dal nostro inviato a Cordenons
Due italiani nelle semifinali della tredicesima edizione del Challenger di Cordenons: Paolo Lorenzi, di ritorno dal viaggio olimpico di Rio de Janeiro e Gianluigi Quinzi. Il ventenne marchigiano, oltre la trecentesima posizione mondiale, ieri ha superato in tre set il pari età svedese Elias Ymer, attualmente numero 148 al mondo, capace di grandi accelerazioni in particolare di diritto, ma di poca sagacia tattica. Quinzi a fine match non riesce a nascondere la sua felicità: “Ho raggiunto la mia seconda semifinale di sempre in un challenger, sono troppo contento”. Prima di Cordenons dobbiamo risalire al novembre 2013 per trovare Quinzi tra i primi quattro quando Gianluigi perse in Ecuador, a Guayaquil, dall’argentino Leonardo Mayer, 6-1 al terzo, sconfitta vendicata proprio qui a Cordenons questa settimana, con Quinzi vincente nel secondo turno con il punteggio di 6-4, 2-6, 6-4.
“Devo ringraziare tutto il mio team, in particolare il mio tecnico Ronnie Leitgeb, stiamo facendo un gran lavoro insieme, sto seguendo i suoi insegnamenti, mi sento molto più solido in campo e mi accorgo di giorno in giorno di quanta strada devo ancora fare per migliorare il mio gioco”.
Contro lo svedese hai avuto il merito di non mollare mai e la forza di restare lì anche nei momenti più complicati.
Magari ho anche sbagliato tanto, ma ho cercato di seguire proprio gli insegnamenti del mio coach. Alla fine è crollato prima lui.
Proprio sul più bello, quando nel terzo set Ymer è andato a servire per il match, ha di fatto finito le batterie.
È stata un’autentica lotta, eravamo stanchi tutti e due, ma alla fine ho trovato quelle energie mentali per portare a casa il match.
Una grande iniezione di fiducia per il tuo futuro ed anche per il match di semifinale.
Contro il giapponese Taro Daniel voglio cercare di vincere. Ora mi godo per un attimo questa semifinale raggiunta, non mi capita poi così spesso, ma il pensiero è già al prossimo match.
Un Quinzi cresciuto mentalmente, sulla strada giusta verso un vero professionismo, quel percorso che il tecnico austriaco ha già tracciato per il nostro giocatore. In attesa dei miglioramenti tecnici – gioco a rete sempre approssimativo, tanto per dirne una – il challenger di Cordenons ci restituisce un Quinzi più solido e vincente.
Qualità che non sono mai mancate invece in carriera a Paolo Lorenzi. Che non si stanca mai di mettersi in gioco. Da Rio a Cordenons per poi volare negli Stati Uniti per gli US Open. Gli ottanta punti di un’eventuale vittoria a Cordenons fanno evidentemente comodo. Paolo ieri sera si è vendicato della sconfitta patita in semifinale l’anno scorso ed ha eliminato il campione uscente Filip Krajnovic. Non una passeggiata come lasciavano pensare i primi scambi, sono servite oltre due ore al senese per domare il serbo, che aveva portato a casa il secondo set al fotofinish. Una volée out di un niente aveva regalato il break decisivo a Krajnovic, che nel terzo set però non ne aveva proprio più, in campo anche il fisioterapista che aveva pure aiutato Quinzi, proprio nel finale del suo match, per un piccolo risentimento muscolare.
Oggi il programma vedrà così in campo dalle 17 giapponese Taro, che ha beneficiato del forfait di Lorenzo Sonego, contro Quinzi. A seguire Paolo Lorenzi (vincitore nel 2012) affronterà un’altro specialista della terra battuta, lo spagnolo Gimeno-Traver vincitore della prima edizione del challenger di Cordenons nel 2004.
Risultati:
[1/WC] P. Lorenzi b. [8] F. Krajinovic 6-2 4-6 6-1
[4] D. Gimeno-Traver b. J. Mertl 6-1 6-4
[WC] G. Quinzi b. [7] E. Ymer 7-6(5) 3-6 7-5
[2] T. Daniel b. L. Sonego W/O