Il torneo olimpico del tennis, iniziato con molti dubbi per le assenze di varie stelle del nostro sport e terminato invece con due belle favole, quelle di Del Potro e della Puig, lascia il tennis italiano con un pugno di mosche: eppure siamo stati due volte ad un passo dalle semifinali che avrebbero garantito almeno la finale per il bronzo, sia nel doppio femminile con la coppia Errani –Vinci, sia nel doppio misto con Fabio Fognini e Roberta Vinci. I giochi olimpici di Rio, dunque, rimandano a Tokyo 2020 la ricerca del tennis italiano di conquistare la prima medaglia italiana del tennis alle Olimpiadi dai tempi del barone De Morpurgo, bronzo a Parigi 1924 in singolare. Si riparte dalla capitale brasiliana con l’immagine delle lacrime di Sara Errani (la migliore delle azzurre in singolare, dove sembra in ripresa netta) per l’eliminazione beffarda nei quarti del doppio, arrivata dopo un ottimo rendimento nel corso del torneo della coppia azzurra capace in carriera di vincere cinque tornei dello Slam. La delusione è stata grande perché, vedendo le prestazioni delle azzurre sino ai quarti e la concomitante eliminazione al primo turno delle sorelle Williams, coppia che le Cichis avrebbe dovuto affrontare nei quarti, un po’ tutti ci eravamo illusi che questa volta sarebbe arrivata la medaglia olimpica che la loro carriera di specialiste vincenti avrebbe meritato. Per il resto, mettiamo in valigia la soddisfazione per il bel torneo di Fabio Fognini che, dopo aver vinto un gran bel match contro Paire, ha messo alle corde Andy Murray giocando una mezz’ora da sogno contro il numero 2 del mondo: auguriamo al ligure che questa sconfitta più che onorevole contro un campione sia, oltre che uno sprone a lavorare sempre di più e meglio, uno stimolo per cercare maniere diverse per incanalare finalmente nella maniera giusta il suo talento estroso nel corso del match. Purtroppo anche i dubbi di Roberta Vinci vanno in copertina. Al termine del doppio misto, non solo ha ribadito i forti dubbi di proseguire la carriera nel 2017, ma ha anche esternato quelli di partecipare addirittura ai prossimi US Open: un segnale purtroppo inequivocabile di quanto la nostra numero 1 sia non al meglio fisicamente e di come versi in un periodo di grossa stanchezza psicologica.
Passando alla cronaca delle partite, partiamo dal singolare maschile ed al nostro ritrovato numero 1, Fabio Fognini. Il ligure al primo turno ha esordito contro il trentaseienne dominicano Victor Estrella Burgos, n° 87 del ranking ATP. Il neo-marito di Flavia Pennetta ha avuto la meglio contro il secondo giocatore più anziano tra i primi 100 (dopo il francese Robert) non dopo aver patito un pessimo inizio di partita che gli è costato un primo set perso malamente. Grazie ad una buona costanza al servizio, nel secondo parziale è riuscito a portare il match al tie-break, vinto in scioltezza: al terzo la partita era ormai segnata a favore del più forte giocatore in campo, che vinceva col punteggio di 2-6 7-6(4) 6-0. Al secondo turno Fabio ha affrontato un tennista per certi versi imprevedibile come lui, Benoit Paire, talentuoso e discontinuo tennista francese, n° 32 del ranking mondiale e sedicesima testa di serie del tabellone olimpico, che aveva vinto entrambi i precedenti contro il nostro giocatore. Anche in questo caso, una pessima partenza dai blocchi (Fabio i primi quattro game iniziali) costa il primo set all’azzurro, che perde anche il servizio all’inizio del secondo. Per fortuna Fabio reagisce bene, cambia atteggiamento in campo e porta, con il secondo break al decimo gioco, il match al terzo set. Qui Fabio subito concede un pericolosissimo vantaggio all’avversario, si ritrova a salvare due match point sul 3-5 e servizio, prima di brekkare Paire andato a servire per il match. Arrivati al tie-break decisivo, il ligure riesce a piazzare l’allungo decisivo, archiviando l’accesso agli ottavi col punteggio di 4-6 6-4 7-6(5). Al terzo turno Fognini ha trovato il numero due del mondo, Andy Murray; col quale era due pari nei confronti diretti, con le vittorie di Fabio ottenute a Napoli in Coppa Davis nel 2014 ed a Toronto nel 2007. La partita si può suddividere facilmente in tre momenti: il primo in cui Murray ha avuto vita facile a conquistare primo set ed andare 2-0 nel secondo; il secondo nel quale Fognini ha giocato alla grande, conquistando addirittura otto games di fila che gli sono valsi il secondo set ed il break di vantaggio nel set decisivo; il terzo con Murray che sprintava da campione quale è per lasciare fermo Fognini e conquistare i quarti grazie ad un successo andato agli archivi col punteggio di 6-1 2-6 6-3.
Non è andata meglio ad Andreas Seppi: l’altoatesino, sceso al settantunesimo posto del ranking dopo aver perso anche i punti della semifinale di Amburgo 2015, al primo turno ha affrontato Ilya Marchenko, ucraino classe 1987 e numero 63 delle classifiche mondiali, contro il quale il nostro giocatore aveva perso l’unico precedente tra i due, nel lontano 2010 sull’erba di Eastbourne. Andreas, dopo aver vinto il primo set, ha avuto un calo che gli è costato il secondo parziale, ma una volta andato 4-0 30-0 nel terzo, sembrava davvero avere in pugno la partita. Invece, il bolzanino cala incredibilmente per trovarsi addirittura sotto 4-5 e servizio per l’ucraino ed essere così in serissimo pericolo di perdere il match. Per fortuna, Andreas non si disunisce e, arrivati al tie-break del set decisivo, sfrutta un errore di Marchenko su una facile volee per guadagnare la sfida sul centrale contro Nadal al secondo turno, portando a casa l’incontro col punteggio di 6-3 3-6 7-6(6) La partita col maiorchino, che a Rio tornava alle gare dopo il ritiro al quale era stato costretto durante il Roland Garros, è stata combattuta, se si esamina la durata dei singoli game (il match è durato circa due ore), ma mai incerta sull’esito finale. Rafa, che aveva sconfitto Seppi in sei dei sette precedenti, ha condotto entrambi i set dalle prime battute senza bisogno di strafare per ottenere un periodico 6-3.
Paolo Lorenzi, alla sua prima Olimpiade, giocata con la soddisfazione di essere sceso in campo da numero 1 d’Itala, non ha di certo sfigurato, nonostante un problema fisico gli abbia impedito di allenarsi con continuità nei giorni precedenti la gara. Nel primo turno si è trovato di fronte Yen-Hsun Lu, come il toscano assiduo e vincente frequentatore di Challenger (18 successi per Lorenzi, 24 per il suo avversario), ma maggiormente abituato ai campi in cemento. Paolo ha dovuto mettere in campo tutta la sua passione e la grande voglia di vincere per ribaltare un incontro che vedeva il primo set facilmente in mano al numero 65 del mondo. Il toscano, grazie ad una maggiore solidità negli scambi prolungati , conservando sempre il servizio ed infilando un break per set, ha trovato le chiavi per ottenere, col punteggio di 3-6 6-3 6-4 l’accesso al secondo turno, dove ha affrontato Roberto Bautista- Agut. Il numero 17 del mondo e decima testa di serie del tabellone era avversario decisamente ostico, anche in virtù dei tre precedenti tutti a favore dello spagnolo. Eppure Paolo è riuscito a giocare sostanzialmente alla pari del suo avversario, in un primo set molto equilibrato nel quale ha avuto anche piccole chances per portare il parziale a casa: nel tie break, conclusione inevitabile dell’equilibrio in campo, un dritto uscito di poco sul 2-3, ha nei fatti consegnato il set a Bautista-Agut. Nel secondo, un calo del senese ed un conseguente parziale di 15 punti a 1 per lo spagnolo, consegnano al più forte dei due giocatori in campo l’accesso al terzo turno, al termine di una partita andata in archivio col punteggio di 7-6(2) 6-2. Thomas Fabbiano, ultimo azzurro entrato in tabellone con un pass-last minute negli ultimi giorni di luglio, quando era a Dubai a riposarsi, ha onorato appieno la chiamata, nonostante l’eliminazione rimediata al primo turno contro il giocatore di casa, il trentaduenne Rogerio Dutra Silva, numero 92 della classifica ATP. Il pugliese nel primo set ha difatti lottato alla pari col suo avversario, trascinandolo al tie-break e trovandosi anche avanti di due minibreak, purtroppo poi vanificati da quattro errori gratuiti consecutivi, che hanno fatto vincere al carioca il primo parziale. Nel secondo, purtroppo, Thomas regge sino all’1-1, poi esce virtualmente dalla partita, consentendo far festeggiare il pubblico di casa per la vittoria del tennista verdeoro, giunta col punteggio di 7-6(4) 6-1.
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