Alle 15 ora locale, con tribune semivuote e una temperatura che supera abbondantemente i 30 gradi inizia la semifinale bassa del Winston Salem Open. Si affrontano i n° 17 e 35 ATP, lo spagnolo Roberto Bautista Agut e il serbo Viktor Troicki, molto solido contro Querrey e Verdasco. Un solo precedente nella finale del 250 di Sofia ad inizio febbraio, vinse Bautista piuttosto nettamente in due set.
I contendenti di oggi sono le due teste di serie più alte rimaste in lizza ed è lo spagnolo ad iniziare l’incontro al servizio tenendolo a zero. L’equilibrio rischia di spezzarsi nel cuore del set. Il primo a rischiare nel quarto game è Troicki, che subisce tre risposte profonde per il 30-40 prima di risalire con la prima palla e il dritto. Subito dopo Bautista fa peggio, o forse meglio, precipitando sul 15-40 prima di inanellare quattro punti consecutivi. Da qui in poi le occasioni scompaiono, il gioco è abbastanza simile e molto monotono, ma le emozioni arriveranno. Il serbo si fa pericoloso in risposta, non concretizza un paio di 15-30 interessanti e paga a caro prezzo un calo di lucidità nel dodicesimo gioco. Alla battuta e sul punteggio di 15 pari Viktor giudica fuori un colpo avversario e ferma lo scambio. Il falco gli dà clamorosamente torto e l’altro si prende il set con due drittoni lungolinea. Perdere così lascia sempre qualche segno nella mente di un giocatore e Troicki sembra non fare eccezione. Subisce subito due break per lo 0-4 ed è già ampiamente sotto la doccia quando il suo avversario si presenta al servizio sul punteggio di 5-1. Ma succede qualcosa. Uno dei due rifiuta di perdere, l’altro di vincere. E se il serbo riesce finalmente a liberare braccio e colpi Bautista Agut sembra un torero pietoso che non ha il coraggio per l’ultima banderilla. Incredibilmente, ma dopotutto non troppo per chi conosce lo sport del diavolo, lo spagnolo si blocca di colpo. Non arriverà neanche una volta al match point, subisce un parziale di sei giochi a uno e nel tie-break non esiste. Ora è lo spagnolo ad essere nella fossa dello sconforto ma sfodera una durezza mentale che gli fa onore e lo salva. Nel secondo gioco del decider serve, il game diventa chilometrico ma lui riesce a difendersi senza mai concedere palla break. D’incanto la spinta del serbo si affievolisce, è lui a crollare con due errori non forzati e un doppio fallo che gli costano il primo break. Nel suo turno seguente di battuta la scena si ripete quasi uguale e stavolta nessuno lo può salvare dalla sconfitta. Bautista Agut va meritatamente in finale, alla caccia del terzo titolo stagionale dopo Auckland e Sofia.
“Mentre su Winston-Salem calavano le prime ombre della sera…” come direbbe il Nick Carter creato dalla geniale matita di Bonvi, i due semifinalisti che non ti aspetti fanno il loro ingresso in campo. Lo spagnolo Pablo Carreno Busta è il sedicesimo favorito del seeding, che non comprende il suo avversario, l’australiano John Millman, n° 81 ATP. Entrambi si sono guadagnati il loro quarto di nobiltà estromettendo dal torneo rispettivamente il primo favorito, Richard Gasquet e il terzo, Pablo Cuevas.
È Millman il primo a servire e il set iniziale si decide subito. John perde il proprio turno da 40-15 sopra e la disattenzione gli è fatale perché lo spagnolo, pur non facendo nulla di straordinario, concentra tutta la sua attenzione in battuta e conduce in porto un 6-4 da manuale. L’australiano picchia maggiormente la palla però Carreno ha grandi gambe ed esce vincitore dalla maggioranza degli scambi, prendendosi a rete numerosi punti. Il secondo set è un luna-park, emozionante e divertente. Nei primi sei giochi ci sono ben quattro break, con Pablo incapace di conservare due vantaggi sull’1-0 e sul 3-1. Millman non si arrende mai, come è costume australiano, e risale. Ora è lui a prendersi la battuta avversaria portandosi a servire sul 5-3 ma sul più bello manca quattro set point e cede col primo doppio fallo e un dritto in rete. Millman fa e disfa alternando vincenti fulminanti a palle scentrate mentre Carreno rema da fondocampo attendendo la sua occasione con tenacia e pazienza. Si approda al sei pari senza ulteriori scossoni e il tie-break è una lotta all’arma bianca. Millman gioca con foga e spingendo al massimo si guadagna due vantaggi con altrettante risposte vincenti. Sembra padrone ma un cross di dritto altrimenti vincente che gli avrebbe dato il 5-3 esce di un centimetro. Lo spagnolo è freddissimo nel difendere i propri punti per il 6-5 e un dritto out dell’avversario, gran torneo il suo, gli regala subito la terza finale dell’anno, dopo quelle perse a Estoril e Sao Paulo.
Risultati:
[2] R. Bautista Agut b. [9] V. Troicki 7-5 6-7(2) 6-2
[16] P. Carreno Busta b. J. Millman 6-4 7-6(5)