Per Wayne Ferreira è Andy Murray il grande favorito per la vittoria a Wimbledon, dopo la sconfitta di Novak Djokovic contro Sam Querrey. “Penso che Roger e Andy siano adesso in prima fila, soprattutto Murray – sta giocando molto bene da parecchio tempo, l’unico avversario che rappresenta un vero ostacolo per lui era Novak. Lo scozzese sarà quello più contento e penso che senta di avere una grande occasione“ ha detto l’ex tennista sudafricano al sito serbo b92.
L’ex n. 6 del mondo non esclude però che anche Roger Federer possa dire la sua, sebbene per il fuoriclasse svizzero non sarà facile conquistare l’ottava corona dei Championship. “Roger sta giocando veramente bene, ma bisogna ammettere che finora non ha giocato con avversari dal ranking molto alto. Potremmo dire qualcosa di più a breve, credo che Raonic sarà un grande test – se avrà la meglio su di lui, allora può arrivare al titolo. Adesso deve affrontare Cilic, il cui stile di gioco mi piace ed ha iniziato a giocare meglio, però Roger è favorito”.
Ferreira si è inoltre detto convinto che la sconfitta di Djokovic sia stata causata solo da una brutta giornata per il fuoriclasse serbo. “Tutti hanno degli alti e bassi, il riposo gli servirà – è stato per così tanto tempo ad alto livello, che tutti si chiedevano quando avrebbe avuto un crollo. Penso che già per le Olimpiadi sarà a posto”.
L’ultimo commento del 44enne di Johannesburg è rivolto a quelli che molti definiscono il “terzo incomodo” tra Murray e Federer per la conquista del titolo londinese, Milos Raonic, che affronta il giustiziere di Djokovic, Sam Querrey, dopo aver recuperato due set di svantaggio a Goffin. “Forse è giunto il momento di Milos, ha un servizio molto forte – la risposta di Federer sarà ok, ma non è così buona come quella di Goffin. I maggiori problemi per Milos arrivano però dalla sua risposta – semplicemente non rimette in campo abbastanza palle e questo è il segmento di gioco che deve ancora migliorare se vuole avere la meglio su Roger” ha detto Ferreira, vincitore di 15 tornei ATP in singolare in carriera, al quale è stato chiesto in conclusione se vorrebbe fare l’allenatore come altri ex giocatori della sua generazione. “A dire la verità no, mi diverto solo a guardare” ha risposto.