F. Mayer b A. Zverev 6-2 5-7 6-3 (dai nostri inviati ad Halle, Paolo Di Lorito e Roberto Dell’Olivo)
Ad Halle batte bandiera rosso gialla e nera, in campo per la finale del Gerry Weber Open due giocatori tedeschi. Eliminati in semifinale il più blasonato Roger Federer e l’infaticabile Dominic Thiem ecco consumersi il secondo derby della storia del torneo della Germania del Nord.
Florian Mayer per sedici mesi fuori dai primi 200 giocatori al mondo ad Halle ha giocato con la classifica protetta (numero 34), il suo best ranking è la posizione numero 18.
Un solo torneo in carriera nel 2011 a Bucarest, qui ha battuto il vincitore ed il runner up dell’anno scorso oltre al neo campione di Stoccarda Dominic Thiem. Come Seppi l’anno scorso ha beneficiato del ritiro del giapponese Nishikori
Anche per Zverev la strada per la finale non è stata facile: ieri ha battuto il campione uscente Federer raggiungendo così quota 27 vittorie stagionali.
Fin dai primi scambi è percepibile la chiave tattica del match. Zverev, molto solido da fondo campo, cerca la profondità sul diritto del suo avversario il quale, di contro, cerca di non dargli ritmo spezzando il più possibile il gioco tra drop shot e discese a rete improvvise.
Mayer deve solo cercare di non esagerare con le palle corte e continuare a servire delle buone prime. Nel primo set riesce molto bene ad imporre il suo gioco, concede solo una palla break sul 1-1, ma poi strappa il servizio al suo giovane avversario, reo di commettere ben due doppi falli consecutivi.
Florian, sempre più in fiducia, delizia il pubblico con dei colpi di fioretto. Zverev legge spesso tardi quel rovescio a due mani, che all’ultimo momento si trasforma in un back cortissimo, salvo vendicarsi con un tweener sulla riga proprio a seguito di un pallonetto di Mayer . Ma serve a poco e il primo parziale finisce 6-2 in 24 minuti per l’ex numero 18 al mondo, che non se lo ricorda nemmeno lui quando è successo. Il gioco di queste due settimane tedesche per Florian è comunque decisamente da top player sull’erba. Insomma Mayer fa il suo dovere e cerca, riuscendoci, di non far rimpiangere né Thiem, né Federer. Zverev forse sente il peso dei favori dei pronostici e concede sotto pressione qualcosa di troppo al suo avversario.
Ma l’aria fa presto a cambiare. C’è pure un sole, mai visto ad Halle, in questa settimana quasi di sola pioggia. E basta un calo, quasi impercettibile di Florian, con complice una maggior regolarità di Zverev, per rimettere in carreggiata il giovane finalista, che nel secondo set parte subito con un break a favore (3-1), ma la tempesta non è ancora passata. Mayer torna a far impazzire il suo connazionale che ad ogni errore guarda il fratellone Misha in tribuna, il quale però poco può fare. Soprattutto se si commette ancora doppio fallo nella palla break.
Sembra il gioco del gatto col topo: Mayer si diverte davvero tantissimo a continuare a far correre Zverev, con le sue palle corte, Alexander si innervosisce e non si dà proprio pace. Mayer torna così a condurre 4-3 e poi 5-4 con anche due match point, sul 15-40 battuta Zverev il cui braccio questa volta non trema e con un paio di ace si salva. Ad un punto dalla sconfitta Alexander risorge. Mayer spreca tutte le sue energie per provare a rimanere aggrappato nel secondo set, tira un passante di diritto che va fuori di un nulla e Zverev si riprende il break di vantaggio, chiude 7-5 e riporta il match in parità.
Il trentaduenne appare stremato, sfrutta al massimo il tempo a disposizione tra un punto e l’altro per prendere fiato ma non demorde e continua con il suo stile. L’energia che aveva spinto Zverev alla rimonta nel secondo set non lo abbandona ma il gioco di Mayer è di una variabilità impressionante e nel sesto game, con Sascha al servizio, anziché continuare con i tagli di dritto e rovescio inizia a spingere e sorprendentemente brekka a 0 l’avversario, al quale gli si può rimproverare un errore di rovescio gratuito. Poco più tardi andrà a servire per il match e anche qui le emozioni non mancano: prima di aggiudicarsi l’incontro Florian dovrà annullare una palla break e riuscirà a portarsi a casa il trofeo al quinto match point solo dopo due errori di Zverev. Un Mayer incredulo, dopo aver stretto la mano all’avversario e all’arbitro, va ad abbracciare l’unica persona presente nel suo box per poi tornare a sedersi e versare qualche lacrima col volto nascosto nelle mani.
Florian Mayer è il vincitore con il ranking più basso ad aver vinto un torneo ATP dal 2013 quando Mahut vinse a ‘s-Hertogenbosh ed era numero 240 e possiamo dire, dopo aver assistito al match più bello del torneo, che se lo merita.