il quale tornava ad Umago per la nona volta, in un torneo nel quale aveva raccolto in carriera già una finale (perdendo contro Robredo nel 2013) e tre semifinali (nel 2014 eliminato da Cuevas, nel 2011 da Cilic, nel 2008 da Verdasco). Esentato dal primo turno in quanto quarta testa di serie del tabellone, Fabio ha esordito in ottavi contro l’argentino Renzo Olivo, argentino classe 92, appena 109 del mondo, ma tennista in forma, come provavano le semifinali raggiunte all’Atp 500 di Amburgo la settimana precedente. Fabio ha avuto difficoltà solo sino al 4 pari del primo set, per poi prendere il largo e vincere 6-4 6-1 in 1h17’.
Nei quarti l’ostacolo per il ligure è stato il numero 81 del mondo, il bosniaco Damir Dzumhur, bosniaco nato a Sarajevo nel 1992, sconfitto dal ligure proprio ad Umago nel primo turno l’anno scorso in due set. Questa volta Fabio ha incontrato ben più difficoltà: ha subito la partenza molto forte dell’avversario ed ha addirittura perso il primo set col punteggio di 6-4 in trentuno minuti. Il ligure è stato però bravo a non innervosirsi e, sostenuto dal folto pubblico italiano, ha anzi ribaltato facilmente le sorti dell’incontro, concedendo sino alla fine del match solo due games all’avversario, sconfitto con lo score di 4-6 6-1 6-1 in 1h25’ di partita.
In semifinale Fognini ha trovato un altro tennista “caldo”, Gastao Elias, ventiquattrenne portoghese n° 72 Atp (suo best ranking) reduce dalle semifinali a Bastad e quest’anno fedele frequentatore di Challenger in Italia (ha vinto a Mestre e Torino nel 2016). Fabio, autore di una splendida prova durante la quale, sbagliando molto poco, ha messo in mostra tutti i colpi del suo ricchissimo bagaglio tecnico, ha vinto agevolmente in appena un’ora e cinque minuti con un duplice 6-3.
In finale, contro la sorpresa del torneo, il ventiseienne slovacco Andrej Martin, 124 Atp, vi è stata partita, divertente e ricca di colpi spettacolari, sino al 4 pari del primo set: in questo frangente di punteggio, il neo sposo di Flavia Pennetta, ha messo una marcia in più, lasciando al rivale un solo game sino al termine dell’incontro, chiuso con un eloquente 6-4 6-1 in meno di settanta minuti di gioco, ottenendo così il quarto titolo in carriera (dopo Stoccarda ed Amburgo nel 2013 e Vina del Mar nel 2014).
Ad Umago erano presenti nel tabellone principale anche Andreas Seppi e Thomas Fabbiano: l’altoatesino, condizionato dall’infortunio alla mano rimediato nel match di Davis contro Del Bonis, ha purtroppo subito dovuto interrompere la sua marcia nel torneo ubicato sulla costa della regione istriana, perdendo in ottanta minuti con un duplice 6-4 contro Pablo Carreno Busta, cinquantaseiesimo giocatore al mondo. Per Thomas Fabbiano, contrapposto alla wild card locale Franko Skugor, 135° giocatore al mondo, contro il quale era due pari nei precedenti, è arrivata la prima vittoria nel circuito maggiore da febbraio, quando fu bravissimo a battere a Dubai Leonardo Mayer. Il pugliese, autore di una prova solida, ha avuto la meglio facilmente sul croato, ritiratosi dopo cinquantasei minuti per problemi di disidratazione, quando Thomas già conduceva 6-0 4-1. Purtroppo per il nostro giocatore, al secondo turno, opposto a Dzumhur, vi ha perso per la quarta volta in cinque confronti diretti, ma è uscito anche questa volta dal campo a testa alta, rimontando e vincendo il primo set col punteggio di 6-4 in quaranta minuti, prima di cedere alla reazione dell’avversario, vincitore col punteggio di 4-6 6-1 6-2 in 1h39’.
Il circuito Atp prevedeva anche i tornei di Washington e Gstaad ai quali nessun tennista italiano ha preso parte, ma se l’appuntamento statunitense è stato totalmente disertato dai giocatori azzurri, in quello ubicato sulle Alpi svizzere due azzurri, Marco Bortolotti e Matteo Trevisan, si sono invece iscritti alle qualificazioni. Se il primo ha subito trovato la strada sbarrata da Tristan Lamasin, 182 Atp, vincitore 2-6 6-3 7-6(3) in 2h07’, il secondo ha invece vinto il primo turno con un duplice 6-3 contro il serbo Miki Jankovic. 263 Atp. Purtroppo per il fiorentino nel turno decisivo non vi è stato nulla da fare contro il carioca Thiago Monteiro, centodecimo giocatore al mondo, che gli ha rifilato in meno di un’ora un netto 6-2 6-1.
Passando alle donne, partiamo dalla ragazza che ha ottenuto il successo più prestigioso per arrivare ai quarti, Camila Giorgi.
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