Scommesse: 18 mesi a Cecchinato (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)
Una carriera strozzata. Una punizione severissima. II Tribunale Federale della Fit infligge a Marco Cecchinato 18 mesi di squalifica e 40.000 euro di ammenda per atti contrari all’integrità del tennis. Il 23enne palermitano, nel weekend scorso convocato come 4 uomo in Davis, dovrà rimanere fermo fino a117 gennaio 2018 (salvo accoglimento del ricorso in appello). Con lui, squalificati anche Riccardo Accardi (12 mesi e 20.000 euro) e Antonio Campo (numero 857 Atp, 4 mesi e 10.000 euro).
Il presunto coinvolgimento di Cecchinato emerge 1’11 marzo, quando la Procura federale lo deferisce per aver alterato il match contro il polacco Majchrzak al challenger marocchino di Mohammedia, 1’8 ottobre 2015. Le indagini, però, erano iniziate molto prima. Dalla sentenza emerge che i capi di accusa erano 5: aver alterato l’esito del match contro Majchrzak per ottenere guadagni illeciti (per sé e Accardi); aver scommesso tramite gli account riconducibili ad Accardi; aver alterato l’esito del doppio giocato a Prostejov il 2 giugno 2015, tra lui e Luca Vanni contro Betov e Elgin: aver fornito ad Accardi informazioni riservate sulle condizioni di Seppi prima del match contro Isner al Roland Garros 2015; aver beneficiato di informazioni privilegiate sul match tra Frigerio e Cox al Future di Antalya (Tür) il 23 maggio 2015.
Il sospetto affiora da una segnalazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che certifica un flusso inusuale di scommesse sul match Cecchinato-Majchrzak, nel quale il nostro giocatore è nettamente favorito (1.30, contro il 3.80-4 della sconfitta e addirittura il 7 della sconfitta in due set, quella che poi si verificherà sul campo). Riccardo Accardi è grande amico di Cecchinato fin dall’adolescenza: quel giorno, insieme al padre Fabrizio, gioca 800 euro sul polacco invece dei soliti 50-100 e su decine di conti diversi. Viene perciò convocato in Procura e il 22 dicembre 2015 consente (senza avvocato) di riversare i contenuti delle chat whatsapp con Cecchinato, da cui risulta che Accardi ha vinto grosse cifre su altre 5 partite. Sentiti i giocatori coinvolti (compreso Seppi e il suo coach Sartori), la Procura stabilisce l’assoluta estraneità di tutti, ad eccezione di Cecchinato, Accardi, Campo, Vanni e Frigerio, ma gli ultimi due chiedono l’applicazione di «sanzioni su richiesta» (non specificate, di solito pene pecuniarie) ed escono dall’indagine.
A parte il flusso di scommesse anomalo, l’accusa si basa sulle chat tra Cecchinato e Accardi. Questi, in particolare, viene definito «ludopatico, frenetico scommettitore che è riuscito a convincere il fraterno amico a truccare il risultato degli incontri». Tuttavia l’azzurro ha sempre negato il coinvolgimento nel match di Mohamedia, ma l’accusa gli contesta l’assenza di chat in quei giorni di gara (cancellati tutti i messaggi), mentre Accardi ha prima sostenuto di aver perso l’i-Phone e poi di averlo distrutto. Però in una chat del 23 settembre 2015, due settimane prima, «Ceck» si lamenta per la mancata vincita di 1770 euro sulla partita di calcio tra Napoli e Carpi e invia all’amico un messaggio di questo tenore: «Devo recuperare… mi può salvare solo il Marocco…marocchini di m…».
Quanto al match di Parigi tra Seppi e Isner, va detto che il siciliano si allena proprio con l’altoatesino. Nelle chat del 26 maggio 2015 emerge che i soliti Cecchinato e Accardi si sarebbero messi d’accordo per scommettere su una partita che Seppi «non avrebbe mai potuto vincere» secondo le sensazioni di Marco, il quale invita l’amico a giocare il set betting (3-0 per Isner, come poi avviene). I due chattano anche durante la partita e a una prima fase di delusione per la buona partenza di Andreas, segue un clima più disteso fmo al rimpianto «di non aver fatto più abbonamenti», cioè aver scommesso più soldi. Sarebbe il classico utilizzo di «informazioni riservate». L’altro incontro che ha portato il giocatore alla condanna è quello di Antalya, dove Frigerio perde da Cox. In questo caso, l’informazione riservata arriva da Campo, che è sul posto e ha passato l’informazione ad Accardi. Pare che Frigerio dovesse tornare per giocare la Serie C con il TC Lecco e dunque avrebbe perso la partita. Al termine delle udienze Cecchinato ha prodotto una lettera di «pentimento» ma la Procura ha ritenuto di non concedere le attenuanti generiche per l’atteggiamento tenuto nel dibattimento, con negazione dell’evidenza (…)
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Cecchinato, stop per 18 mesi (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)
Ancora una storiaccia di scommesse illegali che coinvolge il tennis italiano. Stavolta a cascare nella rete è Marco Cecchinato, 23 anni, attuale numero 143 del mondo dopo essere stato 82 nell’ottobre scorso e quest’anno due volte convocato in Coppa Davis (ma era il caso, sapendo che era stato deferito?). Non un veterano a fine carriera come Potito Starace e Daniele Bracciali – che dopo aver chiuso la faccenda con la giustizia sportiva sono attesi 1’11 ottobre dalla prima udienza del processo a cui sono stati rinviati dal gup di Cremona – ma uno dei giovani su cui L’Italia conta (contava?) per l’immediato futuro. Il Tribunale della Federtennis gli ha appioppato 18 mesi di squalifica e 40.000 euro di multa per aver alterato il risultato della sua partita contro il polacco Kamil Majchrzak al Challenger di Mohamedia nell’ottobre 2015, e quello di un match di doppio giocato nello stesso anno a fianco di Luca Vanni contro il duo Betov-Elgin al Challenger di Prostejov (per il quale Vanni ha patteggiato e se l’è cavata con 300 euro di multa).
Cecchinato è stato punito anche per fornito informazioni riservate prima dei match Seppi-Isner al Roland Garros 2015 e Frigerio-Cox durante un Future Itf ad Antalya nel maggio 2015 (anche Frigerio ha patteggiato). Dodici mesi di squalifica (e 20.000 euro) per Riccardo Accardi, quattro mesi (e 10.000 euro) per l’altro tesserato Fit Antonio Campo, coinvolti per scommesse e informazioni relative anche ad altri match, entrambi amici del siciliano. Contro Majchrzak, in quel momento n. 338 Atp, Cecchinato, fresco di best ranking (n. 82) perse malamente, 6-16-4, un risultato dato a 7, e guarda caso ad azzeccare il “pronostico” in Italia furono solo il padre di Cecchinato e Accardi. Cecchinato junior prima ha confermato di averne parlato con Accardi, suo vecchio amico, poi ha negato, insomma a quanto pare dopo aver rubato la marmellata ha provato a pulirsi le mani. Inutilmente. E ingenuamente, per non dire peggio, visto che riconoscere i propri errori gli avrebbe garantito uno sconto sulla pena. Per ora Atp e Itf non hanno preso provvedimenti, e il siciliano avrebbe quindi potuto essere in campo questa settimana, ma la sua situazione oltre che imbarazzante è deprimente per lo scenario, sia personale sia generale, che illumina.
Le cifre mosse dalle sue (presunte) furbate sono basse in assoluto, ma non trascurabili se si considera che l’incasso delle scommesse fu di 5.600 euro, cioè più o meno quello che intasca il vincitore di un Challenger di medio basso valore, e Cecchinato nel 2015 vinse solo quello di Torino e arrivò in finale a Genova. Non si è trattato di leggerezza, di un gioco fra amici, ma (se l’appello lo confermerà) di un cosciente autofinanziamento. La Tennis Integrity Unit, l’agenzia che si occupa degli illeciti nel tennis del resto ha appena pubblicato il suo periodico rapporto, segnalando in tutto 73 casi per il periodo aprile-giugno 2016, la stragrande maggioranza dei casi distribuiti fra Futures e Challenger (…)