Una settimana al Roland Garros: pioggia, infortuni e quel che resta è Novak
Marcel Granollers, lo spagnolo nato con la camicia
Gulbis in ottavi non fu vera gloria, ma attenzione!
Ivo Karlovic in esclusiva: “Il segreto della mia longevità”
Roland Garros: polso sinistro manda ko Nadal. Forget: “La cosa più importante è la salute di Rafa”
Rafael Nadal: “È una delle più dure conferenze della mia carriera”
Le statistiche inutili, edizione Roland Garros: i falsi problemi delle teste di serie
Marcos Baghdatis: “Se sono ancora qui è grazie a mia moglie. Vorrei portarla a Capri”
Leggi tutti gli editoriali di Ubaldo da Parigi
S. Rogers b. [25] I.C. Begu 6-3 6-4 (Raffaello Esposito)
Si disputano oggi, tempo permettendo, gli ottavi di finale femminili relativi alla parte bassa del tabellone. Sul campo dedicato alla divina Suzanne Lenglen, prima imperatrice del tennis scomparsa troppo presto, si affrontano due giocatrici che hanno lottato duramente per essere qui ora, alle soglie della seconda settimana di gioco in uno Slam. Solo una avrà questo onore.
La romena n° 28 WTA Irina-Camelia Begu si è giovata della subitanea uscita della tds 7 Roberta Vinci ed è sempre andata al terzo set nei turni precedenti, compresa la battaglia di quasi quattro ore che l’ha vista prevalere contro la statunitense Vandeweghe. E statunitense è anche la sua avversaria odierna, la ventitreenne del south Carolina Shelby Rogers che ha sconfitto lungo la strada tutta la squadra ceca di Fed Cup, o quasi. Prima Karolina Pliskova all’esordio e poi Petra Kvitova, umiliata da due 6-0 intervallati da un tie break in un match ai limiti dell’autolesionismo. Entrambe sono giunte al loro miglior risultato di sempre a Parigi, Irina è in forma e viene da un ottimo torneo a Roma, Shelby potrebbe diventare una delle giocatrici con il ranking più basso dal 1983 a raggiungere i quarti al Roland Garros. Siamo al primo scontro in carriera, Rogers stecca subito un facile schiaffo di dritto, la racchetta le sfugge di mano e si schianta al limitare della prima fila. Sfiorato il disastro però è lei a prendere il comando delle operazioni con un break nel terzo gioco. Shelby picchia forte, palleggia in pressione relegando Begu in difesa e considerata la velocità dei suoi colpi sbaglia molto poco. Con il dovuto rispetto ricorda nelle movenze il gioco “o la va o la spacca” di Lindsay Davenport, Giunone per gli amici. Ed oggi per Shelby sta andando, e alla grande. Servizio, dritto e rovescio sono ulteriormente appesantiti dall’umidità del campo e la romena, mai pericolosa in risposta, perde ancora la battuta con un inglorioso doppio fallo per il 6-3 che chiude un set con poca storia.
Il passaggio a vuoto per Rogers arriva quando fa meno male, sotto forma di break a zero nel primo gioco del secondo set. Potrebbe pareggiare subito ma non sfrutta due opportunità, poco male perché già nel quarto game il riaggancio è cosa fatta. La statunitense sembra in controllo anche psicologico quando scappa avanti 4-2 ma non conferma e tiene vive le speranze di Begu che la raggiunge. La partita è al suo apice, serrata e combattuta come si conviene sulla terra parigina. Ed è in questo momento che Shelby mostra grande mentalità. Non smette di rischiare e tiene un servizio decisivo senza soffrire presentandosi in risposta avanti 5-4. La romena perde il primo quindici con un tentativo di smorzata che quasi non raggiunge la rete e questo è un segnale ben preciso per Rogers che spinge a tutta e brekka prendendosi con merito i quarti di finale. “Merci Beaucoup, sto sognando” riesce a dire la vincitrice prima che lacrime dolcissime le righino il viso.
[4] G. Muguruza b. [13] S. Kuznetsova 6-3 6-4 (da Parigi, Davide Zirone)
Poco pubblico e tante nuvole sul campo centrale per il primo match degli ottavi di finale femminili. Garbine Muguruza, testa di serie numero 4 del torneo, ritrova la russa Kuznetsova dopo la sconfitta dello scorso anno a Madrid in tre set combattuti. Peccato che il pubblico “snobbi” questo match con la campionessa del 2009 opposta all’ultima giocatrice ad aver battuto Serena Williams a Parigi. È sembrato addirittura che, all’inizio del match, il più applaudito dal pubblico fosse l’arbitro Kader Nouni…
Nonostante la temperatura sia scesa nettamente rispetto agli ultimi due giorni il match è caldo, la spagnola parte forte al servizio, infilando due ace e due vincenti per chiudere il primo gioco. Concede la prima palla break sul 2-2, ma si salva spiazzando la russa. A sua volta, poi, ne ottiene tre sul 3-2 ma non riesce a convertirle. Deve aspettare fino al 4-3 per strappare il servizio alla testa di serie numero 15 e servire per il primo set. Al primo punto utile, chiude 6-3 dopo 46 minuti.
Il secondo set sembra iniziare in discesa per la spagnola, che strappa il servizio sul 2-1 mentre l’orologio a bordo campo indica esattamente un’ora di gioco. Ma la partita cambia sul 4-3, quando il più sembrava fatto. Così la Muguruza commette alcuni errori, si trova 15-40 sul proprio servizio, e la russa riprende il break. Partita riaperta? Solo per qualche minuto, perché poco dopo rientra in partita e strappa nuovamente il servizio avversario. Dopo il break, sul proprio servizio, succede di tutto. Sciupa due matchpoint, concede una palla break poi commette un doppio fallo, e alla quinta opportunità chiude l’incontro al servizio 6-4 in poco più di un’ora e mezza.
Per il terzo anno consecutivo si qualifica ai quarti dove affronterà Shelby Rogers. Forse è giunto il momento di spingersi oltre, Radwanska permettendo?!
Risultati:
[4] G. Muguruza b. [13] S. Kuznetsova 6-3 6-4
[6] S. Halep vs [21] S. Stosur 5-3 sosp.
S. Rogers b. [25] I.C. Begu 6-3 6-4
[2] A. Radwanska vs T. Pironkova 6-2 3-0 sosp.