[2] G. Monfils b. [13] I. Karlovic 5-7 7-6(6) 6-4
Gael Monfils vince il torneo di Washington al termine di una lunga battaglia con Ivo Karlovic. Il finalista di Montecarlo e Rotterdam ha resistito al gioco d’attacco del gigante croato, annullando un match point nel tie-break del secondo set e mantenendo una maggiore regolarità con la prima di servizio. Il titolo è frutto di un ottimo rendimento in risposta ma soprattutto della forza mentale con cui ha saputo stare aggrappato al match nel secondo set per poi prendere il sopravvento nel terzo.
Karlovich arriva in finale senza aver perso un set. Il croato, dopo aver superato l’americano Brian Baker, ha sorpreso tutti eliminando la tds n.3 Bernard Tomic agli ottavi di finale, prima di dare due dispiaceri consecutivi al pubblico di casa, sbarrando la corsa di Jack Sock ai quarti e di Steve Johnson in semifinale, che al turno precedente aveva eliminato il n.1 del seeding John Isner. L’attuale n. 35 del mondo, a 37 anni suonati, è all’inseguimento del secondo titolo consecutivo dopo il successo nell’ultimo torneo sull’erba del 2016 a Newport. Monfils si presenta all’ultimo atto del torneo dopo aver regolato due tra i più noti alfieri della generazione nata negli anni ’90, Borna Coric agli ottavi e Alexander Zverev in semifinale, entrambi superati in due set. Indicativo dell’incompiuta maturità delle nuove leve il fatto che la partita più sofferta per il transalpino sia stato il quarto di finale vinto al terzo set contro il giustiziere di Novak Djokovic a Wimbledon, Sam Querrey.
Sono le 3:14 del pomeriggio a Washington (le 21:14 in Italia) quando Carlos Bernardes richiama il pubblico al silenzio per permettere a Monfils di servire il primo punto del match. La partita, com’era prevedibile viste le grandi doti in battuta dei due, segue i servizi scorrendo veloce fino al 5 pari. Il primo e il decimo gioco sono gli unici finora conclusi ai vantaggi (col primo che ha visto una palla break non sfruttata dal fresco vincitore di Newport): negli altri, una sola volta il giocatore in risposta è arrivato a 30 (Monfils nel nono game), mentre sono 5 (tre per il croato, due per il francese) i servizi confermati senza cedere nemmeno un punto all’avversario. Sul 5 pari servizio Monfils l’equilibrio si spezza: sul 15-0, un doppio fallo e una risposta vincente di dritto del trentasettenne di Zagabria mettono pressione al finalista di Montecarlo, che sparacchia lungo un comodo dritto e completa l’omaggio all’avversario con un doppio fallo: break Karlovic, che ringrazia e serve per il set. Qui il gigante balcanico sembra quasi voler restituire il favore e si ritrova 0-40 dopo un doppio fallo e una volèe di rovescio da dimenticare. A questo punto però ritrova il servizio e chiude al secondo set-point: sulla sua volèe in avanzamento in uscita dal servizio, Monfils tenta un lob alquanto improbabile se dall’altra parte della rete c’è un gigante di 2 metri e 11 centimetri, così il croato può comodamente chiudere con un facile smash a rete. 7-5 per lui dopo 40 minuti di partita.
Anche il secondo set prosegue seguendo il trend del primo: dominio dei servizi e qualche errore di troppo da parte di entrambi nei pochi punti giocati. Si arriva così al 4 pari, quando Gael è costretto a ricorrere ai vantaggi dopo un gratuito di troppo. Qui annulla una prima palla break, ma non la seconda, con l’avversario bravo a prendere la rete con un efficace slice di rovescio. Sul 7-5 5-4 Karlovic serve per il match, ma come nel primo set perde la prima di servizio e si ritrova 0-40. Anche adesso annulla le tre palle break consecutive con uno smash, un ace sulla seconda di servizio e un pregevole serve&volley, ma non basta: un errore concede a Monfils la quarta palla-break e Ivo manda lungo uno smash in avanzamento in uscita dal servizio. 5 pari e verdetto rimandato al tie-break, dopo che il gigante di Zagabria è stato bravo a non scomporsi sul 6-5 per l’avversario. Qui il braccio destro dei due bombardieri non trema, nemmeno sul match-point per Karlovic sul 6-5, ma sul 7-6 Monfils il croato è costretto ad annullare il set-point per l’avversario con la seconda di servizio e viene condannato da un gratuito di dritto lunghissimo. Dopo 1 ora e 32 minuti la finale di Washington approda al terzo e decisivo set.
L’ex n. 14 del mondo (best ranking di Karlovic nell’Agosto 2008) accusa il colpo e cede per la seconda volta il servizio nel terzo game. La tattica di accorciare il più possibile gli scambi cercando sistematicamente la rete sia al servizio che in risposta non sta avendo successo: dall’altra parte l’attuale n.17 del mondo resta molto continuo alla battuta e appena il croato deve giocare la seconda è molto aggressivo in risposta, rendendo le discese a rete di Ivo avventate e rischiose. Gael rimane concentratissimo, non concede più nulla alla battuta e dopo 2 ore e 13 minuti di lotta chiude il match e alza al cielo il trofeo della capitale americana.