COPPA DAVIS, Quarti di finale
R.CECA-FRANCIA 1-2 (Marco Lauria)
P. Herbert/N. Mahut b. L. Rosol/R. Stepanek 6-1 3-6 6-3 4-6 6-4
Saranno Radek Stepanek e Lukas Rosol ad affrontare i numeri uno e due del ranking di doppio Nicolas Mahut e Pier-Hugues Herbert. La decisione del capitano ceco Navratil era nell’aria e la sostituzione di Adam Pavlasek è stata ufficializzata a un’ora dal match che spezzerà l’equilibrio del quarto di finale. Si riparte dall’uno a uno figlio dei successi di Lukas & Lucas: Rosol, che ha strappato il match dalle mani di Tsonga in un tie-break sfibrante nel quarto set, chiudendo non senza patemi al quinto, e Pouille, superlativo nel neutralizzare il mancino Vesely,
Sente e non poco la pressione Pier Hugues Herbert, che va a servire per primo e tira fuori di qualche centimetro due seconde. I francesi portano a casa a fatica il primo game, ma le iniziali difficoltà si dissipano con l’andare del set e i blues prendono il volo con un Mahut che non sbaglia praticamente nulla. Nei suoi turni di servizio non si gioca ed è con un ace che archivia la pratica primo set con un eloquente 6-1.
Il vento sembra cambiare nel secondo parziale, Rosol non cresce a rete, ma Stepanek trascina compagno e pubblico. I francesi soffrono la diagonale ed Herbert mostra qualche insicurezza col rovescio. I cechi conquistano il break nel secondo gioco e lo conservano fino al 4-1, quando i francesi strappano il servizio a Stepanek. A rimettere le cose a posto ci pensa ancora Herbert, pallido al servizio. I cechi si riprendono il break e chiudono il secondo set.
L’equilibrio dura poco, perché nel parziale successivo la coppia francese scappa via 4-1 neutralizzando i buoni turni in battuta degli avversari. Il gioco segue i servizi ed Herbert/Mahut rispondono al 6-3 ceco, salendo due set a uno. Ora il match sembra in discesa per la coppia numero uno al mondo. Il break arriva ancora una volta al terzo gioco, Rosol e Stepanek sono in evidente difficoltà in risposta e Mahut come un gatto si avventa su tutto ciò che passa dalla sua parte della rete. A dare una mano alla squadra di casa è ancora Herbert, che a rete è perfetto, ma soffre maledettamente da fondo campo. Noah si batte il pugno destro sul petto e digrigna i denti; i cechi recuperano il break e tengono un turno di servizio complicatissimo. Improvvisamente sotto 4-5 Mahut va a servire per rimettere le cose a posto, ma Stepanek è indiavolato, spiazza un paio di volte Herbert a rete e al primo set point pareggia i conti. Navratil scatta in piedi e agita in aria le mani elettrizzando lo sparuto parterre, ma anche il quinto set parte in salita per i cechi. Il break di routine di inizio parziale regge nonostante l’ennesimo infelice turno di Herbert al servizio che fa salire a undici il conto dei doppi falli della coppia francese. Si arriva comunque al 5-4 con Herbert che questa volta serve per chiuderla: ’15, 30, 40 game, set and match’. Domani la resa dei conti.
SERBIA-GRAN BRETAGNA 1-2 (Marco Costantino)
D. Lajovic b. J. Ward 6-1 6-3 6-2
Il secondo capitolo della sfida tra Serbia e Gran Bretagna si apre col singolare tra James Ward e Dusan Lajovic, partita che è stata rinviata per pioggia nella giornata di ieri. Il numero uno della squadra serba, chiamato a pareggiare i conti dopo la brutta sconfitta subita da Tipsarevic venerdì, parte bene strappando subito la battuta a Ward nel primo game. Lajovic gioca con intelligenza, sfruttando tutto il campo con i colpi da fondo e mettendo in grossa difficoltà Ward, che subisce soprattutto le traiettorie alte e cariche offerte dall’avversario. Il primo set è senza storia e se lo aggiudica il giocatore di casa per 6-1.
Nel secondo parziale la musica non cambia, con il britannico davvero a disagio negli spostamenti su una superficie che chiaramente non gradisce. Ward non riesce mai ad insidiare seriamente la battuta del numero 81 ATP, mentre perde la propria nel secondo game. Sarà l’unico break del set, comunque sufficiente per un Lajovic che con lo scorrere dei game sembra decisamente meno brillante, ma bravo a chiudere la partita per 6-3 con due vincenti di dritto. Anche ad inizio terzo set il match sembra aver trovato un certo equilibrio, ma le difficoltà di Lajovic durano lo spazio di due game: nel terzo gioco infatti un passaggio a vuoto di Ward gli regala il break, che il serbo conferma tenendo il successivo turno di battuta a zero. Ritrovata lucidità di gioco e una buona freschezza atletica, per il giocatore di casa è un gioco da ragazzi breakkare nuovamente l’avversario nel settimo game e, approfittando anche dei numerosi errori di un Ward ormai scoraggiato, chiudere il set col punteggio di 6-2, regalando alla Serbia il punto dell’uno pari.
D. Inglot/J. Murray b. F. Krajinovic/N. Zimonjic 6-1 6-7(2) 6-3 6-4
Per rompere l’equilibrio del quarto di finale tra Serbia e Gran Bretagna, serve l’incontro di doppio che vede opposte da una parte una coppia di giocatori esperti, formata da Jamie Murray e Dominic Inglot, dall’altra un vero e proprio veterano come Nenad Zimonjic, affiancato dal ventiquattrenne Filip Krajinovic, schierato all’ultimo momento al posto del designato Tipsarevic. Il cielo finalmente sereno, rende anche gli spalti protagonisti della sfida, con i tifosi d’oltremanica che si fanno sentire quasi più dei padroni di casa, anche perché la partenza dei loro beniamini è tutt’altro che brillante.
Il primo set va via rapido: i serbi appaiono privi di automatismi e riescono a tenere la battuta solo una volta grazie a Krajinovic. Più solida la coppia britannica che approfitta al meglio delle incertezze avversarie e con un perentorio 6-1 conquista il parziale d’apertura. La coppia serba inizia a sciogliersi e a tenere con autorevolezza i propri turni di battuta, fino al nono game quando Zimonjic dimentica la prima palla di servizio e offre tre palle break ai britannici; ma è lo stesso Nenad a rovesciare e conquistare il game con un paio di miracoli sotto rete. Sventato un altro rischio nel seguente turno di battuta serbo (stavolta è Krajinovic a togliere le castagne dal fuoco grazie al rovescio lungolinea), il tie break è l’epilogo naturale del set: qui la coppia di casa, sulle ali di un entusiasmo rinnovato dai pericoli scampati durante il parziale, gioca in modo perfetto e riporta il match in parità, scatenando il pubblico.
La partita ora corre sui binari dell’equilibrio e sulla falsa riga del set precedente sembra scivolare seguendo il ritmo dei servizi, ma all’ottavo gioco Jamie Murray si inventa un paio di grandi risposte e un doppio fallo di Zimonjic, sulla quarta palla break del game, regala ai britannici il 5-3. Inglot chiude con un turno di battuta perfetto, impreziosito da due ace consecutivi.
Il vento adesso spira forte sulla Union Jack e in apertura di quarto parziale arriva un altro break per gli ospiti, che strappano il servizio a Krajinovic, con un Inglot salito di livello anche da fondo. I serbi non mollano e rimangono in scia, ma sempre incapaci di strappare il servizio agli avversari, un vero e proprio tabù in questo match. Così i britannici servono per il match sul 5-3 e al secondo match point – e dopo aver annullato un break point – conquistano meritatamente il punto che regala il vantaggio alla proprio squadra. La Gran Bretagna conduce ora per 2-1 sui padroni di casa della Serbia.
USA-CROAZIA 2-1 (Stefano Tarantino)
M. Cilic/I. Dodig b. B. Bryan/M. Bryan 6-2 2-6 6-2 6-4
I gemelli Bryan non riescono a dare il terzo punto alla propria squadra e quindi a conquistare la semifinale con una giornata d’anticipo. Prova incredibile di Dodig e Cilic (mandato in campo dal capitano Krajan al posto di Draganja, indicato in sede di sorteggio per il doppio), solidissimi alla risposta, efficaci al servizio, ben sincronizzati in campo. I croati vincono in 4 set e riaccendono le loro speranze di riaprire la sfida. Toccherà proprio a Cilic domani provare l’aggancio sul 2-2 contro John Isner.
I Bryan perdono il loro 5° match in Davis, come gli altri sul suolo amico. Inoltre di queste 5 sconfitte ben 3 sono venute con coppie che provengono dallo smembramento della ex Jugoslavia (Ljubicic/Ancic, Bozoljiac/Zimonjic e per l’appunto Cilic/Dodig). I gemelli americani sono parsi meno precisi del solito ed hanno pagato la minore solidità al servizio ed alcune clamorose incertezze sotto rete non da loro.
Si parte con Bob Bryan al servizio, ma è Mike che nel terzo game subisce il primo break del match. I croati si dimostrano coppia ben assortita e allungano con il secondo break sul 5-2, prima di chiudere 6-2 in appena 24 minuti.
I Bryan provano a scuotersi, Dodig salva una palla break sullo 0-1, a Mike Bryan vengono chiamati addirittura due falli di piede nel terzo gioco. I giudici di linea non si dimostrano molto precisi, gli americani invece dal 2-2 mettono assieme 4 giochi consecutivi e pareggiano i conti, siamo un set pari.
La coppia ex nr.1 del mondo ora sembra in controllo del match, ad inizio terzo set arrivano subito 3 palle break che potrebbero girare l’inerzia della sfida, ma i croati le annullano e con la solidità nella risposta sono loro a centrare il break nel game successivo. Il match sale di livello, si vedono innumerevoli scambi spettacolari, i Bryan però continuano ad essere troppo alterni nel rendimento e compiono errori inaspettati. Altro break croato nel quinto game per il 4-1 “pesante”, Cilic con un doppio fallo ne restituisce uno subito dopo, ma Dodig se lo riprende nel game successivo con un gran passante di diritto incrociato. Dopo 39 minuti i croati chiudono il terzo set 6-2 e credono nel miracolo.
La musica non cambia, i Bryan continuano a soffrire al servizio, salvano una palla break nel terzo game ma capitolano sul 2 pari. I croati non concedono più nulla al servizio e chiudono con un servizio vincente di Cilic nel decimo gioco.