da Halle, Roberto Dell’Olivo
Baghdatis contro Berdych: si ripete, al primo turno, la finale di Halle del 2007 vinta allora dal ceco che ora è numero 8 delle classifiche mondiali, mentre il cipriota è tornato nei primi 50, esattamente al numero 42. La differenza però non si vede affatto, anzi Berdych forse giocava meglio nove anni fa, quando era ancora una promessa e in tanti aspettavano la sua maturazione e consacrazione definitiva, di fatto arrivata sempre solo a metà. Marcos, che questo venerdì compirà 31 anni, sta vivendo invece una delle sue stagioni migliori. Finalista a Dubai, Baghdatis ha anche colto il successo numero 300 in carriera, qualche settimana fa al Roland Garros contro Muller, salvo perdere poi con Tsonga un match che conduceva addirittura per due set a zero. Oggi due tie break hanno consumato la rivincita di Baghdatis, che alla fine ha anche baciato l’erba di Halle. Il primo match sul centrale giocato col tetto aperto ha regalato sprazzi di bel gioco, quasi sempre per la verità ad opera del cipriota. Con Tomas fallosissimo, alla fine si sono contati 47 errori gratuiti. Nel primo tie break, i primi tre colpi del ceco finiscono tutti in rete, che sia di diritto o di rovescio fa poca differenza. Mentre Marcos batte meglio, tiene lo scambio di più, lo conduce quasi sempre lui e alla fine l’errore arriva praticamente sempre per opera del ceco. Berdych non tiene, nemmeno nel secondo set, quando ottiene il break che potrebbe riaprire il match. Baghdatis torna infatti in parità, riagganciando il suo avversario sul 6-6. Come nel primo sale 5-1, per poi gestire fino al 7-4 finale. Ed ora affronterà il tedesco Dustin Brown in un match che si annuncia davvero molto spettacolare.
Detto del tetto aperto, nel pomeriggio ad Halle la pioggia ha concesso finalmente una tregua. Si è così potuto conoscere il nome del prossimo avversario del nostro Andreas Seppi. Non sarà l’americano Taylor Fritz, bensì a sorpresa il giapponesino Sugita, una specie di fotocopia di Nishikori. Sono “bassi” quasi uguali, entrambi molto veloci di gambe ed esplosivi nel colpire la palla. Fritz ci capisce qualcosa solo a tratti, ma non ha esperienza per comprendere come variare il gioco; tirando da fondo, vince il giapponese, che infila dei lungo linea di rovescio a due mani da applausi. Il primo set di ieri se lo era aggiudicato in recupero, al tie break, il buon Yuichi, con Fritz oggi notevolmente meglio nel secondo, ma poi in completa involuzione nel terzo. Sugita colpisce le linee molto spesso. Fritz non sarebbe poi così d’accordo, ma sul court numero 3 non c’è il falco e bisogna accettare le decisioni dell’arbitro. Si gioca con molto vento, a tratti con un sole quasi accecante e poi, con un cambio improvviso di luminosità, con le nuvole ad oscurare il gioco dell’americano. Il giapponese urla dalla felicità, rilascia dichiarazioni importanti, ma solo in giapponese, camminando felice tra un selfie ed un autografo, accompagnato dai giornalisti del suo paese. Gli chiediamo al volo se conosce il suo prossimo avversario. Annuisce con la testa e pronuncia il nome di Andreas Seppi. L’altoatesino, che qui si sente come a casa, ha intanto pensato bene di allenarsi: giocando il doppio col portoghese Sousa, non proprio un gran doppista, incontrando un vecchio amico dell’erba, soprattutto quella londinese di Church Road. Tale Istomin, avversario di battaglie da cinque set negli slam, qui in coppia con il Baker americano, Brian, di nuovo in campo, dopo aver perso il suo singolo con Florian Mayer. Partita persa per Seppi in due set, ma siamo sicuri che Andreas non ne avrà poi così tanto a male per questa sconfitta.
da Halle, Paolo Di Lorito
[PR] F. Mayer b. [PR] B. Baker 7-5 7-6(3)
Il primo match di giornata viene giocato da due tennisti che hanno entrambi il ranking protetto per via di un infortunio rimediato lo scorso anno, sono Brian Baker e Florian Mayer. Si affrontano per la prima volta e l’americano ha come miglior risultato sull’erba un quarto turno a Wimbledon nel 2012 mentre il tedesco viene dai quarti di finale di Stoccarda, dove è stato estromesso da Federer. Nel primo game Baker commette tre doppi falli ma riesce comunque a tenere il servizio, però nel settimo gioco parte con lo stesso errore, ed insieme a tre errori di dritto in uscita dal servizio, regala il break a Mayer. Fino a questo momento il tedesco si è limitato a non sbagliare e a prendere la rete quando necessario. Il trentaduenne americano cerca di scuotersi prima che sia troppo tardi e con un paio di accelerazione e una smorzata vincente si riporta sul 4-4. Purtroppo però la lontananza dai campi si fa sentire più sul piano mentale che su quello fisico, il nervosismo inizia a prendere il sopravvento su Brian che subisce un nuovo break portando Mayer a servire per il set il quale se lo porta a casa con decisione. Con l’inizio del secondo parziale lo stadio comincia a riempirsi un po’, ma di scambi spettacolari o punti degni di nota non se ne vedono. Sul 4 pari e Baker al servizio qualcosa inizia a muoversi: Mayer infila due vincenti e si guadagna una palla break annullata da un rovescio sulla linea dell’avversario, che poi con una palla corta e una prima vincente chiude il game. Baker si presenta davvero carico al dodicesimo game e con due passanti vincenti ottiene addirittura due set point che prolungherebbero il match fino al terzo, ma Florian dimostra la sua superiorità con quattro prime vincenti e si va 6 pari. Il tie-break ripagherà almeno in parte il pubblico in quanto a emozioni: nei primi sei punti assistiamo a quattro mini-break – due per parte – ma il tedesco sembra quello più in palla, gioca volée, passanti e recuperi tutto con cattiveria nonostante uno scivolone. Chiude l’incontro con 6 punti a 3 con un pallonetto chirurgico e un ace altrettanto preciso.
A. Zverev b. [7] V. Troicki 6-4 6-4
Il secondo match in programma vede ancora in campo un tedesco, la giovane promessa Zverev, contro il trentenne Troicki che ha vinto l’unico scontro diretto giocato lo scorso anno sull’erba di Stoccarda. Zverev ha da poco raggiunto il suo best ranking, numero 38 del mondo, e ha giocato la sua prima finale il mese scorso a Nizza, mentre Troicki, che quest’oggi pare la controfigura di Tipsarevic, non si presentava qui ad Halle dal 2012 e quest’anno a Stoccarda a perso al primo turno. Il serbo è poco concentrato nel primo game e subisce subito il break, ma il tedesco ha degli alti e bassi e certe volte sembra esser troppo precipitoso nel voler chiudere il punto anticipatamente, anche se va detto che queste sono pecche adducibili alla giovane età. Il contro break del numero 24 del ranking arriva al sesto gioco, Alexander prova a difendersi addirittura in tuffo ma non può nulla. Poi però Troicki continua con i suoi momenti di distrazione e con un doppio fallo e un rovescio largo manda Zverev a servire per il set, il quale chiude la pratica con 4 prime in meno di 60 secondi e dopo 34 minuti di gioco la lavagna luminosa segna 6-4. I due giocatori prendono di rado la rete ma da fondo offrono bei scambi, soprattutto sulla diagonale di dritto. Nel terzo game il serbo si sente generoso e con due doppi falli cede il servizio a 0 (anche Zverev ci mette del suo con un dritto vincente lungolinea). Tutto sembra procedere bene per il tedesco, ma sul 4-3 e servizio commette alcuni errori gratuiti e concede tre palle break all’avversario. Il gioco di Troicki è più cha mai passivo e il sollievo che prova Zverev nel vincere il game lo si evince da un paio di urli lasciati andare dopo i punti vinti. A servire per il match ancora una volta non trema e con un doppio 6-4 si porta a casa una partita non bellissima senza giocare al massimo, contro un tennista ostico che oggi è stato alquanto falloso. Se Zverev vuole andare lontano in questo torneo, dovrebbe trovare un po’ più di cattiveria e iniziare a comandare gli scambi da fondo.
[WC] D. Brown b. A. Ramos-Vinolas 6-3 7-5
L’ultimo incontro del centrale, che sul programma porta la dicitura di “Match of The Day”, vede faccia a faccia per la prima volta a livello ATP, Dustin Brown e Albert Ramols- Vinolas. Nel secondo game c’è già il break per il fresco quartofinalista del Roland Garros; Brown regala due punti con un doppio fallo e un fallo di piede e poi gioca un tweener che viene rimandato al mittente con uno smash. Lo spettacolo insomma è appena cominciato e nel gioco successivo il tedesco, sotto 40-0, gioca tre risposte a tutto braccio e si riprende subito il break. Ramos-Vinolas non riesce a trovare le contromisure al gioco aggressivo di Brown e nel settimo game subisce nuovamente il break commettendo un paio di errori sulle accelerazioni dell’avversario. Il numero 87 del ranking non conosce schemi, tira seconde come fossero prime, gioca volée da ogni punto del campo e i vincenti li estrae dal cilindro. Lo spagnolo in confusione non sa gestire le risposte fulminee che gli arrivano dritte al corpo e perde il primo parziale 6-3. Nel secondo Brown, supportato anche dal pubblico, acquista più fiducia e tenta più volte la smorzata e proprio con questo colpo, abbinato al pallonetto, si guadagna una palla break nel terzo game. L’opportunità non viene sfruttata e l’imprevedibilità del gioco del tedesco si mostra in ogni sua forma nel game successivo, dove prima commette errori banali che lo portano sul 15-40, e poi rimedia con altre escursioni nei pressi della rete. Tutto ciò si ripete nel nono gioco dove Brown annulla una palla break e si fa sentire con un sonoro “come on”. Nel gioco successivo il mancino iberico torna a subire la risposta di Dustin che avrà persino due match point, ma quest’ultimo da fondo non è costante e si resta 5-5. Il tetto viene chiuso precauzionalmente giusto in tempo per permettere a Brown di vincere senza neanche dover ricorrere al tie-break. Il pubblico sugli spalti è raggiante, Ramos-Vinolas lascia il campo a testa bassa, consapevole di aver giocato una partita discreta, mentre il tedesco è con le braccia al cielo.
Risultati:
[PR] F. Mayer b. [PR] B. Baker 7-5 7-6(3)
A. Zverev b. [7] V. Troicki 6-4 6-4
[Q] Y. Sugita b. T. Fritz 7-6(4) 2-6 6-3
M. Jaziri b. R. Berankis 7-5 6-4
I. Karlovic b. A. Kuznetzov 7-6(8) 6-3
M. Baghdatis b. [4] T. Berdych 7-6(3) 7-6(4)