporale era terminata rapidamente l’avventura di Karin Knapp, ultima superstite italiana in gara, travolta dalla kazaka acquisita Putintseva sotto gli occhi dell’intero staff federale che, ovviamente, si era tenuto alla larga dai match di Camila Giorgi. Con l’uscita di scena della Knapp, certamente la migliore del nostro contingente di 11 giocatori in gara, l’Italia è fuori dal torneo prima della domenica di mezzo per la prima volta dal 2009, e in precedenza era accaduto nel 2003. È vero che soprattutto le ragazze ci avevano abituato troppo bene (tra Schiavone ed Errani, una vittoria, due finali, una semifinale e due quarti nelle ultime sei edizioni) ma questo torneo rischia di essere il primo di una lunga serie di slam amari per i colori azzurri.
Se Sparta piange (noi), Atene (i francesi) non ride: la jella su quest’edizione del Roland Garros continua, dopo i forfait di Federer e di Monfils e il ritiro di Nadal, oggi è arrivato anche l’infortunio di Tsonga contro Gulbis (che pareva quello messo peggio visto l’inizio del match). I francesi che erano partiti in ventisei (sedici uomini e dieci donne) si ritrovano con il solo Richard Gasquet nella seconda settimana: catastrophe!
Si è fatto in tempo ad assistere al primo bel match del torneo (almeno per un paio d’ore), quello che ha visto di fronte Dominic Thiem a Alexander Zverev. Ha vinto il primo come i tre anni di esperienza in più lasciavano immaginare, ma si è assistito finalmente ad uno spettacolo di livello con tante variazioni, botte da fondo intervallate a ricami niente male, discese a rete, palle liftate alternate ad altre molto arrotate. Insomma i due ragazzi hanno davvero tutto per sfondare, un repertorio completo in primis: Thiem è ovviamente più pronto, ma Zverev lo troveremo in fondo agli slam molto presto. Difficile dire se sarà la rivalità per la leadership del futuro ma non c’è dubbio che i due siano trai maggiori indiziati. L’austriaco sembra ben indirizzato verso la semifinale con Novak Djokovic, entrato in campo in notevole ritardo e per questo molto stizzoso nei confronti di avversario, arbitro e universo creato che in qualche modo a suo vedere mettevano a repentaglio la chiusura in giornata del suo match: ci ripetiamo ma Nole non sembra affatto sereno.
E spettacolo c’è stato anche sul campo numero 2, dove davvero ti sembra di essere tu a giocare, sul quale David Goffin e Nico Almagro hanno dato vita ad una battaglia entusiasmante a colpi di vincenti a mille all’ora, tra un missile di rovescio dello spagnolo e i colpi anticipati “alla Agassi” del belga. Il tutto in una cornice di pubblico sublime che rendeva l’atmosfera indimenticabile.
Intanto zitto zitto nel disinteresse generale, David Ferrer approda agli ottavi di finale dopo aver battuto l’ostico Monaco e il connazionale Feliciano Lopez: vuoi vedere che Ferru quest’anno avendo giocato molto meno del solito, ci arriva fresco per la seconda settimana?
Una incerta Serena William si è invece complicata la vita contro Kiki Mladenovic trascinata dalla folla urlante dello Chatrier. Molte emozioni nel tiebreak del secondo set quando Serena ha dovuto dapprima recuperare uno svantaggio di 2-5 e poi si è vista annullare quattro match point, salvando a sua volta due set point, prima di chiudere al ventiduesimo punto: la numero uno resta la logica favorita del torneo ma non ci pare di vederla al massimo della forma. Al prossimo turno troverà la Svitolina che ha battuto la oramai malinconica ex regina Ana Ivanovic. Applausi invece a sua sorella Venus che a quasi trentasei anni ci toglie di torno la simpatia della Cornet tornando negli ottavi a Parigi dopo sei anni.
Domani sarà interessante scoprire se Andy Murray saprà disinnescare gli scud di Isner come ha fato con quelli di Karlovic, se Nishikori si farà travolgere dalla folla dello Chatrier contro Gasquet come fece contro Tsonga lo scorso anno e se Wawrinka e Raonic confermeranno il loro status di netti favoriti contro l’ostico Troicki e il maratoneta Ramos-Vinolas. Tra le donne spicca Muguruza-Kuznetsova, sfida generazionale che potrebbe anche designare la finalista della parte bassa del tabellone, Radwanska e Halep permettendo.