Da New York al buio. Italia, dietro i big c’è il vuoto (Stefano Semeraro, La Stampa)
Roberta Vinci che abbatte Serena Williams, il derby azzurro in finale vinto da Flavia Pennetta, Matteo Renzi che vola a New York per godersi la giornata più speciale nella storia del tennis italiano: magari non ve ne siete accorti, ma dagli ultimi e (per noi) trionfali Us Open è passato giusto un anno. E se nei ricordi l’azzurro è sempre intenso, sul campo il presente tende al grigio. Lunedì prossimo a Flushing Meadows scatta il quarto Slam della stagione, Flavia Pennetta, che an-nuncio il ritiro al termine di quella finale da cineteca, è volata a New York ma solo per sorteggiare il tabellone. Roberta Vinci per fortuna ancora gioca, ed è ancora numero 8 del mondo, ma dopo il successo a San Pietroburgo di febbraio il suo gioco millesimato ha perso un po’ di bollicine. II resto del nostro tennis rischia l’evaporazione. Non tanto per colpa dei veterani, la generazione di fenomeni delle ragazze e la squadra di Davis, ma per carenza di orizzonti. Siamo al centro di un cambio generazionale: il guaio grosso è che manca il cambio.
L’età diventa un limite. I veterani ansimano, i giovani non si palesano. Per la prima volta dal 2012 fra i maschi arriviamo agli Us Open senza neppure un top 30, fra le donne era dal 2009 che nei primi tre Slam della stagione non raccattavamo neppure un quarto di finale (lasciando perdere i successi e le finali a Parigi di Schiavone ed Errani, con annessi trionfi in doppio delle «Cichis»). New York ci ha abituato ai miracoli, e volentieri ripeteremmo l’esperienza, ma l’età non aiuta. Andreas Seppi ha 32 anni (e pensa al matrimonio), il vecchietto d’oro Paolo Lorenzi 34 (e anche lui vede l’altare), Simone Bolelli 30 alle prese con il recupero dopo l’ennesima operazione; Roberta Vinci 33, Francesca Schiavone 36, Karin Knapp e Sara Errani 29 come il neo-marito di Flavia Pennetta ed eterno inceppato Fabio Fognini. In Fed Cup dopo 10 anni di successi siamo alla frutta, retrocessi in serie B, in Coppa Davis abbiamo perso il treno di un’abbordabile semifinale perdendo in casa contro un’Argentina che Del Potro lo ha rischiato solo in doppio, utilizzando come eroe di giornata il travet Delbonis. E da Rio, nonostante la faticaccia spesa per rimettere insieme il duo Errani-Vinci, non sono arrivate che delusioni.
II problema però è che, a meno di miracoli, siamo affacciati all’abisso. Fra le ragazze dopo Karin Knapp, n. 131, il ranking mondiale precipita fino a quota 263 prima di trovare un appiglio azzurro (Anastasia Grymalska, anni 26), fra i maschi stiamo appena un po’ meglio ma la nouvelle vague dei poco più che ventenni – Napolitano, Donati, Sonego, Quinzi – arranca ancora dietro l’highlander Filippo Volandri (34 anni e n. 213). Quinzi, dopo il lampo di tre anni fa nel Wimbledon dei piccoli, fra i grandi si è spento. Sotto la guida di Ronnie Leitgeb, il guru austriaco di Gaudenzi e Muster, sta provando a riaccendersi, è entrato per la prima volta tra i primi 300 ma la strada è lunga. II tennis è sport difficile e costoso, il canale tv della Fit ci ha aiutato a vedere gratis in diretta i trionfi di Pennetta e Co., ma per ora non è servito a svezzare le eredi. E’ il momento di tornare a investire sul settore tecnico (…)
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Federer si allena di nuovo: “Mi sento alla grande” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)
«Mi sento alla grande!». Le buone notizie passano da Twitter, mezzo sempre più amato dagli sportivi per raccontare le ultime. Roger Federer ha cominciato via social la ripresa degli allenamenti dopo lo stop che to ha costretto a saltare i Giochi di Rio. II 26 luglio aveva annunciato che avrebbe chiuso la stagione in anticipo per rimettersi in sesto dopo i guai alla schiena e al ginocchio operato a febbraio. Per dimostrare che le sue condizioni sono già migliorate, Re Roger ha postato alcune foto e un video in cui si allena con qualche servizio e ii commento. L’allenamento rende perfetti». Roger ha già annunciato che non sarà allo Us Open, l’ultimo Slam della stagione al via lunedì a New York ma non è detto che possa comunque anticipare il suo rientro prima del 2017. Federer, scavalcato ieri al terzo posto del ranking da Wawrinka, ha giocato il suo ultimo match a luglio a Wimbledon. A causa dei problemi alla schiena l’ex numero 1 aveva già saltato il Roland Garros dopo 65 presenze consecutive negli Slam.
A New York ci sarà invece Flavia Pennetta, non certo per tornare in campo a difendere il titolo conquistato lo scorso anno ma per la cerimonia del sorteggio del tabellone in programma domani nel pomeriggio italiano. Ancora squalificata, non ci sarà la Sharapova, fuori per doping. E a proposito delle positività, la Itf ha annunciato che non manterrà più il silenzio sui casi di doping (…)