La vittoria di Roberta Vinci nel derby azzurro
[Q] K. Kucova b. E. Bouchard 3-6 6-4 6-3 (da Montreal, Vanni Gibertini)
Questo match doveva essere la prova del nove per Eugenie Bouchard, dopo la strepitosa affermazione contro la Top-10 Cibulkova, e se per i primi venti minuti si è pensato che non potesse esserla per la differenza di valori in campo, la matematica ha progressivamente preso il sopravvento ed ha regalato un grande dispiacere alla folla osannante che era già pronta per una pre-santificazione.
La Bouchard invece si è fatta progressivamente coinvolgere dagli scambi più congeniali alla Kucova, e dopo un paio di palle corte tentate nel primo set senza grossi risultati, si è rassegnata a non fare alcun cambiamento tattico, mettendo in mostra forse il più evidente dei suoi attuali limiti.
La 26enne slovacca, attualmente al n.123 del ranking e mai entrata in carriera nelle prime 100, è una giocatrice bi-bimane che anticipa molto i colpi, rimanda tante palle ed ha la tendenza a risucchiare le avversarie nel vortice dei suoi scambi da “ping-pong”. Ovviamente quando viene spostata e deve staccare la seconda mano diventa molto meno incisiva, ma è comunque piuttosto rapida e riesce spesso e volentieri a far giocare all’avversaria un colpo in più.
La partita sarebbe potuta andare dalla parte della slovacca anche più velocemente soprattutto alla fine del primo set, quando le tante occasioni perdute per chiudere avrebbero sicuramente fatto saltare immediatamente i pilastri del gioco della Bouchard.
Dopo un avvio sprint e molto autoritario che l’aveva portata subito sul 4-0, Genie si è incartata in un brutto game di servizio (un doppio fallo e tre gratuiti) seguito da una rimonta da 40-0 non concretizzata. Arrivata comunque 5-2, la canadese non era riuscita a sfruttare ben cinque set point, perdendo poi il game e trovandosi a dover salvare ben tre palle per il subire anche il secondo controbreak.
Chiuso comunque il set dopo 50 minuti di battaglia, nel secondo set la Bouchard è andata per ben due volte in vantaggio di un break, ma non è mai riuscita a confermare la sua leadership facendosi sempre riprendere sulla parità da un’avversaria sempre più in palla se sempre più padrona del ritmo degli scambi. Dal 4-3 40-40, Bouchard improvvisamente cede 10 punti consecutivi consegnando il secondo set alla ceca.
Nel terzo parziale, dopo due palle dello 0-2 annullate in maniera abbastanza avventurosa (un passante della Kucova era finito lungo di pochissimo), la Bouchard era andata sul 15-40 per passare a condurre nel parziale decisivo, ma da quel momento non è più riuscita ad aggiudicarsi un punto sul servizio dell’avversaria, che chiudeva il match con un incredibile parziale di 16 punti a 0 sulla sua battuta. Il break arrivava al sesto game, con tre gratuiti ed un doppio fallo, che facevano imbufalire Genie al punto di farle fracassare la racchetta dopo una volée di rovescio sotterrata, prendendosi un meritato penalty point (dopo un warning preso qualche game prima per una pallata scagliata in tribuna).
Davvero una bella occasione sprecata dalla canadese per riavvicinare la zona teste di serie in vista degli US Open e di arrivare al weekend finale del suo torneo di casa.
[16] A. Pavlyuchenkova b. [4] A. Radwanska 6-4 6-7(4) 6-1 (Tommaso Voto)
Una straordinaria Anastasia Pavlyuchenkova elimina in tre set la polacca Radwanska e si qualifica per i quarti di finale del WTA di Montreal. La russa, se si esclude qualche calo di tensione, ha mostrato un tennis potente ed aggressivo, mentre l’ex finalista di Wimbledon, ha ancora una volta, palesato grossi problemi al servizio.
La campionessa di Montreal 2014 ha un inizio stentato, infatti va sotto di un break e fa molta fatica a resistere alle accelerazioni della russa, che cerca di abbreviare gli scambi e di trovare il vincente alla prima opportunità utile. Sono due tenniste che praticano un gioco completamente diverso, in quanto Radwanska è più tecnica e tattica, mentre Pavlyuchenkova imposta tutto sulla potenza e sulla penetrazione da fondo. Anastasia spinge con veemenza e cerca di non farsi irretire dai cambi di ritmo della polacca, che con un po’ di fortuna si riporta sul 3-3. Con un ottimo turno in risposta la russa strappa nuovamente il servizio alla n.4 del seeding, che viene investita costantemente dalla potenza di fuoco della russa.
La giunonica Pavlyuchenkova trova continuità con il diritto e, senza sbavature, chiude il primo set con il punteggio di 6-4.
Anche il secondo set si apre con un break favore di Anastasia, che “bombarda” una spaesata e confusa Radwanska, che non trova nessuna contromisura efficace al gioco della russa. La “maestra” del 2015 è spesso capace di magie imprevedibili e di colpi a sorpresa, ma il braccio della Pavlyuchenkova è in stato di grazia, infatti in pochi minuti si è sul 3-0.
Improvvisamente Anastasia si inceppa, anche perché la polacca alza la traettoria dei suoi colpi e, con qualche variazione imprevedibile, si porta miracolosamente sul 3-3. Tutto quello che Aga costruisce in risposta, lo perde al servizio, infatti subisce un altro break a zero.
La russa è in pieno controllo fino al 5-4 40-15, poi la polacca annulla due match point (più che altro è Anastasia a perdere la misura del diritto) e si conquista la chance del 5-5 Qui la fortuna gioca un ruolo decisivo, perché un colpo innocuo della polacca diventa vincente con la deviazione del nastro. Un controbreak che dà ossigeno alla Radwanska, che aiutata dai demoni della russa ritorna in partita. Il tiebreak ha un andamento assurdo, perché sul 3-0 la russa si fa nuovamente prendere dall’ansia e praticamente “regala” il set all’avversaria.
Nel terzo set la russa prende il largo, perché schianta la sua avversaria con un netto 6-1 e vince una partita che avrebbe potuto chiudere senza affanni.
[9] S. Kuznetsova b. [12] P. Kvitova 7-6(2) 6-3 (Raffaello Esposito)
Il secondo ottavo di finale di Montreal oppone Svetlana Kuznetsova a Petra Kvitova, rispettivamente n° 11 e 13 WTA. Cinque i precedenti con la mancina ceca in vantaggio 4-1 e vincitrice dell’ultimo confronto, in finale a Madrid lo scorso anno. La trentunenne russa dovrà estrarre il meglio dal suo tennis per battere la talentuosa avversaria, che sembra privilegiare di più la rete su consiglio del suo nuovo coach, il connazionale Cermak. L’avvio di Kvitova è una fatamorgana. Per tre giochi scarica bombe sulle righe, vince 12 punti su 16 giocati con l’altra annichilita. Ma la russa ha esperienza, aspetta il suo momento, che arriva nel quinto gioco quando la ceca si inceppa e mette fuori di metri due rovesci, un dritto e uno smash. L’incontro è sui binari prediletti da Svetlana, che incassa molti punti su errori al piccolo prezzo di uno scintillante vincente subìto ogni tanto. Quattro servizi persi consecutivi negli ultimi giochi portano il punteggio sul sei pari. Nel tie-break i singoli errori pesano dieci volte tanto e fra doppi falli e non forzati dell’avversaria la russa chiude per 7-2. E dopo la battaglia Kvitova perde allo stesso modo anche la guerra. È troppo bella per essere vera, non si fa in tempo a lustrarsi gli occhi che l’attimo dopo le mani sono nei capelli. Petra riesce a recuperare un primo break ma non il secondo e cede 6-3. Il match point vale mezza partita. Kuznetsova avrà Halep nei quarti, precedenti in parità.
[5] S. Halep b. [14] K. Pliskova 6-3 6-3 (Tommaso Voto)
Una solida e convincente Halep supera in due set Karolina Pliskova e conquista l’accesso ai quarti di finale del WTA di Montreal. Lo score poteva anche essere più severo, anche perché la rumena non ha avuto alcun problema a controllare i fendenti della sua avversaria, che nel turnoprecedente è stata agevolata dal ritiro di Sara Errani per un problema al collo.
Simona ha un inizio folgorante, infatti si invola sul 3-0 e manca anche la possibilità del doppio break, ma Pliskova neutralizza il pericolo con l’ausilio del servizio.
Karolina è una tennista che ha colpi filanti e potenti, ma quando è chiamata a difendersi oppure a muoversi lateralmente va in difficoltà. Simona è tatticamente molto scaltra, cerca costantemente gli angoli e, alla prima occasione utile, affonda con il diritto.
La n.14 del seeding si scuote e finalmente mostra al pubblico canadese qualche accelerazione degna di nota, infatti conquista un insperato controbreak. È una parentesi, perché Halep torna ad essere aggressiva, disegna il campo con il rovescio e costringe la sua avversaria a recuperi laterali che non fanno parte del suo bagaglio tecnico.
La top 10 rumena ritrova smalto e conclude il primo parziale con il punteggio di 6-3 e mette una seria ipoteca sul match.
Come del resto dimostrano i precedenti (Halep è avanti 3-1, Pliskova ha vintopochi mesi fa in FedCup) il gioco della ceca non disturba i meccanismi della rumena, che da fondo è un muro invalicabile.
Il secondo set è più godibile, ma Plikova è tenuta in piedi nel punteggio solo dalla prima di servizio, perché per il resto è uno show rumeno.
Il break nel sesto gioco mette la parola fine al match, che Halep controlla con facilità fino al definitivo 6-3. Ora ad attendere l’ex n.2 del mondo ai quarti di finale sarà la vincente dello scontro tra Kuznetsova e Kvitova.
Risultati:
[15] J. Konta b. [LL] V. Lepchenko 6-3 6-2
E. Bouchard vs [Q] K. Kucova
[16] A. Pavlyuchenkova vs [4] A. Radwanska 6-4 6-7 6-1
[10] M. Keys b. [6] V. Williams 6-1 6-7(2) 6-3
[9] S. Kuznetsova b. [12] P. Kvitova 7-6(2) 6-3
[5] S. Halep b. [14] K. Pliskova 6-3 6-3
D. Kasatkina b. [7] R. Vinci 7-5 6-3
[2] A. Kerber b. [17] E. Svitolina 1-6 7-6(2) 6-4