dal nostro inviato ad Amburgo
Penultima giornata di tennis nella città-stato di Amburgo e per il secondo anno consecutivo non ci sono giocatori tedeschi a prendere parte alle semifinali. Nella parte alta del tabellone sono giunti a questo appuntamento due giocatori sudamericani, Pablo Cuevas che fino ad ora non ha ancora concesso un break, e la rivelazione del torneo Renzo Olivo; mentre l’altro incontro vede Martin Klizan affrontare per la prima volta in stagione un giocatore mancino, Stephane Robert.
Alle 15:00 in punto, mentre a Pesaro scendono in campo i quattro doppisti, qui parte la prima semifinale. Nonostante il palcoscenico sia importante e gli spalti gremiti l’argentino classe ’92 non sembra sentire molto la pressione e il suo gioco non ne risente, per due game consecutivi Cuevas arriva a palla break ma Olivo è attento e col dritto controlla bene gli scambi. Lo spettacolo a cui assistiamo è decisamente godibile, il numero 153 del mondo spesso cerca di spiazzare l’uruguaiano con la smorzata mentre quest’ultimo si presenta parecchie volte a rete dopo aver attaccato col rovescio. L’equilibrio si spezza solo sul 6-5 quando Olivo è chiamato a portare il set al tie-break ma purtroppo un doppio fallo e un paio di errori col dritto chiudono i giochi anticipatamente. Nel secondo parziale Renzo appare comprensibilmente scoraggiato, vincere due set a Pablo che quest’anno ha un record di 20 a 6 sulla terra è un’ardua impresa, ed è ancora più difficile se inizi con 6 risposte sbagliate. Il primo break non tarda ad arrivare ma la testa di serie numero 3 dovrà sudare 7 camicie per guadagnarselo e soprattutto per confermarlo perché Olivo, con una serie di scambi da highlights, arriva a guadagnarsi 6 palle del contro break. Il vamos di Cuevas una volta concluso l’interminabile game sottolinea quanto questo momento sia stato fondamentale ai fini della vittoria. L’argentino alla fine dirà di non essere soddisfatto del modo in cui ha giocato nei momenti chiave, ma che tutto sommato considera l’esperienza qui incredibile: “Aver avuto l’opportunità di giocare tre match sul centrale è straordinario e il pubblico mi ha supportato molto.” Il numero 24 del ranking invece, commentando il periodo positivo che sta attraversando dice di essere “felice del risultato che ho ottenuto sull’erba, ma per me raggiungere questi traguardi sulla terra è normale. Su questa superficie gioco con più fiducia e naturalezza. Inoltre è stato bello avere con me la mia famiglia fino a ieri, ora mi guarderanno in TV e domani spero di vincere.” Ha anche belle parole da spendere per il suo avversario: “Renzo è un bravo ragazzo, rapido e talentuoso, ci siamo allenati molto nel periodo pre-stagionale. È vicino alla top 100 e più fare bene in futuro.” Anche se ci sono ancora diversi torni prima delle Olimpiadi, lui è sicuro di non fare come alcuni dei suoi colleghi: “Ci andrò sicuramente a Rio. Sarà la mia prima esperienza e sono davvero emozionato per questo.”
Si chiude il tetto per la seconda semifinale, non tanto per la pioggia che non c’è, ma per il vento che infreddolisce giocatori e pubblico. Klizan e Robert hanno un solo precedente datato 2014 agli Open di Australia e a spuntarla fu il francese ma, anche se quest’anno ha dimostrato di vivere una seconda giovinezza, oggi non c’è stato molto da fare. Lo slovacco ha iniziato a picchiare da fondo sin dai primi scambi e, nonostante perda il servizio al terzo game, non ha difficoltà a recuperare immediatamente. Il numero 83 del mondo non riesce a esprimere al massimo il suo tennis e fare dei punti con Klizan al servizio oggi era davvero tosta e la sua maggior potenza fisica è palesata; il primo set termina in poco più di mezz’ora. Nel secondo Robert comincia a giocare in maniera meno contratta, forse consapevole che di queste opportunità non se ne presenteranno ancora molte nella sua carriera e dunque, supportato anche dagli spettatori, passa di nuovo in vantaggio. Col dritto riesce a trovare alcuni vincenti e sembra davvero che il match possa andare al terzo, tuttavia al mancino testa di serie numero 7 non è la grinta che manca e tantomeno i grandi colpi. In pochi minuti ribalta la situazione e, dopo quella di Rotterdam, accede alla sua seconda finale stagionale e parlando del suo prossimo avversario vuole già allontanare la pressione: “Domani sarà sicuramente lui il favorito. Ha un ranking più alto del mio e quest’anno ha giocato alla grande tutta la stagione senza mai infortunarsi.” Parlando delle motivazioni che lo anno spinto a giocare Amburgo ha detto: “Il mio sogno è seguire le orme di Mecir che ha vinto qui nel 1985. Voglio vedere il mio nome scritto nella lista dei campioni passati.”
Risultati:
[3] P. Cuevas b. R. Olivo 7-5 6-3
[7] M. Klizan b. S. Robert 6-3 6-4