Come hanno detto sia Arantxa Sanchez, qui campionessa tre volte, sia Alex Corretja, due volte finalista sconfitto, prima o poi Garbine Muguruza vincerà questo torneo o un altro slam. Per la personalità esibita in campo anche nel match di quarti di finale contro la rivelazione americana Shelbey Rogers, quando ha rimontato da 3-5 nel primo set, è probabile che accada più prima che poi. Intanto ha raggiunto per la prima volta le semifinali al Roland Garros e venerdì partirà favorita contro la rediviva Sam Stosur che oggi ha superato la Pironkova, già miracolata martedì dal suicidio della Radwanska che era avanti 6-3 3-0 prima di ammattire e prendersela poi con gli organizzatori, recuperando dal 1-5 e dal 4-6 nel tiebreak del secondo set (con tanti ringraziamenti degli esausti cronisti).
L’australiana (avremmo voluto scrivere di nuovo sudafricana ma ci siamo trattenuti), sconfitta da Francesca Schiavone nella finale del 2010 e campionessa degli Us Open 2011 quando sorprese Serena Williams, mancava da una semifinale slam da quattro anni, quando perse qui contro Sara Errani in tre set. Insomma Sam con il suo diritto pesante ed il suo servizio in kick può far danni con questi campi pesanti ma la spagnola è apparsa in condizioni davvero smaglianti. “Sarà un match duro, ci ho perso l’unica volta che ci ho giocato ma le tante partite importanti giocate negli ultimi tempi mi danno tanta convinzione” ha raccontato la Muguruza.
La parte alta del tabellone è un turno indietro e giovedì, pioggia permettendo, rivelerà le due semifinaliste. Timea Bacszinsky ha saputo riconfermarsi un anno dopo ed eliminando una Venus Williams generosa ma incerottata, sfiderà in un match interessantissimo l’olandesona Kiki Bertens che abbiamo visto superare Camila Giorgi al secondo turno e che ha battuto oggi l’americana Keys, reduce dalla finale al Foro Italico.
L’olandese ha un gioco potente ma vario, riesce a comandare da fondo con entrambi i fondamentali ma non disdegna le palle corte che oggi hanno fatto ammattire la statunitense. Sta andando come un treno in questo torneo come è stato fatto notare alla Bacszinsky che però non è preoccupata: “La Svizzera è abbastanza famosa per i treni, non ci sono problemi!”. La svizzera ha vinto l’unico precedente ma c’è da aspettarsi un match molto equilibrato ed anche divertente. E attenzione…all’effetto Norimberga: Halep e Bouchard vincendo quel torneo hanno fatto qui finale e semifinale subito dopo e Bertens la scorsa settimana ha vinto proprio quel torneo. “Forse c’è qualcosa di speciale in quello che ci danno da mangiare lì!” ha sorriso in conferenza l’olandese.
Chi vincerà troverà molto probabilmente la numero 1 del mondo Serena Williams che oggi ha lasciato due game a Elina Svitolina. Certo, dopo averla visto da vicino contro la Knapp, non immaginiamo una Putintseva rinunciataria. Ma la kazaka acquisita ha un gioco troppo attendista e difensivo per impensierire Serena. Insomma ci vorrà una giornata particolarmente negativa della numero 1 per avere qualche chance di assistere ad una partita e non ad una esibizione. Anche se entrambi i precedenti, Madrid 2013 e Indian Wells 2016 (“Lì servii per il primo set, ma Serena è una leggenda e quando conta alza sempre il livello. Si, ho battuto Venus a Charleston ma non è la stessa cosa!”) hanno visto Serena soffrire nel primo set, sempre vinto al tie-break, e poi dominare nel secondo, quasi a voler dire che la resistenza kazaka può durare un’oretta ma poi piano piano il muro si sgretola.