È un Roland Garros decisamente bizzarro. Cupo e piovoso. E, per alcuni, si è rivelato a dir poco stregato: Rafa Nadal, Roger Federer, Gaël Monfils e Jo-Wilfried Tsonga docent. Ma non solo per loro. Un’arrabbiatissima Agnieszka Radwanska, in vantaggio ieri 6-2 3-0, quest’oggi, sotto la pioggia, si è totalmente sfaldata contro l’outsider Tsvetana Pironkova subendo ben 10 game di fila per cedere, alla fine, 6-2 3-6 3-6. Stessa sorte per la numero 6 del mondo Simona Halep. La rumena si arrende alla finalista del 2010 Samantha Stosur per 7-6 6-3. Per altri, invece, l’edizione 2016 dello slam sul rosso sta riservando dolci sorprese: Ramos Vinolas, Shelby Rogers e Richard Gasquet stanno vivendo un sogno. Dovranno svegliarsi anche loro?
E poi c’è chi, per ora, va avanti per la propria strada. Nel torneo femminile, attenzione a Garbiñe Muguruza. Zitta zitta, la spagnola, n. 4 del mondo, salvo un primo turno vinto al terzo set, ha fatto un sol boccone delle avversarie e potrebbe confermare le sue potenziali di campionessa slam. Ne sono convinti Arantxa Sanchez e Sergi Bruguera. Entrambi infatti hanno dichiarato che, se non sarà quest’anno, prima o poi Garbiñe alzerà al cielo un trofeo major. La finalista di Wimbledon 2015 l’altro ieri ha regolato l’ex campionessa di Porte d’Auteuil Svetlana Kuznetsova dimostrando di esserci eccome, con la testa e il tennis. Intanto raggiunge i quarti per il terzo anno di fila e poi chissà… Estremamente concentrata e potente, la tennista di origine venezuelana ha prodotto in campo un gioco dirompente, preciso e intraprendente.
In un’intervista al quotidiano del torneo ha rivelato di non curarsi delle avversarie, concentrandosi esclusivamente su di sé. A proposito delle altre giocatrici – ricordate? – era stata proprio la Muguruza a dichiarare poco tempo fa che nel circuito i rapporti amichevoli fra le tenniste sono pressoché impossibili. Sarà… Certo, la posta in gioco è altissima e tutte vogliono vincere. Due anni fa, proprio qui al Roland Garros, l’allora semifinalista Genie Bouchard si era espressa più o meno allo stesso modo.
“Non mi preoccupo dell’avversaria” afferma quindi Garbiñe, “sono sempre concentrata sul mio gioco, sono molto ambiziosa e voglio sempre vincere. È per questo che a volte mi metto pressione da sola. Ma, per ora, va tutto bene“. Per realizzare le sue ambizioni, sembra che Garbiñe si sia rivolta alla persona giusta. Infatti, sul suo cammino ha incontrato il coach francese Sam Sumyk che, di solito, sa fare miracoli con le sue pupille. O, almeno, l’ha fatto con Vika Azarenka mentre non ha raccolto i frutti sperati con Genie Bouchard. Comunque sia, Sumyk sa il fatto suo e, di solito, con una sorta di maieutica socratica del Nosce te ipsum, fa sì che le giocatrici riescano ad acquisire maggore consapolezza di sé e a gestire meglio le proprie emozioni cosicché possano far emergere il loro essere campionessa. Che riesca a farlo in questo Roland Garros anche con Garbiñe? Le premesse ci sono. “Sam è un allenatore al massimo livello da anni. Volevo avere qualcuno che fosse capace di farmi fare un ulteriore passo in avanti e aiutarmi a diventare una giocatrice migliore. Sa ciò di cui ho bisogno per riuscirci“. Sumyk è capace soprattutto di inculcarle un nuovo stato d’animo, proprio per evitare i continuo sbalzi d’umore di cui è spesso vittima la spagnola.
“Vedremo cosa succederà quest’anno. Sono qui, sono determinata e spero di rimanerci fino all’ultimo giorno del torneo!” Attenzione, le avversarie sono avvisate…