Vincitrice a Wimbledon nel 1994, quando batté in finale la 38enne Martina Navratilova (fu l’ultima finale Slam in singolare disputata dalla fuoriclasse cecoslovacca naturalizzata statunitense), Conchita Martinez ricopre oggi il doppio ruolo di selezionatrice della squadre spagnole di Coppa Davis e di Federation Cup.
Presente a questa edizione dei Championship, l’ex campionessa spagnola è stata intervistata dal sito serbo b92, che le ha chiesto prima di tutti un ricordo della sua vittoria di 22anni fa.
“Quel trofeo è il mio ricordo più caro, è stato incredibile. Ancora adesso quando vengo qui mi vengono i brividi e sento le “farfalle” allo stomaco, specialmente quanto entro nel Campo Centrale. Vincere Wimbledon è una cosa che ti rimane per tutta la vita, poi qui trattano divinamente noi ex vincitori.”
Tornando al presente, alla Martinez è stato chiesto se la 6 volte campionessa di Wimbledon Serena Williams riuscirà ad arrivare a quota sette e ad agganciare finalmente Steffi Graf a quota 22 Slam.
“C’è la possibilità che ci riesca, soprattutto perché la superficie la favorisce, ha un servizio potente ed è forte dalla riga di fondo. Però ha perso due finali Slam di fila e non dimentichiamoci della sconfitta con la Vinci agli US Open. E anche qui in passato ha subito alcune sconfitte che possono esserle rimaste nel subconscio (il riferimento è ai match persi con la Lisicki al quarto turno nel 2013 e contro la Cornet al terzo turno nel 2014, ndr), gli anni passano e credo che non creda in se stessa come prima, però sicuramente può arrivare al titolo” ha risposto l’ex n. 2 del mondo, che a livello Slam è stata finalista anche a Melbourne (1998) e a Parigi (2000).
La vincitrice di 33 titoli WTA non ha invece dubbi nell’indicare Novak Djokovic come favorito nel singolare maschile.
“È veloce ed è un giocatore completo, può veramente eseguire ad livello alto ogni colpo– servizio, dritto, rovescio, si muove in modo incredibile, va anche a rete. Qualche volta sembra che utilizzi diversi tipi di approccio al match – ad esempio dopo aver perso il primo set della finale del Roland Garros, ad un certo punto ha accelerato, si è messo a giocare in maniera più aggressiva e il match è finito. Inoltre non regala nulla agli avversari per lunghi periodi di gioco – può limitarsi a controbattere, ma può anche giocare in maniera più offensiva. Qui sull’erba è sempre un po’diverso, basta che ci sia un giocatore che serve in modo incredibile e trovi la sua giornata e le cose possono complicarsi parecchio, ma anche così non è facile contro Novak al meglio dei cinque set” ha dichiarato la Martinez.