Inutile girarci intorno, quella appena iniziata è senza dubbio la settimana più importante nel calendario tennistico. Da sempre Wimbledon è stato il torneo da vincere se si vuol diventare immortali. Basta vincerlo una volta, una sola, per non essere dimenticati mai. Questo gli otto tennisti rimasti in gara lo sanno benissimo e faranno di tutto per esserci domenica, quando il luccicante trofeo dovrà essere consegnato nelle mani di uno di loro.
Tra gli otto tennisti troviamo: il sette volte campione Roger Federer; il vincitore del 2013 Andy Murray; l’ex campione degli Us Open 2014 Marin Cilic; il finalista 2010 Tomas Berdych; i già semifinalisti di Wimbledon Jo-Wilfried Tsonga e Milos Raonic e gli esordienti (assoluti) ai quarti Sam Querrey e Lucas Pouille.
Gli head to head dei quarti ci dicono invece questo:
Sam Querrey e Milos Raonic si sono affrontati tre volte in carriera (2-1 Querrey), l’ultima però nel 2013 (vittoria di Raonic). Il primo incontro tra i due inoltre si è tenuto proprio sui prati dei Championship, nel 2012, vinse Querrey in quattro set. Inutile dire però quanto sia cambiata la situazione sia dalla loro prima sfida che dall’ultima. Adesso Raonic è uno dei favoriti alla vittoria di Wimbledon o, quanto meno, a giocare la sua prima finale in un major. Querrey però si è ben confermato dopo la vittoria sul numero uno del mondo e senza dubbio non avrà nulla da perdere nel suo primo quarto di finale in carriera in uno slam.
Roger Federer contro Marin Cilic è la sfida più importante di questo turno. Lo svizzero, inutile nascondersi, ha la grandissima chance di tornare a vincere uno slam dopo il 2012. Inoltre quello visto in campo fino adesso a Wimbledon è decisamente tutt’altro tennista rispetto a quanto visto a Stoccarda ed Halle. Quello di Cilic invece è stato un cammino decisamente poco tortuoso, grazie soprattutto al ritiro di Kei Nishikori nell’ultimo turno. Sei sono i precedenti, 5-1 per lo svizzero, ma l’ultimo è la semifinale di New York vinta dal croato che senza dubbio vuol ripetere lo sgambetto al diciassette volte campione slam.
Alla fine ce l’ha fatta Tomas Berdych a superare Jiri Vesely nel derby ceco. Un match strano chiusosi solo oggi che il ceco più famoso ha rischiato di vincere già ieri, salvo poi uscire imbestialito dal campo. Ai quarti affronterà Lucas Pouille, la sorpresa della parte bassa del tabellone. Sarà l’unica sfida ad avere il sapore dell’inedito, mai infatti i de si sono incontrato lungo il circuito ATP. C’è da dire che il francese ha sfruttato al meglio l’ultima testa di serie ottenuta (la 32) ma più di questo sono state le sfide con Del Potro e Tomic che gli hanno permesso di assaporare il sogno della seconda settimana di uno slam. Non sarà neanche una sfida tanto scontata, nonostante il biglietto da visita del ceco sia più pesante di quello del francese. Quest’ultimo però ha dimostrato di avere colpi e, soprattutto, grinta da vendere.
Se alla vigilia dei Championship Andy Murray era il favorito numero due, oggi, dopo l’uscita di Djokovic, il nome dello scozzese è il primo della lista. Sul suo cammino ai quarti di finale ci sarà il francese Jo-Wilfried Tsonga capace di giocare due semifinali a Wimbledon. Sarà il match con più precedenti, ben quattordici, l’86% dei quali ha visto la vittoria britannica. Dato decisamente poco incoraggiante per il tennista transalpino. Il cammino di entrambi è stato soddisfacente: Murray ha convinto pienamente nella delicata sfida contro Kyrgios mentre Tsonga, ancor prima del ritiro di Gasquet, si è esaltato nella vittoria al long set su John Isner. Esattamente il tipo di partita che esalta il carattere di Jo. Sarà una sfida aperta a tutto insomma, anche ad epilogo scontato con la vittoria di Murray. Sta di fatto che, considerato il tabellone, questo sembra l’ultimo scoglio per l’allievo di Lendl prima della finalissima di domenica.
Andando oltre scopriamo gli h2h dell’eventuali semifinali. La più accreditata della parte alta rimane comunque quella tra Raonic e Federer, sarebbe un bis dopo quella del 2014. I precedenti dicono 9-2 per lo svizzero ma l’ultima sfida (Brisbane 2016) è stata vinta da Raonic ed inoltre parliamo di tutt’altro giocatore rispetto al passato, anche recente. La maturità raggiunta dal canadese in questa stagione non a caso gli ha permesso di essere uno dei favoriti già alla vigilia. Con Cilic invece i precedenti sono 1-1 ma entrambi molto datati, l’ultimo risale al 2013 e il primo addirittura al 2011. Nella parte bassa invece come abbiamo già scritto il percorso di Murray sembra spedito verso l’ultimo atto del torneo. Di certo non Berdych, tanto meno Pouille, sembra in grado di fermare la corsa dello scozzese. I precedenti tra Murray e Berdych ad esempio sono 8-6 in favore dello scozzese ma se si entra nel dettaglio si nota il parziale di 4-0 per Andy con Berdych che non lo batte dal lontano 2013. Insomma Murray deve stare più attento a questi quarti che non alla semifinale.
Cosa ci aspetterà dunque domenica, sarà la già vista Murray contro Federer oppure ci sarà la prima finale per Raonic, o più a sorpresa troveremo di nuovo Tsonga in finale slam (AO 2008)? A prescindere da quel che sarà una sorpresa l’abbiamo già avuta: l’assenza di Djokovic. Per le percentuali Murray, come scritto, passa ad essere il favorito principe (35%), segue Roger Federer (30%), terzo posto per Milos Raonic (25%) e restante 10% diviso tra gli altri cinque. Dopo tutto le sorprese non sono di certo mancate e non è detto che smettano di esserci.