Gli ultimi secondi turni del torneo di s’Hertogenbosch, famoso per aprire la brevissima stagione erbivora e, soprattutto, per i fastidiosi grattacapi nella pronuncia per noi poveri latini, regalano poche sorprese ed ancor meno emozioni. Tre erano le teste di serie in gara e tre hanno superato il turno. Due di queste erano all’esordio nel torneo, avendo usufruito di un bye nel turno iniziale: Ivo Karlovic e David Ferrer, terza e prima testa di serie.
Ivo, il gigante del tennis mondiale, all’alba della sua trentottesima primavera ha ancora un servizio che gli permette di godere di sonni tranquilli su questa superficie, almeno fino ai tiebreak, puntuali in ogni set. Ed è infatti con due tiebreak che il croato riesce ad avere la meglio su Igor Sijsling, wild card olandese numero 118 al mondo. Una sola palla break in tutta la partita, concessa da Karlovic ed annullata, pensate un po’, da un ace. Il croato, vincitore di due titoli su erba, entrambi a Nottingham, e finalista in altre tre occasioni, una al Queen’s e due a Newport, affronterà Adrian Mannarino, giustiziere di Andreas Seppi al primo turno. Il transalpino ha avuto vita ancor più facile che nel primo turno contro il ventenne russo Daniil Medvedev, numero 256. 6-4 6-2 il risultato per il francese, in meno di un’ora di gioco. Solo sette i punti persi al servizio da Mannarino e nessuna palla break concessa.
Vittoria tutto sommato agevole anche per il lussemburghese Gilles Muller, numero 44 ATP e settima testa di serie, che ha sconfitto per 7-5 6-1 Guillermo Garcia-Lopez. Lo spagnolo, che nel 2009 al Queen’s aveva sconfitto Muller nell’unico incontro fra i due disputato su erba, ha pagato una giornata infelice al servizio, macchiata da cinque doppi falli a fronte di soli due aces. Muller, già semifinalista in due occasioni in questa stagione, a Sydney e a Sofia, se la vedrà con la prima testa di serie David Ferrer per l’accesso negli ultimi quattro. Lo spagnolo, sceso fino al numero 14 in classifica, un abisso che non frequentava da più di sei anni oramai, torna in campo nell’unico torneo su erba che è riuscito a conquistare in carriera, due volte peraltro. Ferrer, che ha un gioco che su erba una ventina d’anni fa sarebbe stato considerato alla stregua di vilipendio alla superficie, è riuscito negli anni a costruirsi una discreta solidità anche sui prati, come testimoniano i due quarti raggiunti consecutivamente a Wimbledon nel 2012 e 2013. L’esordio, contro Dudi Sela, poteva presentare qualche difficoltà per il Ferrer odierno. Il primo set infatti, terminato per 6-4, vede già lo spagnolo costretto a lottare su ogni game, concedendo due break ed annullando tre palle break, tutte con coraggio, al momento di servire per il set. L’israeliano, che riesce a mantenere quest’anno una classifica fra i primi 70 principalmente grazie alle discrete fortune avute nel circuito Challenger, dopo essere andato sotto per 4-0 nel secondo set, continua ad avere palle break e a rendersi pericoloso sul servizio dello spagnolo, facendo però fatica a concretizzare e lasciandosi spesso andare a gratuiti di sufficienza con lo splendido rovescio ad una mano, croce e delizia oggi della sua prestazione. Sela recupera uno dei due break, ma il set termina per 6-4, con Ferrer che ha avuto il pregio di restare attaccato mentalmente alla partita punto dopo punto, in una giornata in cui il gioco non era poi così brillante. Tanti gli errori di dritto, soprattutto in sventaglio, e poca profondità dei colpi gli hanno infatti resto il match più complicato del dovuto.
Risultati:
[1] D. Ferrer b. D. Sela 6-4 6-4
[7] G. Muller b. G. Garcia-Lopez 7-5 6-1
[3] I. Karlovic b. [W] I. Sijsling 7-6(4) 7-6(5)
A. Mannarino b. [Q] D. Medvedev 6-4 6-2
Lorenzo Dicandia