da Brescia, il nostro inviato Luca Goffi
La mattinata di grande tennis regala in apertura una prova di assoluta autorità per la ceca Jesika Maleckova che con la vittoria odierna migliora il proprio best ranking entrando per la prima volta tra le migliori 200 della classifica WTA. L’austriaca Barbara Haas soccombe 6-3 6-0. Questa è una sentenza che non ammette repliche, infatti la tennista ceca sembrava andare di fretta per conservare quante più energie possibili per il gran finale. E pensare che nella prima parte di gara non vi è traccia del suo gioco solido e dispendioso mostrato nei turni precedenti. Così la promettente austriaca si portava in vantaggio 2-0. Però con il passare degli scambi la ceca scioglie la tensione, recupera progressivamente fiducia e dinamismo, tutto questo le permette di poter comandare lo scambio ed accelerare senza soluzione di continuità. Mette del proprio anche la ventenne austriaca che, commettendo qualche gratuito di troppo e subendo il controbreak, smarrisce qualche certezza e crolla incassando cinque giochi consecutivi. Nell’ottavo gioco la Haas sembra recuperare motivazioni lottando con il coltello tra i denti questo sforzo erculeo le permette di conquistare un game e di rimanere in scia della propria avversaria. Ma la Maleckova non vacilla e chiude in scioltezza 6-3 il primo parziale. In apertura di set continua il forcing della ceca che sulle ali dell’entusiasmo martella punto su punto costringendo la propria avversaria a soluzioni funamboliche pur di portare a casa uno scambio. Ma non basta, la ventunenne di Horovice macina game su game e chiude 6-0 lasciando le briciole alla testa di serie numero cinque.
In contemporanea andava in scena sul campo 3 la finale di doppio, tra la coppia italiana Chiesa-Colmegna e le numero due del seeding Burger-Vogt (quest’ultima vincitrice del singolare lo scorso anno). Sugli spalti i tifosi sostengono le proprie connazionali e questo le ha esaltate durante il match tiebreak, conclusosi 12-10 a loro favore. Ma che la finale sarebbe stata ad alta tensione è apparso chiaro sin dalle prime battute, il botta e risposta di break-controbreak-break che caratterizza la fase centrale del primo set, accende l’agonismo e premia le azzurre che al termine di questa altalena si ritrovano in vantaggio 5-3. E sull’onda di questa carica emotiva il duo italiano porta a casa il set tenendo a zero il servizio. Nel secondo parziale, le seconde teste di serie innalzano il proprio livello di gioco ed rendimento al servizio inoltre la Vogt si riscopre trascinatrice grazie alla sua brillantezza sotto rete così si arriva presto al 5-0, poco prima del definitivo 6-1. Tutto da rifare per le italiane che nel match tiebreak prendono il largo dal 5-4 infilando quattro punti di fila. Ma quando si sentono vicine alla vittoria allentano la tensione, bruciano 5 matchpoint, subiscono il ritorno di fiamma delle avversarie che addirittura hanno a disposizione il punto del torneo ma la Colmegna toglie le castagne dal fuoco con un ottima volée, poi il calore del pubblico consente alle italiane di spiccare il volo per la gloria finale.
Poi irrompe la pioggia che ritarda “soltanto” di un’ora e mezza la finale ma, grazie al lavoro alacre degli addetti che hanno asciugato il campo con gli asciugamani per non aggiungere altri rinvii a quelli di ieri, si può giocare. E dunque si riparte con la finalissima dove la favorita Karin Knapp sfida il martello pneumatico ceco, Jesika Maleckova. L’incipit dell’altoatesina non è dei migliori, fallosa e sotto di un break. Con il passare degli scambi, l’azzurra trova campo, fiducia, e spingendo a tamburo battente chiude da katerpillar, asfaltando l’avversaria dopo una serie di sei giochi consecutivi per il perentorio 6-1 che chiude il parziale.
Nel secondo set la ceca gioca a vita persa e rimane mentalmente in partita fino al 2-2 quando brucia una palla break sbagliando il colpo al volo su una pallina che sarebbe certamente uscita. Da quel momento in poi la testa di serie numero uno non ha più alcuna opposizione e con un piano sequenza di cinque giochi consecutivi termina un’avversaria uscita dal match con il punteggio di 6-2. Con questo risultato Karin Knapp diventa la prima italiana a vincere l’ITF di Brescia e, visto il gioco prodotto, più che la regina del tennis è sembrata più la “Lady di ferro”.
A fine partita la ventottenne di Brunico spende parole lusinghiere per la propria avversaria: “Non è facile giocare due partite in un giorno. Lei sicuramente ha rischiato tantissimo, cercava di chiudere presto il punto ma quando io mettevo palline pesanti, lei andava in difficoltà. Questa è stata la chiave. Da favorita per me non era facile come sembra, dopo Parigi non era facile caricarsi stare concentrata tutte le partite“. Ringraziamenti anche per gli organizzatori del torneo: “Sono felice di essere la prima italiana a vincere qui a Brescia io questo torneo lo conosco da quando era Open conosco bene tutti quanti“. E per il futuro: “Torno a casa e mi preparo per Wimbledon“.
Queste le dichiarazioni della giocatrice ceca: “Giocare due partite in un giorno non è facile, lei aveva più potenza di me e mi ha messa in difficoltà. Spero di riprovarci l’anno prossimo“. Obiettivi ambiziosi per lei: “Ho raggiunto il mio best ranking e sono entrata nella top200, ora il mio obiettivo in questa stagione sono le qualificazioni degli US Open“.