Leggi l’intervista a Lesia Tsurenko, avversaria di Roberta Vinci, di Ubaldo Scanagatta
Il programma di oggi, domenica 4 settembre
L’ultimo slam dell’anno entra nel vivo e le partite diventano poche ma di straordinario interesse. Oggi in campo la parte alta del singolare maschile e quella bassa del singolare femminile. Otto partite che meritano di essere viste dall’inizio alla fine. Per una volta cominciamo dalle ragazze e naturalmente da Roberta Vinci, per la quarta volta in campo alle 11 locali (le 17 in Italia). L’avversaria non sarà Dominika Cibulkova, ma l’ucraina Lesia Tsurenko. La numero 99 invece della numero 13, poteva andare peggio. Roberta ha vinto l’unico precedente in maniera abbastanza netta e parte chiaramente favorita. Non può essere una partita vinta contro una testa di serie a capovolgere i pronostici. L’ucraina è è per la prima volta agli ottavi di finale di un torneo dello slam e una sola volta, prima di questo torneo, era riuscita a vincere due partite di fila. Del cursus honorem di Roberta inutile dire, tranne che il sogno di tornare nei quarti di uno slam, sempre a New York, sembra a portata di mano, e non era certo detto all’inizio del torneo.
Ma se per l’Italia la partita più importante è la prima, il resto del mondo attenderà con una certa trepidazione l’ottavo di finale che vale una finale. Angelique Kerber dovrà guadagnarsi il suo diritto di subentrare a Serena Williams in testa al ranking WTA contro una che ha vinto più slam di lei e che soprattutto sembrava dovesse riuscirci prima di lei: Petra Kvitova è una che se trova la giornata giusta rimane la più forte di tutte, giocandosela persino con Serena. A New York Petra ha faticato di più ma ha anche trovato avversarie più toste, senza considerare che il primo turno Angelique non l’ha proprio giocato. I precedenti sono 4 pari, ma la tedesca ha vinto le ultime due partite, anche se una di queste due è servita più all’avversaria, che si è qualificata lo stesso per le semifinali di Singapore, che a lei, che invece venne eliminata. Partita in cui la tedesca parte favorita ma che è nelle mani dell’avversaria, come spesso succede quando c’è la ceca in campo. L’ultima volte le due finirono al terzo set, non è inverosimile che succeda anche stasera. Petra deve cercare di vincere per eguagliare almeno il quarto di finale dello scorso anno, quando fu la prima vittima illustre di Flavia Pennetta in quell’incredibile torneo. Angelique per continuare a sperare nel primato.
Le altre due partite non sono da buttar via. Una vede protagonista una ex numero 1 contro forse una futura numero. Caroline Wozniacki e Madison Keys è già scontro generazionale, nonostante siano separate da appena 5 anni di differenza. Favorita, in questo inedito incontro, la ragazza padrona di casa, che però è stata già due volte sull’orlo del baratro, a differenza della danese che ha perso il primo set del torneo, ha iniziato in modo disastroso contro Kuznetsova ma ha poi vinto agevolmente i suoi incontri.
L’incontro meno nobile è quello tra la Konta e la Sevastova, protagonista dell’eliminazione eccellente del torneo, quella di Garbine Muguruza. La Sevastova non ha fallito la sua prova del nove contro la Bondarenko, ma per la Konta è un’occasione d’oro per raggiungere i quarti a New York.
Nel singolare maschile ci saranno ben quattro esordienti negli ottavi di finale a New York. E se è normale per Kyle Edmund, per Lucas Pouille e per Jack Sock, fa sensazione trovarci quel mattocchio di Marcos Baghdatis, che se avesse avuto un fisico all’altezza del talento avrebbe fatto ben altra carriera. Per la terza volta di fila i francesi hanno piazzato almeno tre giocatori agli ottavi di finale di Flushing Meadows e questo senza nessun bisogno di eroi e di partite drammatiche, limitandosi a giocare a tennis. Oltre a Pouille ci sarà lo sfidante di Baghdatis, Gael Monfils, e quello di Sock, Jo Tsonga, che parte naturalmente favorito, anche se lo statunitense ha messo fine al feeling tra Cilic e questo torneo che durava da almeno un paio d’anni. Deve stare attento Jo, che è il francese che ha vinto più incontri di tutti nei tornei dello Slam, perché l’unico precedente lo ha vinto lui ma solo al tiebreak del terzo
Naturalmente l’attesa è tutta per i due che promettono di ritrovarsi per la semifinale annunciata, Novak Djokovic e Rafael Nadal. Lo spagnolo non aveva mai perso così pochi game in tre turni da quando gioca a New York e Djokovic ha fatto anche meglio, però ha praticamente giocato un solo match e quindi non vale. Ma le partite che attendono i due non sono banali. Lucas Pouille da solo non si batte e Nadal, in questa sua strana estate americana ha vinto molte partite ma ha perso non appena ha trovato un avversario un po’ in palla e di un certo livello. L’unico precedente Rafa lo ha vinto demolendo il francese durante un annata (2015) non certo indimenticabile, ma era pur sempre la terra di Montecarlo e il francese era ancora acerbo. Adesso viene da un quarto di finale a Wimbledon, cosa che gli permetterà di non avere troppi timori reverenziali. Rafa è alla ricerca di un quarto di finale slam, che fuori dalla terra non raggiunge ormai da quasi tre anni. Per Pouille la possibilità di vincere la sua prima partita contro un top5
1 a 0 anche per Djokovic contro Edmund ma, ancora, contro un giocatore che ha appena 21 anni e che è in crescita. Il fatto è che di Djokovic non sappiamo molto, visto che non gioca praticamente da una settimana, lamenta problemi vari e non si capisce come sta. Si capisce bene come sta l’inglese invece, che ha battuto prima Gasquet e poi Isner. Djokovic rimane di un’altra categoria ma sarà interessante vedere quanto sono distanti i due.
Insomma una gran giornata, da vivere punto dopo punto.