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Chi gira l’Europa a guardare il tennis dal vivo non può non incontrare prima o poi anche Tany, una delle più fedeli fan di Roger Federer. Dal Roland Garros a Wimbledon, da Basilea a Paris Bercy, passando per i campi di Coppa Davis, se vedi Tany sai che di lì a poco ci sarà anche Federer. E stanne certo che le tue possibilità di ottenere un autografo, e con un po’ di fortuna un selfie con il campione svizzero, aumenteranno di colpo. Sarà sufficiente starle vicino e il tuo sogno presto si potrà realizzare. Tany non poteva certo mancare al Gerry Weber Stadium ed infatti, girando tra la Federer Alee e l’entrata al campo centrale, in attesa del match di semifinale di Roger contro Zverev, ecco che ci imbattiamo nella super tifosa. E’ facilmente riconoscibile, perché indossa sempre la felpa della nazionale svizzera della Coppa Davis, quella del successo contro la Francia nella finale di Lille.
Buongiorno Tany, sai di essere diventata famosa nel circuito Atp?
Non è vero- ci dice sorpresa del nostro interesse – ma forse ti riferisci alla mia passione per Roger Federer!
Quante volte lo hai incontrato?
Sinceramente ho perso il conto, tante davvero. Qui ad Halle, per esempio, ci sono da lunedì e non c’è giorno che non abbia visto Roger. Con degli amici lo aspettiamo nei punti dove sappiamo che passerà e lì restiamo fin che non lo vediamo.
Quanti autografi hai?
Almeno una cinquantina, ma tieni conto che la maggior parte delle volte li regalo. Ho molti amici che mi chiedono la cortesia di procurargliene uno. Mi fa molto piacere e così ho una scusa in più per incontrare Roger.
Qual è stata la prima volta che lo hai visto giocare?
Nel luglio del 1999, durante i quarti di finale di Davis Cup tra il Belgio e la Svizzera andai a Bruxelles. Si giocava sulla terra battuta, era la giornata finale con il Belgio avanti 2-1. Federer (che aveva già perso il match d’esordio contro Van Garsse, ndr) giocò a meno di un mese dal suo diciottesimo compleanno, contro Xavier Malisse. Pensa che il primo match, che ho visto, è coinciso con una sua sconfitta. Non ero per niente felice, puoi immaginarlo.
Insomma si può proprio dire che segui Roger addirittura fin dai suoi primi passi nel mondo professionistico. Nel ’99 Roger fece fatalità il suo esordio in Davis, solo qualche mese prima, contro l’Italia, battendo il nostro Sanguinetti.
Sì è vero e da allora non l’ho più abbandonato. Non giro tutto il mondo, le mie finanze non me lo permettono, ma in Europa ci vado sempre. Quest’anno forse però andrò anche agli Us Open. Mi piacerebbe incontrare Roger in qualche posto nuovo, prima che smetta di giocare.
Autografi, magliette, felpe, ma quanti selfie ti sei fatta, in internet se ne vedono molti di te immortalata col campione svizzero.
Guarda, posso dirti che sono più di trenta e ce li ho tutti appesi in una parete a casa mia. Sono molto orgogliosa delle mie foto con Roger, ma una in particolare non potrò mai scordarla, ovviamente la prima che sono riuscita ad avere.
In quel match di Coppa Davis a Bruxelles ?
No, un paio di anni più tardi, durante il torneo di Rotterdam. Un’adrenalina infinita. Il momento in cui mi è venuto vicino ero davvero troppo emozionata.
Ormai si può dire che sei quasi una sua amica.
Non esageriamo, però è vero che quando mi vede mi riconosce subito. Roger si ricorda della maggior parte dei suoi tifosi. Ha una buona memoria e capita molto spesso che si fermi a fare una chiacchierata, “Ciao, come stai?” cose del genere, ma fa piacere poter anche solo parlarci insieme.
Quando Roger Federer si ritirerà, continuerai a seguire il tennis?
Quando Federer si ritirerà io sicuramente piangerò. Seguirò ancora il tennis questo sì, ma non viaggerò più tanto quanto faccio ora e soprattutto non “amerò” mai qualcun altro tanto quanto Roger.