Guy Forget, neo direttore degli Open di Francia, ha cercato di giustificare la decisione presa nella giornata di martedì 31 maggio di continuare a tenere i tennisti in campo complessivamente per due ore e un minuto. In molti hanno criticato questa scelta vedendoci una certa malizia, dato che il rimborso dei biglietti agli spettatori scatta solo se si è giocato per almeno due ore totali.
Forget ha innanzitutto ricordato che la responsabilità per la sospensione e la ripresa del gioco pertiene esclusivamente al referee del torneo, lo svedese Stefan Frannson. L’ex n.4 al mondo ha inoltre spiegato che alle 16:54, ovvero quando è stato sospeso il gioco, c’era ancora la possibilità di giocare 4 ore poiché il servizio metereologico Meteo France aveva previsto la fine della pioggia entro 40 minuti.
Forget ha poi replicato direttamente alle accuse di aver volontariamente proseguito il gioco a sufficienza per non rimborsare gli spettatori. “Se ciò di cui siamo accusati fosse vero, sarebbe stato nel nostro miglior interesse come organizzatori di fermarci prima delle due ore cosicché la compagnia di assicurazioni sarebbe stata incaricata del rimborso”, ha risposto seccamente il direttore del Roland Garros, “Però questa non era la logica della nostra decisione. Il nostro obiettivo era di giocare più a lungo possibile, anche se ciò significava essere criticati per le condizioni proibitive del campo”.
“Capisco che non rimborsare gli spettatori del Philippe Chatrier ha causato frustrazione e rabbia”, ha proseguito Forget, “Ma possiamo cambiare le regole nel bel mezzo di una partita? Cosa capita se domani un match è interrotto dopo due ore e tre minuti o due ore e sette minuti?”