Il tennista francese, quest’anno costretto da un infortunio a dare forfait prima dell’inizio del Roland Garros, per il terzo anno di fila è il testimonial di questa intelligente e sensibile iniziativa che consiste nel distribuire ai poveri della città di Parigi tutto quel cibo che verrebbe sciupato, disperso. Questo è un aspetto sociale che dovrebbe ispirare tanti altri tornei nei quali ho visto buttare via ogni giorno (a Roma come a New York, come a Wimbledon, quintali di cibo ogni sera…).
Mi piace l’idea che sia un giocatore molto popolare in Francia come Gael Monfils a fare da testimonial per un’iniziativa di solidarietà del genere: “Non ero ricco da ragazzino. I miei genitori hanno fatto un sacco di sacrifici per aiutarmi ad arrivare dove sono oggi. Ogni centesimo era importante. Quando pensi quanta gente in Francia e al mondo non ha abbastanza da mangiare, qualcuno deve fare qualcosa. Lo sviluppo a sostegno delle popolazioni povere è un aspetto chiave per il pianeta e le future generazioni. Troppo a lungo abbiamo prodotto e e consumato il consumabile senza considerare l’ambiente e l’impatto sociale. Dobbiamo cominciare a preoccuparsene. Ogni piccola cosa aiuta. Tutti dobbiamo farcene coinvolgere, tutti dobbiamo essere consapevoli di questo e delle proprie azioni quotidianamente”.