[3] R. Federer b. [9] M. Cilic 6-7(4) 4-6 6-3 7-6(9) 6-3 (da Londra, il nostro inviato)
Il boato che ha accompagnato il primo ace di Federer era troppo anomalo per non essere segno di qualche preoccupazione. Del resto che il Centre Court, da anni ormai, e come tutti gli altri “centre court” del mondo – davvero poco originale in questa occasione – abbia adottato lo svizzero è cosa sin troppo nota, e fastidiosa persino. Qui avevano il timore di ritrovare quel Cilic trasformato in Sampras ma meglio, che due anni fa fece le tre partite più incredibili della storia del tennis. Il buon Marin invece, dopo aver giocato i primi due punti con la seconda si sarebbe accontentato di mostrare il solito Cilic, quello che che abbiamo conosciuto prima e dopo quei 4 giorni che sconvolsero il tennis. Cioè un ottimo top15 con un buon servizio e in grado di infastidire quasi tutti ma con i soliti problemi di mobilità e fondamentali da fondo campo un po’ ballerini, soprattutto il rovescio. Del resto se aveva vinto una sola partita delle ultime 23 contro un top3, inutile dire quale, un motivo ci sarà pure stato. Stabilito questo, restava solo da capire se per il Federer di questi tempi sarebbe bastato anche quest’altro qui, di Cilic. Di certo è bastato per regalare al centrale di Wimbledon la partita più emozionante del torneo, con un tiebreak, naturalmente quello del quarto, da consegnare all’infinita storia di questo torneo. Ci torneremo. Ma non prima di ripetere per l’ennesima volta quanto lo sport, non solo il tennis, debba a Roger Federer: un fuoriclasse fuori dal tempo che anche in una giornata come questa, dove niente sembrava funzionare, ha recuperato da due set a zero, ha annullato tre match point – due con la seconda – e alla fine, nonostante la vecchiaia, gli acciacchi, le mille cicatrici, è sembrato persino più fresco di uno sconsolato Cilic.
Federer ha cominciato con un paio di ace, e mettendo 8 prime su 10, cosa che ha un po’ intimidito il croato che cominciava il quinto game con un po’ di apprensione. Prima sbagliava un rovescio tutto sommato agevole e poi su una seconda tirava un dritto a metà delle rete. Federer si rinfrancava perché Cilic prima faceva un mezzo disastro, che però lo svizzero non sfruttava, e poi un altro completo, che portava Federer alle prime due palle break del match. La prima Cilic l’annullava con un tocco delicato nei paraggi della rete e la seconda con una botta di servizio centrale. Con l’aiuto del nastro il croato portava in qualche modo il game a casa. Erano le ultime emozioni prima del tiebreak, a parte qualche delicato tocco dello svizzero, buono per far scorrere qualche fremito ma niente di più. Il tiebreak cominciava con due minibreak che Cilic conquistava accelerando improvvisamente: prima rispondendo ad una gran prima e poi tenendo uno scambio molto sostenuto che costringeva all’errore Federer. Erano sufficienti, perché Cilic con due servizi vincenti volava sul 5-0 e rintuzzava un tentativo di rimonta di Federer chiudendo senza troppi problemi sul 7- 4 con un’altra cannonata di dritto, stavolta su una seconda.
Il primo set ceduto a Wimbledon insinuava dei dubbi nella mente del 17 volte vincitore di Slam, che nel terzo game smarriva la prima di servizio e concedeva il primo break dell’incontro con un rovescio lungo. Nel game successivo Cilic ci provava a restituire il break. Iniziava con due doppi falli, si portava sul 40-30 e sbagliava due dritti semplicissimi. Ma Federer, sulla terza palla break, riusciva a sbagliare una risposta su una timida seconda del croato che a quel punto la smetteva con i regali e andava sul 3-1.
Non succedeva niente fino al decimo game, quando Cilic andava a servire per portarsi due set a zero. E in verità anche quel game offriva pochi spunti, nonostante Federer si portasse sullo 0-15, perché lo svizzero oltre a sbagliare un passante semplicissimo e era troppo lento per reggere lo scambio e combinava dei veri disastri in risposta. 6-4 e record di Connors sempre più lontani.
Terzo set ammantato di mestizia, perché anche se Federer teneva i primi tre servizi sembrava abbastanza chiaro a tutti che non sarebbe durato e quando nel settimo game Cilic si portava 0-40 nessuno poteva certo dirsi sorpreso; Cilic però regalava la prima palla break spedendo un rovescio non impossibile in rete e Federer era bravo a giocare con coraggio le altre due salvandosi in qualche modo. Incredibilmente la partita cambiava. Trascinato dal Centre Court Federer nel game successivo si portava sullo 0-30, ma Cilic sembrava riuscire a rimettere le cose a posto tirando tre terribili prime. Ma adesso Federer era più presente, rischiava due rovesci un po’ strappati che lo portavano in parità e poi giocava una gran risposta sulla prima di Cilic. Il croato faceva il resto, con il doppio fallo sulla quarta palla break del match, che portava lo svizzero ad andare a servire per il terzo set, chiuso, da non crederci, proprio con un rovescio lungolinea, il colpo che lo aveva trascinato sul ciglio del baratro.
Così va il tennis, 10 minuti prima la partita era finita e adesso i due dovevano giocare il quarto set.
Federer però si ritrovava presto nei guai. Nel quarto game un paio di errori di dritto regalavano altre due palle break a Cilic, ma nonostante a Federer di nuovo non entrasse più la prima Cilic combinava dei disastri in risposta, e Federer rimaneva aggrappato al match. Nel game successivo toccava a Cilic finire nei guai. Federer stavolta teneva in campo un gran rovescio che lo portava al 15-40. Bravissimo Cilic a non tremare, mettendo tutto a posto con tre ace di fila ed un servizio che Federer non controllava. Nel decimo game, dopo che lo svizzero sembrava aver regolato il servizio, inaspettatamente era Federer a remare. Sul 30-30 tirava un paio di dritti timidi e sul secondo ci si avventava il croato con un gran rovescio. Il match point Cilic se lo giocava malissimo buttando fuori una risposta di dritto nonostante Federer fosse costretto alla seconda. Federer riusciva a tenere il servizio e a rifugiarsi nel tiebreak, non prima di aver dovuto annullare un secondo match point, stavolta con un ace, sul 5-6. Ve lo offriamo, punto per punto.
Cilic iniziava con un servizio vincente, ma Federer tirava addirittura un ace di seconda! Sul punto successivo Cilic riusciva ad opporsi ad un’altra prima centrale e il dritto, una volta facile per Federer, finiva in corridoio. Cilic stavolta restituiva subito il minibreak, giocando un rovescio lungo di niente. Si cambia sul 3-3 e al cambio di campo Federer sale sul 5-3 con l’aiuto del falco che giudica buono un rovescio che sembrava lungo. Federer serve sul 6-4 ma sbaglia un facilissimo dritto che l’avrebbe portato al quinto set. Sembra l’epilogo perché Cilic approfitta del suo servizio per portarsi sul 7-6. Il terzo match point però viene ancora annullato da una seconda di Federer, che risale sull’8-7 dopo un corpo a corpo a rete. Nellos cambio successivo Federer prova a buttarsi a rete ma viene passato da un rovescio di Cilic che poi però incappa in un doppio fallo. Sul 9-8 Federer ancora non mette la prima e sbaglia un dritto un po’ tremante; 9-9. Al terzo cambio di campo Cilic riesce a rispondere ad una prima e sembra in controllo dello scambio ma spedisce un dritto non impossibile in corridoio. Cilic di nuovo perde la prima e stavolta non riesce a sfondare col dritto. 11-9 e quinto set.
A questo punto in pochi avrebbero scommesso su Cilic, che però ha mostrato che magari non è all’altezza dei Fab Four ma uno Slam non l’ha vinto per caso. Ha resistito quanto ha potuto, ha annullato una palla break nel sesto game, ha provato a giocarsi il settimo, ma alla fine si è dovuto inchinare ad un Federer che ormai aveva riacquistato fiducia e sicurezza. Il break provocava un piccolo delirio ma non si può certo dire che sia giunto inaspettato. Il game finale è stato poco più di una passerella, con lo svizzero che è anche sembrato un po’ emozionato.
Come ogni volta che scende in campo Federer, dopo una vittoria c’è da aggiornare il libro dei record. Oggi lo svizzero è diventato il giocatore che ha vinto più partite di tutti nella storia di questo torneo, raggiungendo Connors a quota 84. Connors raggiunto anche come numero di semifinali (11) che Federer non ha mai perso, mentre tre volte si era fermato ai quarti. Federer ha recuperato a Wimbledon per la terza volta di fila uno svantaggio di due set a zero, in tutto c’è riuscito dieci volte, come Becker e Krickstein . Il povero Cilic, che aveva vinto le 60 volte che si era trovato avanti per due set a zero, avrà di che consolarsi.
Woody Allen una volta ha detto di guardare la televisione solo per vedere “se quello svizzero ce l’avesse fatta ancora una volta”. Sarà contento anche lui.
Risultati:
[3] R. Federer b. [9] M. Cilic 6-7(4) 4-6 6-3 7-6(9) 6-3
[6] M. Raonic b. [28] S. Querrey 6-4 7-5 5-7 6-4
[2] A. Murray vs [12] J.W. Tsonga
[10] T. Berdych vs [32] L. Pouille