Un solo torneo giocato quest’anno, a gennaio, in Tunisia. Trecentosessantacinque dollari in tasca e la convinzione di appendere la racchetta al chiodo e mollare la carriera da professionista. Lasciare l’Inghilterra e volare negli USA, a Philadelphia, per ricominciare. Ma Marcus Willis su quell’aereo non è mai salito. A febbraio l’incontro che gli ha cambiato la vita, Jennifer Bate, una dentista trentenne – “mi ha detto che ero un idiota, che avrei dovuto continuare, non potete immaginare quanto le sia grato” – e allora ha ripreso la racchetta, ha ricominciato a sudare, via i chili di troppo che gli erano costati l’appellativo Cartman, il bambino grassoccio protagonista della serie animata South Park.
La scorsa settimana nessuno sapeva chi fosse Marcus Willis, domani giocherà nella cattedrale del tennis nientepopodimeno che con Roger Federer – “No, a gennaio non l’ho beccato nel future in Tunisia” – scherza alla sua prima vera conferenza stampa.
Numero 772 del mondo, la casella accanto al suo nome recita ancora ’26’ alla voce “ATP points”. Lunedì saranno più di 100. Con la vittoria su Ricardas Berankis (no.54), Marcus Willis è il giocatore con il ranking più basso a raggiungere il secondo turno in uno Slam dalla vittoria di Jared Palmer (no.923) contro la wild card Jeff Tarango agli US Open del 1988. E ancora Willis è il giocatore con il ranking più basso a raggiungere il secondo round a Wimbledon dal successo di Tommy Haas (no.861, ma nel tabellone principale sfruttando il protected ranking) contro Dusan Lajovic (no.86) nella scorsa edizione dei Championships (775 le posizioni in classifica che dividevano l’ex numero 2 del mondo dal serbo, 57 in più di quelle che separano Willis da Berankis).
Era dal 2008 che un qualificato britannico non raggiungeva il secondo turno nel main draw dei Championships. L’ultimo era stato il no. 661 Chris Eaton nel 2008, (battendo il no. 114 Boris Panshanski). Come Willis anche Eaton aveva ottenuto un posto nel tabellone delle qualificazioni conquistando una wild card nelle pre-quali.
How to celebrate your first #Wimbledon win, by Marcus Willis… https://t.co/QXxn8k7HbC
— Wimbledon (@Wimbledon) June 27, 2016