[12] D. Cibulkova b. [10] Ka. Pliskova 7-5 6-3
Dominika Cibulkova al termine di un’ora e quaranta di un match combattuto anche se non spettacolare ha battuto Karolina Pliskova in due set, potendo così aggiungere il suo nome al prestigioso palmares del torneo, guidato da Martina Navratilova con 11 vittorie. Dominika ha meritato la vittoria. Si è dimostrata la solita grande combattente, urlando la versione slovacca del “vamos” di Rafa Nadal e saltellando continuativamente sulla riga di fondo, producendosi in notevoli recuperi difensivi. Karolina Pliskova era la sua nemesi: statuaria e silenziosa, ha giusto mostrato qualche piccolo segno di disappunto nel settimo gioco del secondo set, quando la quarta palla break non trasformata (la sesta del set) ha affossato a rete le sue residue possibilità di recupero.
Per la gioia del pubblico, i temporali che poco più in là e più su hanno bagnato l’Inghilterra sono stati portati via dal vento. Per sfortuna di Karolina Pliskova, però, il vento intenso ha reso il suo gioco molto complicato. Mentre in semifinale i dodici servizi vincenti la aiutavano non poco contro Joanna Konta – Karolina è pure in cima alla speciale classifica delle giocatrici con dieci o più ace per match: ben quattordici nel 2016 – il lancio della palla veniva tormentato dalle folate di vento, e la povera Karolina apriva la sua partita al servizio con tre doppi falli, e la battuta le veniva strappata ben quattro volte nel corso del primo set. Non è un caso che, quando il vento si è un po’ chetato, la ceca abbia giocato il miglior gioco al servizio della partita. Nel sesto gioco, con un ace e tre ace sporchi accorciava le distanze su Dominika, che ormai era – però – già scappata via con il quinto break dell’incontro.
L’intelligenza tattica di Dominika deve essere, comunque, sottolineata. Ha spesso costretto la Pliskova a spostarsi in avanti con la smorzata o lo slice, giocando aggressiva quando ne ha avuto la possibilità. Ha costretto la Pliskova a picchiare la pallina sempre una volta in più per poter prendersi il punto, portandola all’errore o minandone le certezze. Soprattutto, però, ha brillantemente superato i momenti negativi: il break subito in apertura, e l’infinito settimo gioco del secondo set (18 punti) con la ceca ad un passo dal riaprire la partita. Dopo i problemi del 2015 – con l’operazione al tendine d’Achille – la slovacca è adesso settima nella race per Singapore, con due tornei vinti su quattro finali disputate in questo 2016.
A Wimbledon, però, si dovrà anche stare attenti a Karolina Pliskova: vincitrice a Nottingham ed in doppio a Birmingham, e finalista qui a Eastbourne. Per ora, niente male la sua trasferta inglese. Chissà che non possa ancora migliorare.