Sono stati, in tempi diversi, due dei più grandi rappresentanti dell’armata rossa spagnola. Abbiamo avvicinato Arantxa Sanchez, vincitrice a Parigi nel 1989, 1994 e 1998 e Alex Corretja, due volte finalista sconfitto nel 1998 da Moya e nel 2001 da Kuerten, a margine della presentazione del Torneo delle Leggende qui al Roland Garros. Ci hanno parlato dei loro ricordi su questi campi, delle prospettive dei tanti giocatori spagnoli ancora in corsa e della situazione del tennis italiano.
Arantxa, dicci qualcosa di Pennetta, Vinci, Errani e Schiavone, qual è il loro segreto, chi ti piace di più?
Sono arrivate così in alto perché hanno lavorato molto duro, hanno una grande personalità e sanno adattarsi su tutte le superfici. Sono state bravissime a giocare al meglio nei tornei dello Slam, mi piacciono molto perché hanno grande grinta e non mollano fino all’ultimo punto.
Chi delle quattro ti assomiglia di più, la Errani forse?
Mah, non lo so, dovete dirmelo voi. Io credo che tutte hanno qualcosa di me, ma io faccio loro solo i complimenti per la grande carriera che stanno avendo.
La tua vittoria su Steffi Graf nel 1989 fu una grande sorpresa anche per te?
Nessuno pensava potessi vincere, avevo solo 17 anni! Ma in uno slam ci sono sempre state le sorprese.
Può esserlo Garbine Muguruza quella di questo torneo?
Io credo che lei abbia tutto per vincere, non so se quest’anno o in futuro ma sono sicura che vincerà uno slam. Gioca bene, ha personalità, non ha paura contro le più forti e ha già battuto Serena qui. Poi bisogna vedere partita dopo partita.
Dicci qualcosa su Albert Ramos-Vinolas?
È un ragazzo straordinario, non si parla tanto di lui perché ci sono i Nadal, i Ferre, i Verdasco, i Lopez i Bautista…ma gioca bene soprattutto sulla terra, ha battuto Federer ed è molto duro da affrontare. Mi piace molto, è un gladiatore come Ferrer ed io tifo molto per lui.
Alex Corretja che emozioni provi ad essere di nuovo al Roland Garros?
È bellissimo, fantastico ritrovare tutti quei giocatori con i quali ci siamo incontrati tante volte sul tour, ma siamo qui per divertimento.
Parlaci di Albert Ramos-Vinolas
È un giocatore completo, mancino, ottimo diritto, corre molto, non ha un gran servizio ma le traiettorie mancine sono insidiose.
Per una volta che arriva riposato, può essere l’anno buono per Ferrer?
Beh, Ferrer non può mai essere considerato una sorpresa, è sempre lì. È un giocatore molto difficile da battere, per farlo devi stare in campo almeno tre ore.
Hai giocato molto in Italia, hai vinto a Roma, Italia e Spagna sono due nazioni molto simili. Perché voi avete tanti giocatori forti e noi no?
Non lo so, non mi piace parlare degli altri, posso dire che noi lavoriamo molto bene.
Ti piace come gioca Fognini?
Molto, Fabio ha un talento fuori dal comune. Io penso che lui non sia ancora consapevole di quanto sia forte. Rispetto molto il suo allenatore Perlas, conosco molto bene anche lui e la sua famiglia. Sono convinto che potrà vincere qualcosa di importante.
Può vincere la Muguruza?
Penso che possa farcela, se non dovesse riuscirci quest’anno lo farà di sicuro in futuro.
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