S. Zheng b. [32] M. Puig 6-4 6-2 (Manuel Dicorato)
Vittoria in trasferta per la cinese Zheng Saisai che, nel vecchio Grandstand pieno di caraibici, ha dominato la campionessa olimpica di Rio, quella Monica Puig che due settimane fa aveva messo in riga le più grandi tenniste del mondo. L’inizio del match è incoraggiante per la portoricana, che in un battibaleno si porta 4-1. Corre, corre tantissimo, dimostrando una condizione atletica eccezionale e grande acume tattico di fronte alle continue variazioni dell’avversaria. Quando tutto il pubblico si immaginava una facile vittoria della testa di serie numero 32 il match prenda la piega opposta. La partita finisce sostanzialmente a metà primo set, quando nel sesto game la cinese toglie il servizio alla più accreditata avversaria. Quello che mette in mostra la Puig nei successivi quattro game del primo set è un tennis che non può essere considerato nemmeno lontano parente di quello di Rio e dei primi cinque game. Improvvisamente la palla non sta mai dentro e quelle poche volte che non sbaglia la cinese la porta a fare interminabili scambi, molto spesso dando variazioni continue che mandano in tilt la regina di Rio.
Nel secondo set la trama non cambia, la Puig vince il primo e l’ultimo game al servizio del set; nei due successivi, infatti, la numero 60 del mondo si prende il break con forza e determinazione. Il 6-4, 6-2 finale in appena settantanove minuti è il punteggio più giusto per quanto visto in campo. La Zheng, infatti, ha avuto il pallino del gioco per lunghi tratti, non ha avuto remore ad attaccare la rete e da fondo campo è stata precisa ed intelligente. Dopo aver sorpreso Monica Puig, la Zheng affronterà la Bondarenko: una vittoria la porterebbe per la prima volta al terzo turno in un Major.
[3] G. Muguruza b. [Q] E. Mertens 2-6 6-0 6-3 (Domenico Giugliano)
Nella prima giornata del torneo femminile dell’US Open, quarto e ultimo slam della stagione, fa il suo debutto Garbine Muguruza, numero tre del mondo e vincitrice dell’ultimo Roland Garros, ma reduce da un periodo che definire critico è piuttosto riduttivo. La sua avversaria, sul campo Armstrong, è la belga Elise Mertens, numero 214 del ranking, proveniente dalle qualificazioni. Si tratta del primo precedente tra me due nel circuito. Il match inizia subito in salita per la campionessa spagnola. Perde subito il servizio nel primo game. Sembra nervosa e poco mobile sulle gambe. Gli errori non forzati nei primi quattro games sono ben 12 e nel quinto c’è addirittura il doppio break per la giovane belga che vola sul 4-1 pesante, soffre poco nei suoi due turni di battuta successivi, e chiude il set in 28 minuti con il punteggio di 6-2. Il secondo parziale parte decisamente in maniera diversa. La Muguruza sembra finalmente lucida e attenta al servizio e si ricorda che appena due mesi e mezzo fa ha vinto, brillantemente, il suo primo slam. Strappa il servizio in apertura e concede le briciole alla Mertens sulla propria battuta, mettendo a segno anche qualche ace. La belga, andata decisamente sopra ritmo nel primo set, sbaglia palla su palla e così, in un amen, appena 24 minuti, si arriva al 6-0 Muguruza che rimette il match sui giusti binari. Il terzo set parte dopo una lunga pausa di almeno 10 minuti per un cambio vestito delle signorine e un piccolo problema respiratorio per la Mertens. La spagnola parte con qualche piccola titubanza nei primi tre games del set decisivo, ma sul 2-1 sembra esserci lo strappo decisivo con la testa di serie numero 3 che strappa a zero il servizio alla belga che sembra decisamente troppo leggera per reggere il gioco della spagnola. Improvvisamente, però, Garbine si spegne di nuovo, si fa recuperare il break e si arriva sul 4-3 in totale equilibrio. Nell’ottavo game la Muguruza, dopo tre palle break annullate brillantemente dalla belga, riesce a strappare la battuta grazie ad un millimetrico errore di rovescio della Mertens. Si va 5-3 e, nonostante altri tentennamenti della campionessa del Roland Garros, Garbine chiude la partita dopo un’ora e 56 minuti. Partita bruttina e con molti errori per la testa di serie numero tre. Se avesse avuto davanti una giocatrice di maggior livello sarebbe stata dura per lei uscire vincitrice dall’Armstrong. Adesso incontrerà al secondo turno la lettone Sevastova, vincitrice in due set della Schmiedlova.
[2] A. Kerber b. P. Hercog 6-0 1-0 rit. (Bruno Apicella)
La rincorsa di Angelique Kerber al numero 1 del mondo parte con una vittoria molto agile al primo turno degli US Open. La tedesca dopo aver dominato il primo set, infatti, ha approfittato del ritiro della slovena Polona Hercog: la numero 120 del mondo, sotto 6 a 0 e 1 a 0 nel secondo set, non è riuscita a continuare il suo match sull’Arthur Ashe Stadium di New York. Era stata la campionessa in carica degli Australian Open a partire subito forte nell’incontro concretizzando alla prima occasione una palla break che le ha permesso poi di andare sul 3 a 0. La numero 120 del mondo si è dimostrata troppo fallosa e ha provato a variare utilizzando il back di rovescio che, però, è finito sempre fuori dal campo. Se Hercog ha provato a forzare i colpi, Kerber non ha mollato un solo punto ed è riuscita ad imporre il suo gioco grazie al quale è andata agevolmente sul punteggio di 5 a 0. Mentre Hercog si è ritrovata a servire per impedire il bagel; prima del game di servizio, però, la numero 120 del mondo ha chiesto l’intervento del medico pare per un problema di pressione.
Al rientro in campo la numero 2 del ranking WTA ha chiuso sul 6 a 0; dopo aver perso anche il primo game del secondo set Polona Hercog si è ritirata a causa dei problemi fisici avvertiti sulla fine del secondo parziale. Kerber, quindi, avanza al secondo turno dell’ultimo slam dell’anno dove attende Mirjana Lucic-Baroni. Hercog, in ogni caso, per aver perso sette game porterà a casa un montepremi di 43.300 dollari. Già l’anno scorso erano scoppiate diverse polemiche sul caso di Vitalia Diatchenko ritiratasi al primo turno degli US Open con Serena Williams. I giocatori che disputano tornei minori, infatti, visto il montepremi alto del primo turno, hanno un incentivo maggiore a scendere in campo anche con problemi fisici e giocare qualche game per poi ritirarsi. Questo, però, a discapito dello spettacolo per il pubblico e di quegli altri tennisti che, in caso di ritiro del giocatore infortunato, potrebbero scendere in campo e avere la chance di termine l’incontro.
[14] P. Kvitova b. J. Ostapenko 7-5 6-3 (Pierluigi Maienza)
Il debutto negli US Open per la Kvitova è tutt’altro che banale: il sorteggio la pone di fronte alla lettone Ostapenko che si è aggiudicata i due confronti diretti: entrambi quest’anno ed entrambi per 2-1, il primo sul cemento di Doha ed il secondo sull’erba di Birmingham. Pur in un ottimo momento di forma, con la medaglia di bronzo olimpica e la semifinale raggiunta a New Haven, la tennista ceca inizia il match molto contratta cedendo i primi due turni di battuta ma recuperandone subito uno: dal 3-1 la Ostapenko salva solo una palla break portandosi a servire per il match sul 5-4 e a due punti dal set sul 30 pari. In questo frangente la Kvitova è più abile nello sfruttare le opportunità e ristabilire la parità sul 5-5 alla seconda palla break. La lettone accusa evidentemente il colpo e subisce l’allungo della propria rivale che tiene il servizio e chiude il primo set 7-5 con quattro punti consecutivi. Il secondo set si apre con la Kvitova chiamata a fronteggiare tre palle break al terzo gioco: la ceca tiene il servizio e si porta sul 3-1. In questo momento la maggiore solidità della ceca, che sollecita spesso l’errore della Ostapenko, induce a ritenere il match già indirizzato. Nel settimo gioco, tuttavia, due doppi falli della Kvitova consentono alla Ostapenko di ristabilire la parità fino al gioco successivo in cui quest’ultima viene nuovamente brekkata: al servizio sul 5-3 e sul 30-0 per due errori della lettone, la Kvitova chiude la partita con due splendidi lungolinea di diritto che le regalano l’accesso al secondo turno.
[13] J. Konta b. [WC] B. Mattek-Sands 6-3 6-3 (Diego Serra)
Vince Johanna Konta numero 14 della WTA contro la statunitense Bethamie Mattek-Sands, numero 109 del mondo. Per la trentunenne tennista di casa, nata nel Minnesota a Rochester, una wild card degli organizzatori per entrare in tabellone. Primo set e le prime palle break da affrontare sono per Bethamie, che però si difende bene e si salva. Konta però le impone subito un break nel game successivo di servizio a stelle e strisce, ma soprattutto su battuta inglese non si gioca, chiude Johanna senza concedere un punto per due volte consecutive. Altro break Konta nel nono game e set chiuso per 6 a 3. Secondo set e si parte con il break nel quarto game della giocatrice inglese, Mattek-Sands ha la sua grande occasione nel settimo game, dove colleziona 4 palla break, costringe finalmente alla difensiva l’inglese e gioca bene. Ma non basta perché Konta si salva. E anzi nel game successivo sale 30 a 40 e ha già un primo match point, che non sfrutta, per andare però poi a servire per il match e portarsi a casa la partita con un turno di battuta tenuto a zero. Ora per Johanna Konta c’è Pironkova.
C. Wozniacki b. [Q] T. Townsend 4-6 6-3 6-4 (Paolo Di Lorito)
Wozniacki inaugura l’ultimo anno del Grandstand vincendo e soffrendo contro la 146 del mondo Taylor Townsend la quale, un po’ lontano dal suo peso forma, fa una prestazione degna di nota. La giocatrice afro-americana proviene dalle qualificazioni e ha superato i tre turni senza perdere un set; con Caroline ci ha già giocato due volte ma non ha mai vinto. Townsend nei primi game si trova un po’ spaesata, il suo gioco è un po’ confusionario e tatticamente non è impeccabile e di conseguenza va sotto di un break. Ma la mancina ventenne, aiutata dal pubblico e anche dai suoi colpi straordinari, infila una serie di 4 giochi consecutivi e si guadagna la possibilità di servire per il set. Sul 5-4 commette qualche errore banale tra cui uno smash largo di metri, dovuti anche al momento particolare, ma alla terza opportunità riesce a chiudere con un servizio vincente. La cosa che sorprende nel gioco di Townsend è la facilità con la quale gioca il dritto in corsa riuscendo mandare la palla ovunque, e anche il suo tocco sotto rete è sorprendente.
Nel secondo set la danese è più nervosa e dopo un rovescio in rete scaglia al racchetta a terra, però è Townsend ad essere più fallosa, e forse iniziando a sentire la pressione, subisce il break in apertura a 0. Il parziale scivola via senza ulteriori sussulti e ci si gioca tutto al terzo. A questo punto il caldo e la stanchezza inizia a farsi sentire per entrambe le atlete che tra un game e l’altro vanno a cercare i pochi spazi d’ombra vicino ai cartelloni pubblicitari, mentre gli scambi cominciano a farsi più lunghi e intensi. La fluorescente americana torna a picchiare duro da fondo anche se con un tentativo terribile di smorzata concede la prima palla break del set sul 3 pari. Grazie ad una battuta vincente riesce a salvarsi, tuttavia due game più tardi proprio con il colpo che oggi le aveva dato innumerevoli vincenti, il dritto, Townsend commette tre gratuiti e manda l’ex numero uno del mondo avanti 5-4. Wozniacki, che fino a quel momento non era riuscita a trovare un modo per risolvere la situazione e si era voltata spesso verso il suo coach in cerca di aiuto, si ritrova tra le mani un’opportunità d’oro per portare a casa il match e dopo aver salvato una palla break – sprecata malamente da Taylor – chiude l’incontro. Emblematico l’ultimo punto: un comodo dritto della statunitense, come tanti ne aveva giocati fino a quel momento, finisce lungo di molto.
[8] M. Keys b. A. Riske 4-6 7-6(5) 6-2 (Antonio Ortu)
È un derby statunitense quello che chiude il primo lunedì a Flushing Meadows. Sull’Arthur Ashe, Madison Keys, dopo il bronzo sfiorato a Rio e la rinuncia a New Haven, inizia la caccia alla sua prima finale Slam, contro Alison Riske, n.60 WTA, contro cui non ha mai perso nel circuito maggiore e che non supera il 1° turno allo US Open dal 2013. Tuttavia nel primo set la Riske è più concreta e disinnesca gran parte delle azioni d’attacco della sua connazionale. Il break arriva nel terzo gioco e si rivelerà decisivo nel primo parziale, vinto meritatamente 6-4 dalla 26enne di Pittsburgh. A inizio secondo set, la 21enne va ancora a sbattere contro la difesa della Riske che piazza subito il break e sale 2-0, prima di subire la reazione della Keys che, trovando un po’ più di costanza, riporta il match in parità. Dopo tante palle break non sfruttate dal lato della testa di serie n.8, si arriva al tie-break: la Riske da 2-4 si guadagna la chance di chiudere al servizio sul 5-4, ma la Keys non ci sta e con due dritti poderosi forza il match al set decisivo. Quando a New York è l’1.20, inizia la terza frazione. Dopo due pericolose palle break annullate in apertura, la Riske perde la battuta da 40-0, lasciando che la Keys completi la rimonta, in 2 ore e 25 di alti e bassi. Molto positivo il servizio per Madison (chiude con 13 aces) che se la vedrà al secondo turno con Kayla Day, wild card classe 1999, detentrice del torneo junior. Il match passa alla storia come l’incontro femminile terminato più tardi nella storia dello US Open (01.48 ora locale).
Risultati:
[8] M. Keys b. A. Riske 4-6 7-6(5) 6-2
[WC] K. Day b. M. Brengle 6-2 4-2 rit.
[Q] Y. Duan b. M Sakkari 6-4 4-6 6-3
N. Osaka b. [28] C. Vandeweghe 6-7(4) 6-3 6-4
M. Niculescu b. [18] B. Strycova 6-3 6-7(3) 6-1
[Q] A. Bogdan b. S. Cirstea 0-6 7-5 6-2
C. Wozniacki b.[Q] T. Townsend 4-6 6-3 6-4
[9] S. Kuznetsova b. F. Schiavone 6-1 6-2
[13] J. Konta b. [WC] B. Mattek-Sands 6-3 6-3
T. Pironkova b. [WC] V. Razzano 6-1 6-2
A. Petkovic b. [Q] K. Kucova 7-6(6) 6-3
[24] B. Bencic b. S. Crawford 6-7(6) 6-3 6-4
S. Zheng b. [32] M. Puig 6-4 6-2
K. Bondarenko b. S.W. Hsieh 6-0 7-5
A. Sevastova b. A.K. Schmiedlova 6-3 6-3
[3] B.G. Muguruza b. [Q] E. Mertens 2-6 6-0 6-3
[7] R. Vinci b. A.L. Friedsam 6-2 6-4
C. McHale vs M. Barthel 6-2 6-2
Y. Putintseva b. S. Lisicki 6-1 6-2
C. Witthoeft b. [30] M. Doi 6-4 6-1
L. Tsurenko b. [21] I. Begu 6-0 6-4
[Q] Y. Wang b. [Q] A. Van Uytvanck 6-3 7-6 (4)
E. Rodina b. [WC] D.R. Collins 6-1 6-2
[12] D. Cibulkova b. M. Linette 6-2 6-3
[14] P. Kvitova b. J. Ostapenko 7-5 6-3
C. Buyukakcay b. I. Falconi 6-2 6-1
[WC] L. Davis b. A. Sasnovich 6-2 4-6 7-5
[22] E. Svitolina b. [Q] M. Minella 6-7(5) 6-0 6-2
S. Rogers b. [27] S. Errani 6-4 7-6(3)
[Q] C. Bellis b. V. Golubic 6-2 6-3
M. Lucic-Baroni b. A. Cornet 6-4 6-1
[2] A. Kerber b P. Hercog 6-0 1-0 rit.