Dopo le incertezze legate alla squalifica dell’intera squadra olimpica russa a causa delle accuse di “doping di stato” e il viaggio-odissea da Montreal a Rio, durato quasi quattro giorni a causa di ritardi e cancellazioni aeree, Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina, teste di serie n.7 del tabellone, si aggiudicano la medaglia d’oro nel doppio femminile battendo in finale le svizzere Timea Bacsinszky e Martina Hingis con il punteggio di 6-4 6-4. Due soli break hanno deciso la finale: uno su Martina Hingis nel settimo game del primo set, ed uno su Timea Bascinszky nel nono gioco del secondo. Le due svizzere sono comunque già contente di aver conquistato l’argento, in quanto in semifinale avevano dovuto annullare due match point contro le ceche Hlavackova e Hradecka, uscite letteralmente con le ossa rotte dal confronto, vista la frattura all’orbita sinistra rimediata da Andrea Hlavackova (fidanzata dell’italiano Fabrizio Sestini, dipendente dell’ATP) dopo una pallata a distanza ravvicinata ricevuta dalla Hingis.
Curioso come Makarova e Vesnina abbiano iniziato a giocare il doppio insieme proprio quattro anni fa, in previsione delle Olimpiadi di Londra, ed ora abbiano completato il cerchio raggiungendo il più importante alloro olimpico nella specialità. “È il momento più bello della mia carriera” ha detto la Vesnina subito dopo il match, confermando l’importanza che rivestono le Olimpiadi nella cultura sportiva russa. Ricordiamo infatti come Elena Dementieva, medaglia d’oro in singolare alle Olimpiadi di Pechino 2008, preparò il torneo olimpico con una cura maniacale e considera quel successo ancora più prestigioso del successo in uno Slam.
Makarova e Vesnina vantano nel proprio palmares già tre tornei del Grande Slam: il Roland Garros del 2013, nel quale sconfissero in finale le nostre Errani/Vinci, gli Australian Open del 2014 e gli US Open sempre nel 2014.
La medaglia di bronzo è andata alle ceche Lucie Safarova e Barbora Strycova, che hanno sconfitto nella finale per il terzo posto le connazionali Hlavackova e Hradecka per 7.5 6.1. Rimane un po’ di rammarico nel vedere sul gradino più basso del podio quelle Safarova e Strycova che per quasi un’ora nei quarti di finale erano state quasi dominate dalle nostre Errani e Vinci, prima che la partita girasse e le nostre portacolori cedessero per 6-4 al terzo set.