[1] S. Williams b. E. Makarova 6-3 6-3 (Antonio Ortu)
Con tanti dubbi fisici e tanti fantasmi targati Rio da lasciarsi alle spalle, Serena Williams entra sull’Arthur Ashe per aprire la sessione serale e la sua caccia al 23esimo Slam. La favorita deve infatti dimenticare le delusioni di un’Olimpiade amara e riprendere la forma fisica che i recenti infortuni hanno leso. Dall’altra parte della rete c’è una giocatrice che a Rio ha vinto l’oro in doppio per la Russia, Ekaterina Makarova, da lunedì n.29 al mondo, ma non testa di serie al sorteggio. Debutto non semplice quindi per Serena, che deve inoltre difendere la prima posizione del ranking mondiale da 3 giocatrici: Kerber, Muguruza e Radwanska. Entrambe le giocatrici partono forte al servizio e gli scambi si contano sul palmo della mano, fino al sesto gioco, quando Serena riesce a strappare, un po’ a sorpresa, il servizio alla russa, alzando il livello in risposta. Un set molto rapido scivola nelle mani della n. 1 al mondo in 29 minuti, chiuso servendo 8 aces, perdendo un solo punto con la prima in campo. La Makarova non può fare di più: salva una palla break nel terzo gioco del secondo set, ma Serena è implacabile sul 2-2, quando piazza il break a 0 che uccide la partita. La sei volte campionessa continua a concedere le briciole al servizio, dimostrandosi solidissima ed estremamente concreta, cancellando tutti i punti interrogativi della vigilia. Con un rovescio vincente chiude la pratica in poco più di un’ora di tennis di altissimo livello per lei. Al prossimo turno, contro la connazionale Vania King, la Williams cercherà l’aggancio al record di match vinti in singolare negli Slam di Martina Navratilova (306).
[4] A. Radwanska b. [Q] J. Pegula 6-1 6-1 (Diego Serra)
Vince in due set Agnieszka Radwanska contro la statunitense Jessica Pegula, numero 138 WTA, giocatrice di Buffalo proveniente dalle qualificazioni. Troppa oggi la differenza messa in campo. Primo set e c’è subito un break polacco, con Pegula che perde il servizio nel secondo game a zero. Altro break nel quarto game, con Radwanska padrona del campo. Soprattutto è avvilente per la statunitense aver strappato solo 3 punti nei turni di servizio avversario. Si chiude per 6 a 1. Primo game del secondo set e si sale subito 15 a 40 per Radwanska, che ovviamente non si fa pregare e fa il break. Per poi tenere nel successivo game la battuta a zero. Bello il terzo game, che si chiude con un altro break per la giocatrice polacca, ma che vede Pegula impegnata in una lunga difesa ai vantaggi, piuttosto spettacolare. Nel sesto game, unico sussulto per Jessica Pegula, che ottiene l’unica palla break del match, che non sfrutta. Nel game successivo invece sfrutta l’ennesima palla break Radwanska, che chiude la partita. Prossimo turno contro Naomi Broady.
[6] V. Williams b. K. Kozlova 6-2 5-7 6-4 (Domenico Giugliano)
Sull’Artur Ashe fa il suo debutto allo US Open 2016 la sette volte campionessa slam, e due volte vincitrice di questo torneo, Venus Williams. La testa di serie numero 6 e numero 6 del mondo affronta per la prima volta in carriera l’ucraina Kateryna Kozlova, numero 93 della classifica mondiale. Si tratta probabilmente di una delle ultime avventure per Venere su questi campi ed è tanta l’attesa e l’affetto per lei sulle tribune. Il match inizia subito bene per la fuoriclasse statunitense. Primo game tenuto a zero e break subito nel gioco successivo, con la Kozlova che appare in netta difficoltà sotto i potenti colpi di Venus. In soli 19 minuti il punteggio è già di 4-0 con doppio break. La Williams distrae per un minuto e la Kozlova recupera uno dei due break, ma è solo una fiammata e così in 43 minuti Venus chiude il primo parziale con il punteggio di 6-2. Il secondo set parte così come era iniziato il primo. La Williams concede solo due punti al servizio e vola subito sul 3-0. Inaspettatamente arriva una pausa della statunitense che perde la battuta nel quinto game permettendo alla Kozlova di restare in scia risalendo al 2-3. Il match adesso è equilibrato. Kozlova risponde colpo su colpo e sul 5-5 strappa di nuovo il servizio a Venus per la terza volta nel set. Va a servire per il parziale chiudendo senza tremare sul 7-5.
Il terzo set continua sui binari dell’equilibrio e sul 2-1 Williams la Kozlova è bravissima ad annullare le prime due palle break del set, grazie anche a qualche scelta poco lucida della statunitense. Venus, a sua volta, è bravissima nel game successivo ad annullare con il servizio una palla break e portarsi sul 3-2. L’allungo decisivo sembra esserci proprio nel sesto game. Questa volta Venus sfrutta la palla break e con un bellissimo rovescio vola sul 4-2 e va a servire per il match sul 5-3. Qui la Kozlova da fondo a tutte le sue energie e alla quinta palla break riesce a salvarsi e allungare l’incontro. Tuttavia lo sforzo dell’ucraina è vano perché Venus con le ultime energie fa suo l’incontro dopo 2 ore e 44 minuti di battaglia. Per lei, che difende il quarto di finale dello scorso anno quando fu battuta dalla sorella Serena, l’ostacolo Georges che si è sbarazzata facilmente della Wickmayer. Dovrà sicuramente alzare il livello di tennis e concentrazione ma bisognerà vedere quanto sarà rimasto nel serbatoio.
[5] S. Halep b. K. Flipkens 6-0 6-2 (Tommaso Voto)
La rumena Halep, n.5 del seeding, spazza via l’ostacolo Flipkens e si qualifica per il secondo turno degli US Open, torneo che l’ha vista semifinalista nel 2015. Il talento di Kirsten non può nulla contro la solidità e le geometrie di Simona, che ha sempre controllato lo scambio e non si è fatta sorprendere dai drop-shot e dalle discese in avanti della sua avversaria. I precedenti (4-0 per Halep), del resto, parlavano chiaro, in quanto l’ex n.2 del mondo non ha mai perso un set ed ha vinto su ogni superficie. Già il primo game è emblematico: Halep conquista subito il break e costringe Flipkens ad estenuati recuperi lungolinea. La belga, per tutto il match, ha cercato di variare, di rallentare il gioco e di presentarsi a rete, ma ha trovato un muro di gomma invalicabile. Sul 5-0 Simona è costretta ad annullare le prime palle break, ma alla belga manca lo spunto giusto ed il bagel è la naturale conclusione di un set dominato dalla rumena. La partita è un assolo della n.5 del mondo, che non arretra di un millimetro e vince 10 giochi consecutivi. La belga, solo di orgoglio, strappa il servizio alla rumena e muove finalmente il punteggio, ma Halep chiude con un netto 6-2.
[10] Ka. Pliskova b. [WC] S. Kenin 6-4 6-3 (Bruno Apicella)
Karolina Pliskova vince il suo match d’esordio agli US Open e accede al secondo turno grazie alla vittoria, con il punteggio di 6-4 6-3, sulla wild card statunitense Sofia Kenin, numero 243 del ranking WTA. La diciottenne nata in Russia ma di nazionalità americana era al suo primo match in un torneo dello slam. Pliskova dopo la vittoria delle settimane passate nel torneo Premier di Cincinnati, adesso, prova a raggiungere per la prima volta in carriera la seconda settimana in una prova del Grande Slam. Il match è partito con la ceca che dopo aver strappato il break all’avversaria si è trovata a condurre sul 2-0. Pliskova, però, ha commesso qualche errore di troppo e ha concesso il contro break alla giovane statunitense che è stata brava ad allungare gli scambi e a variare il gioco; la numero 243 del mondo, infatti, ha provato a risolvere alcuni punti usando anche alcune palle corte. Gli errori commessi dalla tennista ceca hanno rimesso il match in parità, ma la numero 11 del mondo ha alzato subito il livello del suo tennis ed è riuscita a trovare diversi vincenti grazie ai suoi colpi profondi e piatti. La ceca prima di portarsi a condurre nel set, nel sesto game, ha dovuto annullare quattro palle break di cui tre consecutive in favore della Kenin. Palle break tutte annullate grazie al servizio di Pliskova che le ha permesso di venire fuori dai momenti di difficoltà dell’incontro. Karolina ha chiuso il set nel suo turno di battuta con il punteggio di 6-4. Il secondo parziale si è aperto con un break in favore di Pliskova grazie al quale è riuscita poi a gestire al meglio i suoi turni di servizio. La ceca, nell’ottavo game, ha annullato due palle per il 4-4 e ha così potuto giocare l’ultimo game di risposta a braccio sciolto chiudendo il match con l’ennesimo dritto vincente.
D. Allertova b. [29] A. Ivanovic 7-6(4) 6-1 (Riccardo Zuliani)
Bianco come la neve era il taccuino dei precedenti. Gli albi d’oro relativi segnavano 3 finali Slam per la serba (di cui una – quella al Roland Garros 2008 – vinta) contro quell’unica finale nel circuito WTA raggiunta dalla ceca, per altro persa malamente. Se dunque sul lungo periodo le premesse erano favorevoli alla “Venere bruna”, il breve termine diceva che Ivanovic, da che si era sposata con Schweinsteiger, non aveva più vinto un incontro ufficiale. In effetti, nonostante la farragine di tali premesse, Allertova è stata lodevole per aver saputo disporre agevolmente della fragilità psico-fisica dell’avversaria ed aver ottenuto la vittoria in un match che ha visto i vincenti soccombere brutalmente al numero degli errori gratuiti. Sin dal principio si è potuto notare come l’incontro sarebbe stato maneggiato, nel bene o nel male, dalla serba. Infatti, tra staffilate scagliate dentro e fuori dal campo, smorzate di qua e di là della rete, aces e servizi rimbalzanti financo sul proprio campo, Ivanovic si portava subito in vantaggio di un break, per poi gestirlo sino al decimo gioco, quando riprendendo in mano la pallina per chiudere il parziale avrebbe ceduto a 15 il proprio servizio. Se poi l’immediato contro-break poteva far pensare retrospettivamente si fosse trattato di semplice dilazione, la carenza del successivo turno di battuta proiettava la conclusione del primo set al tie-break. Qui, perseverando nella scia degli errori non forzati, Ivanovic soccombeva a sé stessa, cedendo il primo parziale ad una grata e convinta Allertova. Il secondo set diventava poi un vero e proprio olocausto del colpo vincente. Ivanovic commetteva un errore dopo l’altro, il campo pareva spostarsi di qualche metro ogni volta che la serba impattava la pallina, mentre la ceca, dal canto suo, si concentrava per capitalizzare tutto ciò che le veniva offerto dall’avversaria. Un break e poi un altro ancora, Allertova, in risposta sul 5-1, non permetteva ad Ivanovic di allungare l’incontro e con un dritto lungolinea vincente si regalava il lasciapassare per la sfida di secondo turno contro Johanna Larsson.
Risultati:
[5] S. Halep b. K. Flipkens 6-0 6-2
[6] V. Williams b. K. Kozlova 6-2 5-7 6-4
[1] S. Williams b. E. Makarova 6-3 6-3
D. Allertova b. [29] A. Ivanovic 7-6(4) 6-1
[4] A. Radwanska b. [Q] J. Pegula 6-1 6-1
K. Siniakova b. E. Bouchard 6-3 3-6 6-2
[17] A. Pavlyuchenkova b. L. Chirico 6-1 6-4
[25] C. Garcia b. P. Parmentier 4-6 6-3 6-4
[10] Ka. Pliskova b. [WC] S. Kenin 6-4 6-3
K. Nara b. S. Voegele 6-0 7-5
K. Mladenovic b. N. Hibino 6-4 7-5
L. Safarova b. D. Gavrilova 6-4 6-4
[16] S. Stosur b. C. Giorgi 7-5 6-7 (4) 6-1
[Q] R. Hogenkamp b. H. Watson 6-2 7-5
N. Broady b. [Q] L. Robson 6-7(4) 6-3 6-4
[19] E. Vesnina b. A. Kontaveit 7-6(4) 4-6 6-3
J. Jankovic b. M. Duque-Marino 6-4 6-1
N. Gibbs b. [Q] N. Krunic 6-1 6-0
J. Goerges b. Y. Wickmayer 6-3 6-2
[15] T. Bacsinszky b. V. Diatchenko 6-1 6-1
[Q] M. Gonzalez b. D. Kovinic 7-5 6-2
[31] T. Babos b. [Q] B. Haas 5-7 6-3 7-5
J. Larsson b. K. Knapp 6-4 6-2
Q. Wang b. [23] D. Kasatkina 6-4 2-6 6-2
S. Zhang b. [WC] E. Perez 6-1 6-1
[11] C. Suarez Navarro b. T. Pereira 6-0 6-0
[WC] V. King b. [Q] A. Lottner 7-6(2) 6-3
A. Konjuh b. [20] K. Bertens 6-3 2-6 6-4
V. Lepchenko b. S. Peng 4-6 7-6(9) 6-3
Y. Shvedova b. L. Arruabarrena 6-2 6-3
[26] L. Siegemund b. P. Maria Tig 3-6 6-3 6-2
A. Beck b. [Q] N. Podoroska 7-6(6) 6-3